BELLUNO “Abbiamo ottenuto un risultato importante: investire nella sanità e nella sicurezza, con maggiori strumenti per chi opera in un ambiente estremo come la montagna”. Non hanno dubbi il Ministro per il Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà e il Presidente del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), Maurizio Dellantonio, che hanno presentato oggi alla stampa la riforma della legge principale che governava l’operato del CNSAS. Un provvedimento approvato nei giorni scorsi dal Parlamento, strettamente legato anche all’emergenza Coronavirus. “Devo ringraziare fortemente il Governo ed il
Ministro D’Incà”, ha voluto sottolineare in apertura di conferenza Dellantonio, “hanno seguito con
competenza e attenzione l’intero iter, dando maggiori strumenti per il nostro Corpo e di conseguenza
maggiore sicurezza per l’Italia”.
DI MORENO GIOLI
LE MODIFICHE APPORTATE DALLA NUOVA LEGGE Viene introdotto il principio della “direzione” delle operazioni di soccorso che rafforza e risolve in via definitiva questioni di carattere interpretativo. Ribadito lo strettissimo rapporto e interazione con il “Servizio Sanitario nazionale”, prima indicato in modo generico, e con il “Sistema” 118 e “i servizi di elisoccorso” con l’obbligo di stipula di atti convenzionali tra le Regioni e le Province autonome e strutture territoriali di riferimento. La possibilità di indennizzare particolari figure tecniche nella totale assenza di lucro che l’attività deve continuare a mantenere quale condizione ferma e prevista dalla stessa legge. L’introduzione di sette nuove figure professionali specialistiche del Soccorso Alpino e Speleologico: tecnico di centrale operativa; coordinatore di operazioni di ricerca; tecnico di ricerca; tecnico di soccorso in pista; tecnico disostruttore; tecnico speleosubacqueo; pilota di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto. La norma finanziaria con lo stanziamento annuale di 750mila euro per il prossimo triennio, che incontra le particolari necessità di adeguare le polizze assicurative contratte a favore dei soci del CNSAS e di favorire il controllo sanitario a favore degli stessi soci, dando estensione e continuità a tutti i servizi CNSAS.
FABIO RUFUS BRISTOT CNSAS BELLUNO
LE DICHIARAZIONI “Il risultato raggiunto per potere strutturare al meglio la legge 74 del 2001 è il frutto di un grandissimo lavoro durante il quale ci siamo confrontati con particolare attenzione – ha dichiarato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme, il bellunese Federico D’Incà -. Una modifica legislativa che rende ancora più definito il ruolo del soccorso alpino e rappresenta un grande passo in avanti che consentirà a questo corpo di lavorare ancora meglio sui territori. “Anche in questa occasione desidero sottolineare la buona riuscita di un importante lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi mesi, senza annunci roboanti e con il necessario rigore – ha detto invece Maurizio Dellantonio, Presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – Abbiamo ottenuto una riforma sostanziale della Legge 21 marzo 2001, n. 74, una sorta di legge quadro su cui si basa una parte significativa dell’ordinamento di riferimento del CNSAS, che sancisce doveri e responsabilità in capo al personale del CNSAS, ma anche il pieno riconoscimento della nostra organizzazione”