Da Buenos Aires con amore (e ironia), arriva la vignetta geniale di Pieraldo Vignazia “VIP”, che mette il dito nella piaga pasquale con un umorismo tutto da gustare — anche se non è quello che pensavate di ordinare. Immaginate la scena: Pasqua, aria di festa, tavola imbandita, stomaci già in fase di pre-attivazione. E proprio mentre qualcuno pensa “Speriamo non ritardino con la consegna”, alla porta non si presenta il fattorino con l’agnello… ma una colomba. E non quella glassata con mandorle e zuccherini, no no — proprio una colomba in carne, piume e ramoscello. «VI PORTO LA SALVEZZA!» annuncia fiera, con tanto di ramo d’ulivo, simbolo
biblico di pace e di nuovi inizi. Peccato che dalla porta arrivi la risposta spiazzante e, ammettiamolo, fin troppo onesta: «Veramente, avevamo ordinato l’agnello!» E lì scatta l’equivoco teologico-gastronomico. Perché sì, tra simboli sacri e sacri simboli, a Pasqua ci si può confondere. Colomba o agnello? Salvezza o scottadito? La genialità di Vignazia sta tutta lì, in quell’umorismo disarmante che gioca tra l’alto e il basso, tra le Scritture e Just Eat. Un umorismo universale, che attraversa l’oceano e atterra sulle nostre tavole, ricordandoci che a volte la spiritualità incontra la realtà… e resta un po’ a becco asciutto. Una vignetta che ci fa ridere, ma anche riflettere: forse nella vita ci aspettiamo sempre l’agnello, e quando arriva la colomba, non riconosciamo che potrebbe essere la consegna più importante di tutte. Comunque sia, la prossima volta specificate nelle note dell’ordine: “No salvezza, solo agnello al forno con patate”. Non si sa mai.
mirko
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