Riabbracciare la nonna! Il primo desiderio da soddisfare, L’una più commossa dell’altra
Sul far della sera anche l’ultima partecipante al soggiorno-studio a Bournemouth è arrivata a casa (della nonna).
Claudia, super accompagnatrice, non ha perso un colpo. Anche quando si è sentita sola e “satura” dal susseguirsi degli imprevisti e dei disagi che hanno caratterizzato gli ultimi giorni, come un vero capitano, ha tenuto saldo il comando fino all’ultimo minuto, quando ha “riconsegnato” i ragazzi alle famiglie. Grazie Claudia! Per il grande lavoro, per la passione che ci hai messo, per tutte le iniziative che hai proposto e portato a termine, per essere stata amica, mamma, consigliera, maestra e tutte le altre figure di cui di giorno in giorno avevano bisogno i ragazzi. Troppo stanchi questa sera per far trasparire tutto il bello che hanno vissuto in questo viaggio, ma sicuramente con un grande bagaglio di conoscenza ed esperienza che in futuro verrà fuori in tantissime occasioni. Fai buone ferie, te le meriti e ne hai bisogno. Chissà che il futuro non riservi qualche altra bella esperienza da condividere!
PUNTATA 16
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 16
Come promesso, i nostri eroi sono tornati sani e salvi nonostante una cancellazione di volo, il Covid, una nottata passata in aeroporto, beghe burocratiche in aeroporto e un’ora e mezza di ritardo del volo (che comunque ci ha dato modo di proseguire le interminabili partite a briscola) L’Inghilterra si è affezionata a noi e ci ha tenuto il più a lungo possibile nel suo abbraccio per non lasciarci andare (mettiamola così) Alcune delle cose scritte dai ragazzi nel questionario finale. Le cose piaciute di più in assoluto per voti: Madame Tussauds, l’Escape Room, la Jurassic Coast, Oxford, Londra, il kayaking, l’acquario.” Ho imparato a conoscere di più l’inglese, le nuove culture e le idee degli altri. Ho imparato ad apprezzare di più i piccoli gesti e a non lamentarmi di ogni cosa. Ho imparato a credere di più in me stessa e ho capito che ce la posso fare da sola. E infine, ho imparato che sì mi manca casa, ma che sto meglio qui ” Asia, 13 anni” Ho imparato che vivere in un Paese estero è molto complicato, pensavo fosse più semplice perché ci sono un sacco di cose diverse a cui ti devi adattare ” Eliana, 13 anni” La cosa che mi è piaciuta di più questa esperienza è stata conoscere persone di diverse nazionalità. Ho imparato che stare da sola senza la mia famiglia è più difficile di quanto pensassi, ma che quando ti abitui è davvero divertentissimo ” Arianna, 13 anni” Di questa esperienza mi è piaciuto lo spirito di gruppo e l’aver conosciuto persone di nuove nazionalità che mi hanno insegnato tante parole nella loro lingua. Ho imparato che buttarsi fa solo bene: fallo o te ne pentirai in futuro, goditi ogni attimo!!” Leila, 13 anni” Ho imparato a sapermi adattare a qualsiasi situazione e ad essere consapevole che può essere affrontato qualsiasi imprevisto. Mi è piaciuto il gruppo che si è formato durante questa vacanza, che si è trasformata in una vera e propria avventura ” Morena, 13 anni
RINGRAZIAMENTI La buona riuscita di questo viaggio è stata possibile grazie ad una rete di persone che hanno lavorato, seppur a distanza, assieme verso un unico obiettivo Ringrazio innanzitutto le famiglie per esservi fidate quasi ciecamente di me ed avermi dato in mano la cosa più preziosa che avete: i vostri figli. Grazie a ciò mi avete permesso di combinare le mie due grandi passioni in una sola avventura: i boce&viaggiare. Grazie per il supporto incondizionato che ho sentito nei miei confronti in queste settimane verso ogni mia proposta e