BELLUNO Angelo De Paoli è morto in seguito alle ferite riportate nell’incidente di mercoledì, in via Feltre. L’uomo era stato ricoverato all’ospedale San Martino di Belluno, dove è deceduto, aveva 85 anni e da molto tempo abitava a Belluno. Fu lui, infatti, insieme ai due soci Attilio Bandiera e Aldo Pessot, a fondare la Ceramica Dolomite di Trichiana nel 1965. La famiglia di Angelo De Paoli ha deciso che i funerali si terranno in forma privata.
MORTE ANGELO DE PAOLI, IL CORDOGLIO DI CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI
BELLUNO “Con Angelo De Paoli se ne va un pezzo importante di imprenditoria bellunese. Ai suoi cari e a chi lo ha conosciuto va il mio personale cordoglio e quello dell’associazione che rappresento. De Paoli faceva parte di quei capitani d’industria che hanno consentito alla nostra provincia di diventare patria della manifattura d’eccellenza. La sua avventura umana e imprenditoriale è legata indissolubilmente a quella della Valbelluna, territorio che gli deve moltissimo”. A dirlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, appresa la notizia della morte di Angelo De Paoli, fondatore nel 1965 a Trichiana della Ceramica Dolomite accanto ad Attilio Bandiera e Aldo Pessot. “Oltre al giusto cordoglio a De Paoli va tutta la nostra gratitudine per aver investito su questo territorio e averlo fatto crescere”, conclude Berton. “Uomini così hanno davvero fatto la differenza creando i presupposti per molte famiglie di rimanere in montagna e sappiamo quanto oggi questo sia importante”.
L’INCIDENTE RACCONTATO ALLA RADIO, DAL NOTIZIARIO DI MERCOLEDI
BELLUNO Scontro tra due autovetture ieri alle 12 in via Feltre a Belluno, due i feriti, il più grave Angelo De Paoli fondatore della Ceramica Dolomiti di 86 anni è in prognosi riservata ma non in pericolo di vita e un giovane di 28 anni, entrambi portati al San Martino di Belluno. Sul posto i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dei mezzi e della viabilità. Cause in corso di accertamento da parte della polizia sul posto con due pattuglie, altrettante le ambulanze.
di MORENO GIOLI