BELLUNO Antonio Da Ronch, titolare della Adr Restauri di Feltre, è il primo associato di Confartigianato Belluno a essere insignito della qualifica di maestro artigiano dalla Regione Veneto. La figura, introdotta dalla nuova legge regionale sull’artigianato, è stata resa operativa con la recente approvazione della modulistica (online sul sito della Regione Veneto) per la presentazione della domanda. Il primo elenco pubblicato sul sito della Regione Veneto conta 49 maestri e sono molti gli associati bellunesi che hanno presentato domanda, in attesa di risposta già nelle prossime settimane. Adr Restauri è una ditta che dal 2003 opera opera nel settore dei restauri, in particolare per i beni culturali, gli edifici di culto o vincolati. «Ci occupiamo di restaruo di dipinti murali e di intonaci – spiega il titolare, Antonio Da Ronch -. Operiamo soprattutto in palazzi storici, chiese e ville». L’impresa di Da Ronc ha al momento due dipendenti, ma si avvale dell’appoggio di diversi collaboratori. Negli anni si è occupata di diversi lavori importanti, tra cui il restauro del castello di Pergine, in Valsugana, e di una villa palladiana a Sarcedo (Vicenza). Nel Bellunese, Adr Restauri ha lavorato al Duomo di Feltre e a diverse chiese (Limana e Formegan, le ultime) e attualmente sta restaurando il palazzo dell’Aci, in piazza dei Martiri a Belluno. «La qualifica di maestro artigiano è il coronamento di quello che abbiamo fatto finora – commenta Da Ronch -. È il coronamento di tanti sacrifici e di tanto lavoro, e sono convinto che potrà essere un valore aggiunto anche per la nostra attività». Il maestro artigiano, secondo la dicitura della legge regionale, è «colui che, disponendo di un’adeguata esperienza professionale, possiede le conoscenze e abilità imprenditoriali, pedagogico formative, teoriche e pratiche necessaria a svolgere compiti di responsabilità in un’impresa, oppure a gestirla autonomamente, e un’elevata attitudine alla trasmissione delle competenze». «Un concetto che è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppava all’interno di una bottega e che si basava sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri – sottolinea la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella -. Un paradigma che ha portato allo sviluppo delle città e dell’idea stessa di Europa. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni. Oggi la logica della grande fabbrica, dell’azienda novecentesca e della divisione verticale del lavoro con netta separazione di ruoli e competenze è in declino a favore di una logica più simile a quella della bottega, sia per le dimensioni di tante micro imprese competitive a livello globale grazie alle nuove tecnologie sia per l’organizzazione del lavoro non verticistica ma orientata alla logica della collaborazione e della relazione tra il “Maestro” e i suoi collaboratori. In questa cornice si inserisce la riflessione che abbiamo avviato con la Regione Veneto sul come valorizzare il ruolo e la valenza sociale del “Maestro” evitando che a questo corrisponda solo un “titolo onorifico”». Il titolo di maestro artigiano infatti non ha solo una valenza di prestigio, ma rappresenta lo strumento attraverso il quale far emergere sia le capacità tecnico professionali degli imprenditori artigiani sia quella di saper trasmettere, a dipendenti e collaboratori, quell’elemento intangibile, il know-how che contraddistingue le imprese artigiane e determina il loro successo. La qualifica potrà essere utilizzata, accanto al nome dell’impresa, sull’insegna e sul logo aziendale. È previsto inoltre, l’inserimento della figura del maestro artigiano in un elenco regionale dedicato, nonché l’annotazione di questo prestigioso riconoscimento nell’Albo delle imprese artigiane. «Ci fa estremo piacere – conclude la presidente Scarzanella – che il nostro associato Antonio Da Ronch abbia coronato questo successo e speriamo sia il primo di una lunga serie. Come associazione siamo pronti a supportate tutti i nostri soci che lo vorranno, a predisporre correttamente la pratica e, quando a settembre sarà possibile frequentare i corsi abilitanti, a promuovere l’opportunità al fine di avere una platea sempre più ampia di maestri».
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