difficoltà. “Claudia hai carta bianca, fai tutto ciò che meglio credi”. Un sogno ad occhi aperti!! La nostra agenzia viaggi, che con grande sangue freddo e professionalità ha risolto ogni pasticcio nel giro di un paio d’ore, oltre ad aver organizzato tutto davvero con grande trasparenza e precisione. Mitica Loretta!!La nostra scuola, Southbourne School of English. Non ho parole per descrivere il calore, disponibilità e premura dimostrata da Paul (Direttore) e Kathrine (Preside) nei miei confronti e di tutto il resto lo staff. Ogni nostra richiesta è stata esaudita. Alle 10 di sera c’era ancora la luce accesa negli uffici perché stavano finendo di lavorare. Anche di fronte al volo cancellato ci hanno aperto le porte (perché eravamo un po’ “profughi”) e si sono fatti carico di farci star bene e risolvere ogni problema per noi. Mi sono sentita davvero a casa.Lo staff degli animatori della scuola, dei ragazzi davvero d’oro che oltre a far divertire i boce se ne sono anche presi cura. Sempre sorridenti e felici di farci contenti.La mia famiglia ospitante e la mia coinquilina: Sharon, Berry and Teacher Viviana from Argentina. Quante chiacchierate in giardino e quanto aiuto prestatomi. Bella gente Ovviamente i boce, un gruppo di ragazzi splendidi …
PUNTATA 15
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 15
La parola di oggi è “gratitudine”. Cos’è la gratitudine? Per me è la decisione di vedere il bicchiere mezzo pieno, di accettare anche i difetti delle situazioni che viviamo e l’umana imperfezione di chi ci sta intorno. E soprattutto a sentirsi soddisfatti anche di quelle mancanze, perché probabilmente erano la cosa migliore che poteva capitarci in quel momento. Non è per niente facile sentirsi grati perché in quanto esseri umani siamo naturalmente portati a lamentarci, a criticare, a dare per scontato, a vedere prima il marcio e poi il resto, a non accettare le cose per quelle che sono. Perciò essere grati è in realtà un esercizio spesso abbastanza faticoso, ma che rende la qualità di vita migliore. “Ci sono sempre fiori per coloro che vogliono vederli”, diceva Henri Matisse. Inoltre, per qualche strana legge del caso, quando siamo rabbiosi e di cattivo umore incontriamo spesso brutta gente. Quando siamo grati e ottimisti è invece più facile trovarsi ad avere a che fare con gente positiva e gentile. Questa è la riflessione che mi sento di fare oggi dopo la nostra oretta di condivisione di questo pomeriggio. Le domande erano: “Cosa ti è piaciuto di più? Cosa ti è piaciuto di meno? Cosa hai imparato in queste settimane? Come descriveresti questa esperienza in 3 parole?”. È stato un momento per me di grande serenità, nonostante ovviamente tutta la lunghissima lista di cose negative di qualche ragazza (i ragazzi pacifici come al solito 😂): il cibo era cattivo, troppe attese, la casa sporca, le attività della scuola noiose, i professori non mi piacevano, la mia famiglia non mi piaceva, etc etc etc…E SOPRATTUTTO IL GRANDE MUST LAMENTATO DA TUTTI: ABBIAMO CAMMINATO TROPPO Francamente io sono solo contenta che abbiano accusato il colpo di dover camminare, perché fin da subito ho notato la cosiddetta sindrome “da culo pesante” Tutta salute!! Per quanto riguarda alcune attività della scuola, devo ammettere che anche io le ho trovate poco programmate durante alcune mattine, ma pensandoci bene forse è stato un vantaggio. Stare buttati in spiaggia ad “annoiarsi” invece di avere ogni Santo momento della giornata pianificato con qualche attività gli ha permesso in realtà di stare semplicemente assieme a chiacchierare, conoscersi e godersi il momento. Dopo tutto, è facile trovarsi di fronte l’attività già bella e confezionata senza comprendere l’enorme mole di lavoro che c’è dietro per preparare anche le cose più semplici per un gruppo. Ma per comprenderlo ci vuole prospettiva. La cosa che invece io ho manifestato personalmente come “meno bella” per me soprattutto in questi giorni è stata la solitudine. Nessuno nel gruppo pur vedendomi in difficoltà mi ha mai chiesto “Come stai Claudia? Hai bisogno?”