DI RENATO BONA
BELLUNO Una conferma del fatto che “nemo propheta in patria” (frase latina che, come spiega la libera enciclopedia Wikipedia, significa: nessuno è profeta al suo paese, e compare nel Vangelo – Matteo 13,7 – pronunciata da Gesù per dimostrare come i propri concittadini siano sempre gli ultimi a credere alla grandezza di un uomo che è vissuto tra loro negli umili panni della realtà quotidiana) ci viene, sia pure in sedicesimo, dalla storia di un “ragazzo prodigio alpagese” che è divenuto popolare fisarmonicista neozelandese! Parliamo di Silvio De Pra, nato a Pieve d’Alpago il 30 marzo 1925, la cui figura è illustrata nel libro “Personaggi illustri dell’Alpago e Ponte nelle Alpi” che il compianto maestro Mario De Nale ha realizzato nell’agosto 1978 (tipografia Piave Belluno), in occasione del centenario di Placido Fabris, ad iniziativa del Centro sociale di educazione permanente di Tambre e dell’allora Aeb, Associazione emigranti bellunesi, con il sostegno della Regione Veneto e della Cassa di risparmio di Verona, Vicenza e Belluno. Ricordava De Nale che in casa De Pra erano frequenti i contrasti tra lo scolaretto Silvio, appassionato della musica, ed il padre Edoardo, che suonava il clarinetto e dirigeva un complesso di quattro suonatori, compreso il fratello Antonio, e nel quale a volte si esibiva anche Silvio, considerato un ragazzino prodigio per il suo estro. Al figlio che si lamentava perché: “E’ troppo scassata questa decrepita armonica…”, il padre replicava ricordando gli applausi riscossi dagli antenati con quel “cimelio” al che Silvio ribatteva che: “I cimeli starebbero bene esposti in un museo per farsi ammirare e non nelle mani di un suonatore per farsi deridere…”. Come che sia, un bel giorno Edoardo decise non solo di regalare al figlio una fisarmonica nuova ma lo mandò a lezione dal maestro Luigi De Prà,un suo parente e compaesano che insegnava musica in quel di Belluno, per consentire al ragazzo di completare la sua formazione come autodidatta. Finita la seconda guerra mondiale, Silvio De Pra, con la qualifica di manovale alle dipendenze di un’impresa specializzata nei rivestimenti di cisterne, la Basori, emigrò Belgio, Danimarca, Svizzera, in Inghilterra e nel 1955 nella Nuova Zelanda, il Paese dove – annotava De Nale – “gli si aprirono le porte della fortuna”. Nel tempo libero il nostro si divertiva con la sua “passionaccia” e si esibiva nei ristoranti, in occasione di feste ed altre manifestazioni, eseguendo motivi della terra natale, suonate emotive che “sapevano sempre ispirare una sana allegria e un calore umano che conquistavano il pubblico per il quale ogni nota risultava un messaggio di vita”. De Pra divenne autentico beniamino del pubblico ad Hamilton quindi ad Auckland con richieste sempre più numerose di esibirsi, tanto che si convinse a cessare il rapporto di lavoro con l’impresa che lo aveva ingaggiato per frequentare una scuola di canto. Conseguì il diploma e riprese le esibizioni, dapprima come componente di un quartetto, poi come fisarmonicista solista e cantante, “attirando anche l’attenzione della Rai e della televisione che lo ingaggiarono per la trasmissione di caroselli e di spettacoli di primo piano”. Il suo nome e la sua immagine – sottolineava giustamente l’autore del libro – cominciarono tosto a figurare sulle pagine dei giornali, le sue canzoni e le sue suonate registrate andarono a ruba e così, da circa vent’anni, egli è un popolare cantante e solista della nuova Zelanda”. Il 1. maggio 2012 l’illustre alpagoto, fisarmonicista e cantante, è mancato per problemi cardiaci lasciando la moglie Lesley e due figlie: Gianna e Chiara. Dopo il funerale di sabato 5 maggio – ricorda il sito musicforaccordion.com – Jim Sulton gli ha reso omaggio per ben tre ore nel suo popolarissimo programma di Auckland Radio. Il lunedì successivo al Variety Artists Club “Meet and Greet” Lionel Reekie ha eseguito tre brani in onore di Silvio: Hot Points di Frosini e due lo stesso musicista bellunese aveva registrato col Cd “It’s now or never” (O sole mio) e Arrivederci Roma. Lo stesso lunedì, a sera, Shane Hales ha reso un breve tributo a De Pra su “The Beat Goes On” su Tv Cue. Secondo molti, Silvio De Pra dovrebbe essere considerato uno degli ambasciatori culturali più popolari che l’Italia, o qualsiasi altro paese, abbia mai avuto in Nuova Zelanda, paese del quale si sentiva giustamente parte tanto che, appena gli è stato possibile, nel 1960, si era naturalizzato.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Personaggi illustri” di Mario De Nale, Google, Wikipedia e Infodolomiti): Silvio De Pra con i coscritti; il fisarmonicista di Pieve d’Alpago, primo da destra, con il suo complesso; locandine di eventi con protagonista il musicista bellunese; De Pra in occasioni importanti della sua carriera musicale a livello internazionale; una panoramica di Pieve d’Alpago in particolare la frazione Plois; splendida visione di Auckland dove il nostro si trasferì e mise su famiglia.