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San Antonio di Padova: storia, tradizione e devozione a Rivamonte Agordino
San Antonio di Padova, nato a Lisbona nel 1195 come Fernando, è una figura religiosa molto amata. Celebre in Italia per la sua connessione con Padova, dove morì il 13 giugno 1231, è raffigurato con il giglio bianco, il Bambin Gesù, un libro e una fiamma. È protettore di bambini, orfani, viaggiatori, poveri, oppressi, animali, pescatori e fidanzati. A Rivamonte Agordino, nonostante il patrono sia San Floriano Martire, la festa di San Antonio ha un profondo valore devozionale. Secondo la tradizione, nel Seicento gli abitanti fecero un voto al santo per la guarigione di un sordomuto e costruirono una chiesa votiva. Da allora, ogni 13 giugno si celebra la “Sagra de Sant’ Antoni”, con il piatto tipico degli “gnoch co la poina” (gnocchi con ricotta affumicata e burro fuso). Il 13 giugno segnava anche la partenza del bestiame verso i pascoli d’alta quota, con l’usanza di legare un “cordoi o spak de Sant Antoni” al campanaccio per proteggerlo. Ancora oggi, i fedeli portano al polso il cordoncino benedetto come segno di protezione. San Antonio è noto anche come il “santo dei miracoli” e viene invocato per ritrovare oggetti smarriti. La festa resta un momento significativo per la comunità, unendo fede, tradizione e convivialità.
ARCHIVIO GIULIANO LAVEDER-RIVAMONTE-2003