. Credo che loro pensino che noi genitori, insegnanti, adulti in generale siamo cyborg fatti di ferro e cattiveria. Che non ci facciano male le stesse cose che fanno male a loro. Dopo le parole dure però sono arrivate anche quelle speciali. Le parole per descrivere l’esperienza: SPETTACOLARE, SPENSIERATA, UNICA, INDIMENTICABILE, AVVENTUROSA, MATURANTE, SORPRENDENTE, DIVERTENTE, EDUCATIVAE la domanda più importante di tutte: “Nonostante tutto, tornando indietro lo rifaresti?”. Siiiiiiiiii!!!! Auguro a questi ragazzi con il passare del tempo di comprendere il grande privilegio di questo tempo trascorso assieme, che sono certa rimarrà una memoria indelebile per tutta la vita. A domani, per la nostra ultima puntata, lascio la parte ringraziamenti veri e propri assieme ad un approfondimento sulla parte condivisioni P.S. Funny fact: io vivo da due giorni in un caravan in campeggio con i due ragazzi positivi che sono stati rifiutati ovviamente da tutte le famiglie. Oggi il resto del gruppo è venuto a trovarci per il compleanno di Alexia e abbiamo fatto una festicciola
PUNTATA 14
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 14
A proposito di Oxford. Una città elegante, piccola, curata, pomposa. Molti dei più grandi geni ed inventori della Storia hanno studiato qui, oltre a re, regine e Primi Ministri. La nostra guida è stata uno degli studenti, che ci ha spiegato un sacco di aneddoti studenteschi e storia (fin troppa) di una delle università più antiche e prestigiose del mondo. L’unica attività più “culturale” del nostro viaggio. Abbiamo poi visto le tanto attese locations dove sono stati girati i film di Harry Potter, dentro l’università stessa, e anche una cerimonia di laurea. La nostra povera guida Kamil (bravissimo!!) si è fatto pagare pochissimo, ma siccome siamo povery non abbiamo neanche potuto lasciargli una buona mancia Siamo stati davvero fortunati perché normalmente le visite guidate vanno prenotate tre settimane prima, non due giorni prima, e sono molto costose. I ragazzi hanno ovviamente finito tutti i soldi e quindi viviamo di espedienti. Ad Oxford ancora oggi ci sono le più brillanti menti al mondo, si può sentir parlar qualsiasi lingua e studiare qualsiasi materia a qualsiasi età. Si può anche studiare in tarda età in gruppi di coetanei, per chi avesse tempo libero in pensione Ma il procedimento di ammissione, ci ha spiegato Kamil, è alla portata di tutti. Le domande a cui bisogna rispondere al test di ammissione di 12 ore sono volutamente idiote: “Preferiresti essere un vampiro o uno zombie?”, “Secondo te ci sono troppi libri al mondo?”, “Cosa ne pensi dei vegetariani?”. Guardando quei laureandi chissà, magari a qualcuno sarà nato il desiderio di poter finire qui un giorno L’università di Oxford è una tra le migliori al mondo perché ha un bilancio di centinaia di milioni di sterline spalmati su pochissimi studenti. Le classi sono spesso composte da 2-3 studenti a tu-per-tu con il professore universitario. Praticamente sono delle lezioni private. Oggi giretto sul bus a due piani e relax. Curiosità: sul bancone del bar i boccali per i croccantini per cani, grandi e piccoli Per poco non li scambiavo per salatini. L’ossessione per i cani in questo posto non smette mai di sorprendermi.
