BELLUNO Dopo l’attacco alla sede della CGIL di Roma, anche in provincia di Belluno il presidio delle sedi. Queste le parole del segretario provinciale della CGIL Mauro De Carli.
Dopo il vile atto fascista di ieri a Roma, dove la sede nazionale della CGIL è stata aggredita da manifestanti no-vax, in verità eterodiretti da forze politiche dell’estrema destra, abbiamo aperto le nostre sedi di tutta Italia per accogliere tutti coloro che volevano respingere la brutalità e gli indirizzi dei fatti che hanno coinvolto la nostra organizzazione. Chi dà poca importanza al significato delle parole non capisce o sottovaluta che non si può gridare “libertà” distruggendo fisicamente i simboli di chi ha volutamente dedicato la sua vita alla costruzione di una società libera che fra le altre cose ti permette di manifestare liberamente. La storia di questo Paese non può essere riscritta di chi assiste inerte, o condivide l’azione di coloro che vogliono distruggere le sedi dei sindacati, attacca il Parlamento, minaccia i giornalisti. Fino a quando esisteranno comportamenti squadristi e violenti nascosti dietro una presunta libertà di pensiero e questi saranno giustificati o tollerati; fino a quando qualcuno vorrà farci riflettere sul ventennio e griderà alla goliardia del saluto romano, fino a quando il ventennio è da studiare come un qualsiasi altro periodo storico senza comprendere cosa significava per lo squadrismo militante pensarla in modo diversa dagli squadristi, fino a quando qualcuno penserà con un sorrisino che i fatti di ieri sono il frutto di pochi disadattati o di una frangia minoritaria di nostalgici fascisti, vorrà dire che abbiamo ancora il dovere di essere antifascisti. Oggi quindi è ancora in gioco la tenuta democratica della nostra società. Per questo la CGIL, anche quella di Belluno, ha aperto le sue sedi a tutta la cittadinanza, perché crede al valore democratico della partecipazione, perché vuole raccogliere gli attestati di solidarietà che a frotte sono arrivati, dalla politica alla società civile, soprattutto da lavoratori, RSU e pensionati. A Belluno tutte le nostre sedi erano aperte, con tutti i nostri funzionari, hanno aperto anche le sedi dei Pensionati e dei recapiti esterni, abbiamo fatto vedere il nostro radicamento locale, tra la gente oltre che dentro le fabbriche, per riprendere quella spinta a discutere sui tanti temi sociale ed economici che ci hanno sempre visto protagonisti e che ora ci vedranno intensificare la nostra azione sindacale. Servirà maggiore unità, quell’unità che con CISL e UIL ci porta già il 16 ottobre a manifestare a difesa della libertà e della democrazia e della nostra Costituzione, a Roma, proprio dove ieri la destra fascista ha tentato di colpire la nostra Democrazia.
ANCHE IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ROBERTO PADRIN IN VISITA ALLA CGIL
BELLUNO Il presidente Padrin è andato alla Cgil stamattina, per portare la solidarietà della Provincia. «Manifestare e violenze sono due cose antitetiche e se è doveroso consentire la libera manifestazione del pensiero è altrettanto doveroso condannare senza se e senza ma i gesti di inaudita follia registrati alla sede romana del sindacato».
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