di LUISA MANFROI
VALLADA dicembre era stata allestita la mostra “Stiamo partendo verso un mondo Diritto – Alla scoperta dei diritti dell’infanzia”, organizzata dalle insegnanti Laura Conedera e Valentina Costantini della Scuola dell’Infanzia di Vallada insieme ai loro alunni e incentrata sui diritti dei bambini. Ora, a distanza di poche settimane, il ricavato delle offerte raccolte, si è trasformato in aiuto concreto alla popolazione di alcuni villaggi della zona periferica di Siem Reap, in Cambogia. Quelle stesse persone, adulti, ragazzi e bambini che le fotografie di Luca Chizzali hanno raffigurato e che hanno costituito parte integrante della mostra. Ed è proprio in questo stato del sudest asiatico che è stato recapitato il ricavato delle offerte raccolte durante la mostra per la realizzazione di alcuni progetti umanitari “acqua e cibo” destinati agli abitanti del posto. Millecinquecento euro che Valentina Costantini ha consegnato di persona, verso fine dicembre, tramite l’ associazione Lolai di monaci buddisti, impegnati socialmente in queste aree. «Con le offerte sono stati acquistati così 35 filtri per l’acqua e poi consegnati ad altrettante mamme di un villaggio molto povero. Poi, si è potuto comprare e donare a quattro famiglie bisognose, 50 kg di riso, noodles, bottiglie di olio e di condimento e un flacone di detersivo per ciascuna. Inoltre sono stati costruiti quattro pozzi per altre famiglie che non hanno fonti d’acqua vicine a casa.» ha raccontato la docente. Vicino ad ogni pozzo è stata collocata un’insegna che ricorda la donazione da parte dei bambini e dei loro familiari della scuola dell’infanzia di Vallada. Un gesto che unisce simbolicamente il paese agordino alla località asiatica distante oltre ottomila chilometri. «Le realtà che ho visitato non possono lasciare indifferenti. È stata commuovente la gratitudine con cui mi hanno accolto nelle loro umili dimore. Non servivano grandi discorsi, tante parole, era sufficiente il toccante gesto chiamato ‘Sampeah’, tipico rituale di saluto e ringraziamento con inchino e palmi delle mani giunti davanti al petto, accompagnato da un semplice ma sentito “Orkun”, grazie, per comunicarmi la loro gratitudine. Tutto questo mi ha fatto molto riflettere e mi ha convinta ancor di più del compito che noi insegnanti abbiamo rispetto alla sensibilizzazione e all’educazione dei nostri alunni nei confronti di questi temi. Ognuno di noi si può impegnare nel suo piccolo e può fare la differenza.» Sembra scontato che l’acqua, considerata nelle nostre zone una risorsa abbondante, ma pur sempre una necessità basilare, possa rappresentare una rarità, per alcune zone del pianeta. Come ha concluso l’insegnante, bastano poi alcune donazioni, qualche centinaia di euro, ricavate da un progetto nato in una piccola scuola dell’infanzia dell’Agordino, per cambiare in maniera significativa la vita quotidiana di molte famiglie cambogiane.