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AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 14
La parola di oggi è “controllo”. Oggi è il nostro non ultimo giorno, perché il nostro volo è stato cancellato in seguito agli scioperi del 17 luglio. In tempo zero l’agenzia viaggi ha riorganizzato tutto e ripreso un altro volo per il 19 luglio, mentre la scuola ha dato massima disponibilità per mantenerci nelle stesse famiglie e tenerci nelle loro attività. In pratica, unica nota positiva: 2 giorni in più in Inghilterra gratis, pagati dall’assicurazione viaggi. I ragazzi appena l’hanno saputo erano felicissimi e l’hanno buttata in caciara (io un po’ meno) Ma non basta, perché accidentalmente due ragazzi del gruppo sono risultati positivi e, seppur scoppino di salute, non sono potuti venire in gita ad Oxford. Questa è l’unica cosa che davvero li preoccupava Qui in UK non c’è nessun tipo di restrizione ormai, nemmeno per viaggiare, perciò l’importante è che non stiano male. In ogni caso, ci penserà l’agenzia. In tanti anni di voli credo non mi sia mai capitata una cancellazione e non ho nemmeno mai avuto il Covid. Tutto ciò poi è successo in meno di 24 ore e com’è ovvio che fosse mi ha portato a sentirmi “overwhelmed” come dicono gli inglesi. È una parola molto particolare e difficile da tradurre che sta per satura, sopraffatta. L’unica cosa che avrei voluto dire alle famiglie in Italia e ai ragazzi qui era “È tutto sotto controllo”, quando in realtà l’intera situazione era completamente fuori da ogni possibile prevedibilità. E più tentavo di controllarla, più sembrava sfuggirmi di mano. E ciò mi riporta al modo ossessivo in cui abbiamo approcciato alla vita negli ultimi due anni: tentare di tenere sotto controllo qualcosa di invisibile e aleatorio, come un virus, porta con sé una quantità di stress e fatica insopportabili per chiunque. Diventare maniacali con il proprio corpo, la propria salute, le persone che ci circondano è un processo che paradossalmente porta ad ammalarsi. Un viaggio perfetto e pianificato nei minimi dettagli per mesi e sono bastate solo un paio d’ore per mandare tutto all’aria: ma la vera domanda è, cosa possiamo fare se non aspettare e lasciare che le cose si sistemino da sole? Opporsi all’imprevedibile, trattenere a sé le proprie certezze, servirebbe comunque a qualcosa se non a renderci questi giorni invivibili? Come mi ha detto questa mattina una delle mamme, questa situazione ci ha insegnato a sdrammatizzare, a prendere con filosofia qualsiasi cosa succeda e a non prendersi troppo sul serio. Nei momenti difficili sono alcune tra le poche cose che tengono a galla. Ad Oxford dedicherò un capitolo a parte perché se lo merita tutto. Una delle cittadine più belle che abbia mai visto. Il commento di quasi tutti i ragazzi “È più bella di Londra”.
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA
Oggi giornata di riposo per il DIARIO DI BORDO Posso solo dirvi che la mia prima reazione alla notizia del volo è stata di quasi disperazione. La reazione di quasi tutti i ragazzi è stata: BUTTARLA IN CACIARA. Siamo stati in spiaggia a “festeggiare” sta sera.
