BELLUNO Da una parte il dimensionamento delle scuole, con possibili fusioni tra istituti. Dall’altra il progetto di un convitto nazionale diffuso in grado di garantire numeri adeguati alla proposta formativa del territorio. Sono le due piste emerse per il futuro dell’istruzione superiore bellunese, dall’incontro con presidi e sindaci che ha avuto luogo questa mattina a Palazzo Piloni. Presenti il reggente dell’Ufficio scolastico provinciale, i dirigenti scolastici delle scuole superiori e anche diversi primi cittadini (o assessori delegati).Il punto di partenza dell’incontro è stato il quadro demografico, che continua a mostrare numeri in calo per la montagna, ma condivisi anche dalla pianura. Il Veneto – secondo le ultime stime – avrà 1 milione di abitanti in meno entro il 2050 e di conseguenza l’area bellunese vedrà ridursi ulteriormente il numero di residenti. A risentirne maggiormente, anche per effetto dell’invecchiamento della popolazione e del calo delle nascite, saranno le scuole che già cominciano a registrare numeri decrescenti. Sul territorio provinciale esistono tre convitti, legati all’istituto agrario di Vellai, al Dolomieu di Longarone e al Follador-De Rossi di Falcade. I dati recenti mostrano un trend di calo progressivo negli iscritti: sono 487 nell’anno scolastico in corso (sommando tutti i convitti e aggiungendo anche i ragazzi semiconvittori, che usufruiscono del servizio mensa ma non dell’alloggio), mentre saranno 474 l’anno prossimo. L’altra partita sul tavolo dell’incontro con i presidi è stata quella delle fusioni tra istituti superiori, necessarie laddove i numeri di alcune scuole non permettano di garantire una dotazione di personale adeguata. In particolare, è emersa la possibilità di un accorpamento tra l’istituto comprensivo di Cortina (infanzia di Cibiana e San Vito, primaria di Cibiana, Vodo, San Vito e Cortina, medie di San Vito e Cortina) e l’istituto onnicomprensivo (liceo artistico e scientifico di Cortina, classico di San Vito, Itc e Ipsssar più scuola media annessa alla scuola d’arte) che porterebbe le due realtà a diventare un istituto unico da un migliaio di alunni. E anche la possibilità di unire il Dolomieu e il Calvi.
LA CONSIGLIERA PROVINCIALE SERENELLA BOGANA
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