VENEZIA Da domani le aziende potranno presentare la domanda per l’assegnazione delle misure previste dal “decreto Sostegni”; il primo provvedimento di natura economica approvato dal Governo Draghi per fronteggiare la crisi pandemica: una misura, fa sapere la CGIA, che non ha sicuramente riscosso un grande entusiasmo, soprattutto tra le imprese di piccola dimensione, anche del nostro territorio. I contributi a fondo perduto che riceveranno le attività che hanno perso oltre il 30% del fatturato mensile medio 2020 su quello registrato nel 2019 sono ancora poca cosa. In buona sostanza andranno a coprire tra l’1,6 e il 5% delle perdite subite l’anno scorso. Se alle attività che fatturano molto gli aiuti saranno molto esigui, ai piccoli le cose andranno solo un po’ meglio. Dopo questa misura che il governo Draghi ha ereditato dall’esecutivo precedente, c’è ora la necessità di cambiare registro. Oltre a rimborsare in misura maggiore le perdite subite, bisogna compensare anche una buona parte dei costi fissi, così come fanno in Francia e in Germania che da mesi hanno recepito le nuove disposizioni introdotte dall’UE in materia di aiuti di stato alle imprese. Se i nuovi indennizzi saranno stanziati con intervalli regolari almeno fino alla fine di quest’anno – come ha assicurato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Franco – possiamo ancora salvare il salvabile. Altrimenti, rischiamo una chiusura generalizzata di tante botteghe artigiane e di piccoli negozi commerciali che provocherà la desertificazione delle nostre città. Lo scenario, sebbene sempre a tinte molto fosche, presenta qualche leggero sprazzo di luce. “Grazie anche alla nostra azione sindacale realizzata in sede di stesura della legge di Bilancio 2021 – concludono dalla CGIA – con il decreto Sostegni è stata aumentata la disponibilità economica del fondo che consentirà agli artigiani, ai commercianti e ai lavoratori autonomi di beneficiare di uno sconto contributivo Inps pari a 3 mila euro per l’anno in corso, purché questi operatori abbiano registrato un calo di fatturato 2020 su 2019 di almeno il 33% e che nel 2019 abbiano dichiarato un reddito complessivo inferiore ai 50 mila euro. Un aiuto non di poco conto, soprattutto nei riguardi di tantissimi piccoli artigiani che sono sempre più a corto di liquidità e faticano ad arrivare alla fine del mese”.
“Decreto Sostegni”: gli aiuti in arrivo alle imprese
Per un bar che nel 2019 ha fatturato 90 mila euro e l’anno scorso ha perso il 50% del fatturato, l’importo che gli verrà riconosciuto con il decreto sostegni sarà di 2.250 euro, praticamente il 5% della perdita di fatturato. Una agenzia di viaggi che nel 2019 ha registrato un fatturato di 200 mila euro e l’anno successivo ha subito una calo del fatturato dell’80%, gli verrà riconosciuto 6.667 euro di rimborso, pari al 4,2% della perdita di fatturato. Un albergo che nel 2019 ha fatturato 500 mila euro e nel 2020 ha visto contrarsi lo stesso del 60%, riceverà 10 mila euro, pari al 3,3% delle perdite. Una piscina o palestra con un fatturato di 2 milioni di euro e un calo del medesimo registrato nel 2020 del 75%, “porterà” a casa 37.500 euro. Cifra che ammonta al 2,5% della perdita subita. Una azienda tessile con un fatturato 2019 di 7 milioni di euro e una perdita avvenuta nel 2020 del 35%, gli verrà riconosciuto un indennizzo di 40.833 euro. Importo, quest’ultimo, che coprirà l’1,6% delle perdite.