PUNTATA 12
AUDIO CLAUDIO SOPPELSA GIORNO 12
La parola di oggi è irrequietezza, perché eravamo tutti un po’ umorali oggi. Io stessa avevo abbastanza il “ciamin curt”, che tradotto per chi non conosce il nostro dialetto vuol dire che fin dalla prima mattina ero abbastanza fumantina. Per chi ci crede, mercoledì 13 in effetti era nottata di luna piena, che porta alti e bassi. Il risultato è stato che in mezza giornata abbiamo avuto una ragazza persa e altri due con la febbre (tutti risultati negativi al tampone). Persino il gruppo degli “animali” spagnoli, come li ho ribattezzati, oggi erano PARTICOLARMENTE molesti. In ogni caso è poi saltato fuori che avevo ragione I loro dispetti erano un maldestro tentativo di provarci. La cosa che davvero non riesco a tollerare di molti loro è quel tipo di atteggiamento adolescenziale del “Non me ne frega niente di come stai tu, l’importante è che sto bene io”. In una parola, EGOISMO. Galimberti parla di “risonanza emotiva” dei propri comportamenti. Qualcuno la sviluppa di più, altri non la sviluppano mai e si fermano allo stato pulsionale dice lui. “Ci sono davvero ragazzi che non comprendono la differenza tra insultare un professore (come abbiamo fatto più o meno tutti) e prenderlo a calci. Poi vengono convocati davanti al giudice e chiedono: perché, cosa ho fatto di male?”. Anyway, a proposito di superstizioni la mattina siamo stati in gita nella New Forest, un tempo foresta del Re d’Inghilterra. Ancora oggi è possibile ammirare i pony selvatici, oggi intoccabili perché parte del Parco Nazionale e un tempo perché proprietà della Corona, come nella canzone Geordie di De André. Sotto le fronde di questa foresta si riunivano le streghe nel 1600, le cui iscrizioni sono ancora intagliate negli alberi. La sera abbiamo fatto finalmente la tanto attesa Escape Room. In pratica ci hanno chiuso in una stanza, che era una vera e propria cella, con degli indovinelli da risolvere per poter uscire Non siamo riusciti ad evadere, ma abbiamo riso comunque tanto. Il nostro soggiorno è ormai quasi terminato e mentre all’andata c’era qualcuno che piangeva per la nostalgia, ora c’è chi piange perché non vuole tornare a casa.Chissà che domani stiamo tutti meglio! Vi giro la foto della mia tazza da tè “I’d rather be sipping gin” ☕🍸, “Preferirei sorseggiare del gin”… Oggi era la giornata giusta!
PUNTATA 11
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 11
La parola di oggi è stanchezza, perché siamo tutti esausti. La giornata è cominciata con un giro in battello a Poole Quay, il più grande porto naturale al mondo dopo Sydney. È una riserva naturale che, oltre a molte specie rare, ospita anche un sacco di ville e yacht milionari dei calciatori Per qualcuno è stata la prima gita in nave Poi brunch inglese in una tradizionale tea room con black tea&milk, scones con la marmellata e la panna, e carrot cake. Poi corse incredibili per prendere un autobus della linea “Yellow buses” che è arrivato 20 minuti in ritardo e dritti all’Acquario. Un’esperienza sempre straordinaria per noi montanari. Ho notato che il nostro è un gruppo particolarmente amante degli animali, perciò è stato uno spasso tra pesci, tartarughe, mantidi, coccodrilli, squali, pinguini e granchi. Poi entrata alla Upside-down House, una casa costruita a testa in giù. Dove mobili, utensili, oggetti sono tutti al rovescio. Bisogna entrare per capire cos’è perché è un’esperienza surreale! Crea un tale disorientamento che a molti visitatori viene la nausea una volta entrati. Infine di nuovo le corse per riportare tutti a scuola perché parte delle ragazze si è iscritta alla serata in discoteca. Da sole, senza di me tra i piedi. Peccato che sta volta non solo l’autobus era in ritardo, ma non è proprio passato Stra maledetti Yellow Buses!! Meno male che era solo il trasporto pubblico italiano a fare spesso pena, invece succede anche qui. Apparentemente ci hanno spiegato che dopo il Covid mancano sia gli autobus che gli autisti. Siamo a posto. Questo viaggio è stato pensato per essere adatto proprio a ragazzi di 12-13 anni. Niente chiese, musei o monumenti – che tanto non avrebbero capito più di tanto – ma invece tante passeggiate, sport, attività all’aria aperta, paesaggi, sapori. Piccolo aggiornamento sulla nostra amica francese, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa 🇫🇷 Non è un lieto fine, perché la rimandano a casa. Purtroppo, anche se agli occhi di molti il viaggio studio è un privilegio invidiabile nonché una figata galattica, non è per tutti. Ci vuole disponibilità a mettersi in gioco, testa sulle spalle, indipendenza, spirito di adattamento e anche voglia di fare un po’ di fatica, perché i ritmi sono davvero intensi. È un motivo di orgoglio sia per i ragazzi stessi che per i genitori, perciò bravi ragazzi miei
