di RENATO BONA
Il maestro Franco Deltedesco ha realizzato nel 1995 con l’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali il cui responsabile, il prof. don Sergio Sacco aveva firmato la prefazione (stampa delle officine Bertoncello Artigrafiche di Cittadella) il prezioso volume di quasi 150 pagine “L’artigianato del legno e del ferro a Fodóm” su una realtà non solo locale: dal bosco la materia prima per il falegname e il carpentiere, con l’illustrazione, accompagnata da efficaci immagini, di tutto quanto, o quasi, riguarda la gestione ed utilizzazione dei boschi; come si presenta una pianta; dall’abete e dal larice si ricavano pezzi di varie misure; i vari tipi i legna. Ed ecco qui di seguito la carrellata di fotografie con relative didascalie che “dicono” molte altre cose collegate all’importante settore legno; per esempio che: “I beni comunali sono di proprietà del demanio e su di essi gravano i diritti di uso civico che sono il rifabbrico, il legnatico e il pascolo”. Proseguiamo: per quanto concerne il rifabbrico, si legge che: “E’ il diritto spettante alla popolazione originaria di ricevere gratuitamente il legname occorrente per la costruzione di nuovi fabbricati, il restauro di quelli già esistenti e la costruzione di attrezzi agricoli”. Tocca al legnatico: “il così detto ‘diritto di fuoco’ consiste nel diritto di ricevere gratuitamente la legna necessaria ai bisogni della famiglia. Esso viene soddisfatto, ovunque possibile, con i cascami delle utilizzazioni boschive, con i diradamenti e gli sfollamenti. Per il soddisfacimento di questo diritto che a Livinallongo interessa circa 400 famiglie, viene destinato, ogni anno, un quantitativo di materiale legnoso che si aggira sui 1200 metri cubi”. E veniamo al pascolo per il quale Deltedesco spiegava: “Consiste nel diritto, da parte dei residenti, di far pascolare il proprio bestiame su tutta la proprietà comunale, compresi i boschi”. Per le due foto successive ecco quanto riportato nel libro: “Quando l’amministrazione comunale ha approvato il verbale per l’assegnazione del combustibile annuale, verbale steso dalla sezione forestale del comune, e dopo che il Comitato di controllo ha approvato la delibera, si procede all’assegnazione”, e: “La forestale, la guardia comunale, il capofrazione e un frazionista, tenendo presente il piano economico, scelgono le zone che si rivelano più comode per le singole frazioni”. Quindi, altra foto: “Sul tronco delle piante prescelte dalla forestale viene eseguita la specchiatura sulla quale viene apposto un numero progressivo. Sul ceppo viene apposto il martello che porta la sigla ‘BF’(brigadiere forestale), un numero e una stella a 5 punte. Vengono quindi fatte le razioni di 3,5 metri cubi lordi e si provvede a prendere nota del numero dei pezzi assegnati” e: “L’assegnazione della razione al singolo frazionista viene tirata a sorte, in modo da non agevolare qualcuno a discapito degli altri”. A loro volta – altra immagine – “I proprietari dovrebbero eseguire i tagli entro sei mesi e ripulire il luogo, ammucchiando tutto ciò che rimane inutilizzato. Al momento del taglio, ognuno deve porre attenzione a non danneggiare altre piante, in particolare il novellame. A volte, la forestale impone di tagliare i rami alla pianta prima di rovesciarla”. Inoltre: “A coloro che li richiedono viene assegnato pure legname da costruzione, il cosiddetto ‘fabbisogno’. In questo caso viene assegnato legname sano e nella pianta viene scritto il nome del proprietario”. Decisamente efficace l’immagine proposta (ed utilizzata anche nella copertina del lavoro di Franco Deltedesco) a conclusione di questa semplice ma apprezzabile spiegazione delle modalità di utilizzo del legno per specificare che sarà “Una commissione, nominata dal comune, a controllare precedentemente l’effettivo bisogno che ha la famiglia per i lavori di sistemazione della stalla, del fienile, per nuove costruzioni o per il rifacimento del tetto”. Concludiamo all’insegna del largo ai giovani per la Festa degli alberi a proposito della quale Deltesco scriveva che “fu voluta da un medico, Guido Baccelli, che nacque a Roma nel 1830 circa e morì pure a Roma nel 1916. Nel campo dell’indagine sanitaria fu uno studioso della malaria che si prodigò a combattere nell’Agro Romano e nell’Agro Pontino. Fu medico di Pio IX e di Vittorio Emanuele II ed in seguito ministro della Pubblica istruzione” e aggiungeva altre note ricordando che Baccelli fu educatore convinto ed appassionato, dei giovani in modo particolare; dedicò grande impegno nell’organizzazione della ‘Festa degli alberi’ per la quale chiese il contributo dell’intera Nazione e specialmente dei giovani. La Festa fu istituita per ravvivare nel cuore della gioventù il rispetto e il culto che avevano gli antichi per gli alberi e per la natura. La prima ebbe luogo a Roma il 21 novembre 1899; vi parteciparono oltre 10 mila scolari con gli insegnanti e numerosissime autorità con in testa l’on. Baccelli e la Regina Margherita. Con circolare 56 del 27 giugno 1899, furono emanate istruzioni dal Governo per l’istituzione della Festa degli alberi in tutta Italia.
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