Il libro “Storia breve dell’Agordino” stampato nel marzo del 1989 dalla “Piave” di Belluno, don Ferdinando Tamis, nel capitolo intitolato “Lenta evoluzione” scrive a proposito di Taibon che “Le due chiese di San Lucano e di San Cipriano vanno comprese fra le cappelle del sotto Chiusa di cui fa cenno la Bolla del pontefice Lucio III nel 1185”. Ricordato che la chiesa di San Cipriano ebbe sacerdote nel 1676 e fu parrocchia il 22 settembre 1876, l’insigne storico agordino aggiunge: “La nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine Addolorata fu consacrata l’11 aprile 1946”. In proposito osserviamo che la data non coincide con quella riportata da “Domenica”, il settimanale della Diocesi di Belluno-Feltre diretto dal vescovo emerito mons. Giuseppe Andrich, che nell’ultimo numero annuncia per venerdì 12 aprile, giorno di S. Zeno, la “dedicazione della chiesa di Taibon”. La ricerca su Internet di informazioni su questo edificio sacro non è stata prodiga di risultati ed il sito infodolomiti.it se la cava scrivendo: “In piazza Papa Giovanni Paolo I si trova la moderna Chiesa della Beata Vergine Addolorata, parrocchiale di Taibon e consacrata nel 1946”. Aggiungendo: “Poco distante da Taibon, in località Listolade, si trovano la chiesa del Redentore e la Chiesa della Madonna di Caravaggio a Val; interessante anche la Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano, situata poco distante dal centro di Taibon in Piazza Cipriano”. Wikipedia a sua volta evidenzia che “A Taibon sono presenti cinque chiese: le due più antiche, risalenti al medioevo, sono quelle dedicate a San Lucano e a San Cipriano; la prima sorge sul luogo dove si racconta sia morto il Santo che nella valle aveva vissuto da eremita, mentre la seconda chiesa fu costruita sulla strada che da Agordo conduce a Cencenighe, la attuale Via Paris Bordone; quest’ultima conserva notevoli opere artistiche, fra le quali una “sacra conversazione” e un'”Ultima cena” dipinti entrambi da Paris Bordone, allievo di Tiziano Vecellio. A Listolade esiste una chiesetta dedicata al Redentore risalente al XVII secolo, mentre nella borgata di Val il luogo di culto è dedicato alla Madonna di Caravaggio. La chiesa parrocchiale fu consacrata nel 1946. Fino al 1966 sul “Còl de la Mòla” si ergeva un’altra chiesetta dedicata a San Rocco, ma venne abbattuta in seguito all’alluvione: è oggi ricordata dalla presenza di una piccola cappella che ne riprende le forme. Nel villaggio di Prà esisteva un’altra cappella anche se non ancora consacrata, rimasta sepolta dalla frana del 1908. In tutto il territorio di Taibon sono inoltre presenti innumerevoli capitelli (atriói), crocifissi ed antichi affreschi sacri sulle abitazioni storiche”. Concludiamo questa carrellata con il sito listolade.it che a sua volta precisa: “La chiesa parrocchiale di Taibon è dedicata alla Beata Vergine dell’Addolorata, venne consacrata nel 1946, ha uno stile certamente moderno-semplice, venne presa a modello dalla lontana Comunità Agordina e dai costruttori della chiesa di Kosseir in Egitto…”. Un’annotazione tutta particolare è quella che Gianni Santomaso ha pubblicato il 28 settembre del 2016 su Il Corriere delle Alpi di Belluno riferendo dell’ “abbraccio caldo carico di affetto, stima e riconoscenza per il pastore buono che ha fatto il bene. È quello che ieri sera ha stretto don Mario Zanon, parroco di Taibon, nel giorno del suo 80. compleanno. La sala consigliare del municipio, dove l’amministrazione guidata dal sindaco Silvia Tormen, ha insignito il sacerdote della cittadinanza benemerita, era infatti gremita di cuori e menti che hanno espresso a don Mario la gratitudine per quello che ha fatto nei 24 anni a Taibon sia come prete che come uomo. Quasi un quarto di secolo in cui – così recita la motivazione impressa sulla targa – si è preso cura ‘indistintamente di ciascuno di noi, garantendo sempre la sua preziosa e insostituibile partecipazione ad ogni occasione che scandisce la vita del nostro paese, con il quale ha saputo instaurare un legame intimo di natura familiare’”. NELLE FOTO (Agordino Dolomiti e Corriere delle Alpi): la chiesa di Taibon Agordino; una bella panoramica invernale del paese; concelebrazione per lo “storico” parroco, don Mario Zanon.