PUNTATA 10
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 10
Oggi giornata aneddoti divertenti. Sta mattina stavamo camminando nella riserva naturale di Hensistbury Head, un’enorme scogliera da dove si vede il Mare del Nord in tutta la sua maestosità. Sul sentiero 30 metri dietro di me camminava il gruppo delle mie ragazze, timide, minute e carine. Credo che a un certo punto qualcuna sia inciampata ed è volato un gran “porco” chiaro e forte. Mi sto ancora riprendendo dallo shock in cui ho pensato: sono proprio agordine. In famiglia anch’io sono stata sistemata con un’altra Teacher dall’argentina e quando nessuno ci sente parliamo in spagnolo. Sta sera per cena ci è stata presentata una zuppa di carne color giallo fluorescente. Ci guardiamo e le chiedo “Ma perché ha questo colore secondo te?”. “Dio solo sa cosa c’è dentro” risponde (i sottotitoli erano: magna e tasi). Sta mattina in spiaggia c’era una povera ragazza Svizzera che piangeva e singhiozzava perché le manca casa. Pensavo avesse 18 anni e invece ne aveva solo 14 (ma cosa vi danno da mangiare?). Era inconsolabile. Morena commenta seria: “Pensavo le fosse morto qualcuno” Uno dei ragazzi ha perso il portafoglio in giro per la scuola e io l’ho trovato per caso. Siccome però non sembra minimamente preoccupato per la cosa, ho deciso che non gli dirò nulla fino a che non reagisce. Intanto è obbligato a chiedere in prestito i soldi ai compagni per tutto, che sono ovviamente infastiditi, e domani lo porto dalla Polizia a fare denuncia di smarrimento. Vediamo se andremo fino in fondo. Sta sera karaoke a scuola, la serata è stata letteralmente dominata dai romani e dagli spagnoli. Esplosivi, irriverenti, arroganti, sorridenti, rumorosi loro. Riflessivi, introversi, ordinati, educati, timidi noi. E soprattutto PRUDENTI, come ogni montanaro che si rispetti. Pensavo non si sarebbero mai decisi e invece dopo una consultazione infinita tra di loro, le ragazze hanno finalmente deciso che sarebbero salite sul palco tutte assieme oppure niente. Siccome però continuavano a farsi passare avanti dagli altri, hanno dovuto mandare Eliana a strappare di mano il microfono ai romani (grande Eliana!). Nel frattempo i tre maschi hanno chiesto gentilmente di poter tagliare la corda Di seguito il video degli spagnoli e il video dei nostri (giusto per capire la differenza)
PUNTATA 09
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 9
La giornata di oggi parla di aspettative. Si comincia con l’aspettativa di una mattinata con corsa ad ostacoli in spiaggia, per poi scoprire che in realtà c’era beach volley e in generale tempo libero. Dalla segreteria della scuola avevano cambiato programma ma non ce l’avevano detto. Poco male, questo contrattempo mi ha dato modo di conoscere meglio Morena e Giulia. Mentre gli altri giocavano a carte, noi siamo andate a provare l’English Breakfast with eggs, bacon, tomatoes and sausages. Niente male, un po’ pesante ma buono! La serata invece ha voluto essere un momento di sperimentazione. Ho dato la possibilità a chi volesse di organizzarsi la serata libera a tre condizioni: 1) Restare sempre in gruppo, mai girare da soli 2) Rientro entro le 21 3) Raggio d’azione delimitato dal nostro quartiere, cerchiato in rosa sulla mappa. Si tratta di una concessione del tutto eccezionale visto che hanno solo 13 anni e sono un po’ bambini e un po’ adolescenti. Una specie di premio per la maturità dimostrata fin ora. La serata è andata a gonfie vele nonostante un po’ di pensiero. So di avere una responsabilità enorme, visto che ad esempio il gruppo spagnolo ha 2 accompagnatrici per 11 ragazzi, mentre io sono da sola con 14.
