IL FULMINE A CIEL SERENO
LONGARONE In seguito all’annuncio da parte della direzione svedese e di stabilimento della Diab di Longarone della chiusura del reparto di produzione dei pannelli in PVC con relativi esuberi pari a 185 lavoratori, comprensivi di 47 dipendenti a tempo determinato, in somministrazione e staff leasing attualmente occupati in stabilimento, su un totale di 250 dipendenti, le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno proclamato per oggi uno sciopero di 8 ore, con un’assemblea e presidio di due ore presso i cancelli dello stabilimento. Cgil Cisl e Uil dicono no al licenziamento di 185 lavoratori che mettono in crisi altrettanti famiglie. Oggi il presidio davanti alla fabbrica, nesuno è propenso ad accettare supinamente questa decisione. Lo hanno ribadito a gran voce i sindacalisti difronte alle sconcertate maestranze.
NON MOLLEREMO
di MORENO GIOLI
Marco frezzato, UILTEC UIL
Bruno Deola, FEMCA CISL
Giampietro marra, FILCTEM CGIL
Giorgio agnoletto UILTEC
Crisi Diab, il presidente Padrin incontra i lavoratori
«Piena solidarietà ai lavoratori della Diab di Longarone. Servono soluzioni immediate per ridurre gli esuberi e poi un progetto più ampio per evitare il susseguirsi di crisi industriali che troppo spesso siamo costretti a tamponare». Lo ha detto il presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone Roberto Padrin, che ha incontrato insieme ai rappresentanti sindacali i lavoratori della Diab in presidio per protestare contro la decisione dell’azienda di dismettere un’intera linea di produzione. Nei prossimi giorni ci sarà un tavolo con la struttura regionale dell’assessora Donazzan, per cercare di trovare soluzioni rapide, in termini di ammortizzatori sociali. “Nel frattempo – conclude Padrin – lavoreremo in squadra, come abbiamo fatto in questi anni Regione, sindacati e territorio insieme, per incontrare l’azienda e chiedere che faccia un passo indietro. Negli anni Diab ha investito molto sullo stabilimento di Longarone e ha una lunga storia. Questa storia dovrà continuare”.
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