L’alternativa era andare assieme a me al porto di Christchurch, un bellissimo villaggio medievale qui accanto, per una passeggiata. Ovviamente quasi tutti a parte le mie tre fofome optano per l’altra opzione Alla passeggiata invito anche Andrea, un altro studente Lombardo di 18 anni che è qui a scuola con noi, che mi dice subito entusiasta di sì. “Che fortunati che sono i tuoi studenti che li porti a Christchurch. Io non ho nessuno che mi porta invece”. E io: “Erm, veramente hanno la serata libera e hanno scelto di andare al Mc Donald’s” 😒🤷♀️🤦♀️🙄 “Nooooo non ci posso credere, che sciocchi! Io se potessi vorrei vedere TUTTO qui perché è bellissimo. Ma loro forse sono troppo piccoli e non hanno capito realmente cosa si perdono”. Devo ammettere che quando ho sentito McDonald’s mi sono cascate letteralmente le braccia, ma pensandoci bene era del tutto prevedibile. Stanno già facendo molto di più di quanto gli altri ragazzi della loro età normalmente fanno e non credo in effetti di poter chiedere di più. L’obiettivo della serata libera era esattamente metterli alla prova e lasciargli sperimentare da soli, senza pressioni. È stata comunque una bella sfida doversi orientare da soli in un Paese straniero, rispettare gli orari e cercare di non mettersi nei casini. Avere la libertà di dover decidere per sé stessi è una delle grandi tappe del processo di crescita, anche se secondo il giudizio di noi adulti sbagliano o fanno stupidaggini. Dopo tutto, quante volte i bambini e i ragazzi si aspettano un certo comportamento dagli adulti e noi invece li deludiamo? Forse l’errore è proprio caricare gli altri della responsabilità di farci contenti, pensando che debbano essere come vogliamo noi piuttosto che lasciargli lo spazio di essere come sono veramente. Alla fine credo che forse sia servita molto di più questa serata di “libero arbitrio” piuttosto che tutto il resto, sarà il tempo a parlare
PUNTATA 08
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 8
Oggi giornata nella bellissima Liguria…Ah no fermi tutti, dall’Inghilterra! Ma il paesaggio oggi con il sole e il caldo sembrava uguale Abbiamo costeggiato l’affascinante Jurassic Coast attraverso il sentiero sterrato che collega Durdle Door con l’antico villaggio di pescatori di Lulworth e abbiamo avuto pure avuto modo di farci il bagno. Non sembrava affatto di stare nel Mare del Nord! Purtroppo come sempre è stata un po’ una corsa, ma siamo riusciti ad infilare anche il picnic in riva al mare con il fish&chips, il tipo street food britannico. Per chi non lo sapesse, le patatine vanno bagnate nell’aceto. Gusti son gusti, ma non è così male come sembra Pensandoci bene forse sarebbe stato più saggio sfruttare quel tempo per il picnic per fare invece un’altro bagno o stare semplicemente in spiaggia a godersi il momento, ma ho sempre mille idee che vorrei riuscire a fare in questa corsa contro il tempo. Mi devo rassegnare al fatto che i giorni a disposizione sono quelli che sono. Nel frattempo, nessuno vuole pensarci, ma siamo già a metà e non ce ne siamo neanche accorti.C’è una ragazza francese sempre di 13 anni che mi incuriosisce molto nella nostra scuola. È stata mandata probabilmente da sola e non credo ci siano altri francesi tra i Juniors. Si avvicina spesso al nostro gruppo, ma non parla, anche se sembra chiaramente interessata. Si siede di fianco senza alzare lo sguardo dal telefono, ci resta per un po’ e poi se ne va annoiata. È un comportamento per me veramente incomprensibile, perché alla sua età il fare amicizia era una cosa che ricordo come facile e quasi inevitabile.Penso sarebbe riduttivo fare i soliti discorsi sulle nuove generazioni dipendenti dalla tecnologia perché tutti lo siamo, il problema è quando la quest’ultima viene preferita rispetto al contatto umano. La domanda che mi sorge spontanea è: che effetto hanno avuto due anni di isolamento sulla nostra socialità come persone? Che conseguenze ci sono state in particolare su questi bambini e adolescenti? Forse stiamo solo raccogliendo i frutti di due anni di clausura, che dato soprattutto ai più timidi e introversi la scusa per poter interagire con uno schermo (più facile), piuttosto che con gli altri esseri umani (più difficile). Lo schermo non è imprevedibile, non può rifiutarti, non può metterti a disagio o abbandonarti. Le persone ovviamente sì. Chissà se questa settimana la nostra amica francese farà una mossa
PUNTATA 07
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 7
Oggi è stata una di quelle giornate talmente frenetiche da non avere nemmeno il tempo per fermarsi a pensare cosa stesse succedendo. Una di quelle giornate in cui l’unica cosa che riesci a mangiare è un panino camminando. Sveglia alle 6:30 per Londra, abbiamo scarpinato tutto il giorno e siamo riusciti a vedere tutto l’essenziale: Buckingham Palace, House of Parliament, Downing Street, the Big Ben, Trafalgar Square, Wendsminster Abbey, Piccadilly Circus, the London Eye… E siamo arrivati giusto in tempo per il cambio della guardia Devo dire che come al solito i ragazzi sono stati BRAVISSIMI a tenere il ritmo e a restare ordinati per non perdersi.Verso mezzogiorno mi si avvicina Manuel con gli occhi pieni di fame e timidamente mi fa: ” Ma quand’è che si mangia?” In effetti camminavano da ore e qualcuno non aveva neanche fatto colazione. Abbiamo quindi approfittato per un picnic veloce veloce a St. James’s Park, di fronte al Buckingham Palace.Ripensandoci bene in effetti uno dei ricordi più nitidi che ho dell’adolescenza è che avevo SEMPRE, COSTANTEMENTE fame (un po’ anche adesso in realtà).Nel pomeriggio siamo riusciti a infilare persino Madame Tussauds Museum. Come altro descriverlo se non come una FIGATA GALATTICA??Abbiamo anche fatto la foto con la Royal Family, dalla quale però hanno tagliato fuori William&Megan, che erano in un’altra sala a parte In autobus ero seduta vicino ad un altro Teacher britannico, che rispetto alle dimissioni di Johnson mi ha detto l’esatto opposto del tizio di ieri: ” Speriamo che ora venga eletto qualcuno più vicino all’Unione Europa. Questa trovata della Brexit sta portando solo guai. La Scozia ha chiesto un referendum per l’indipendenza perché loro vogliono tornare in Europa. Per me la situazione post-Brexit è talmente triste che da qualche anno mi sono trasferito a Roma”. Solo per dare un’idea di quanto sia diviso il Paese sull’argomento. Domani si dorme meritatamente un po’ di più, ritrovo alle 11:00 per la gita sulla magnifica Jurassic Coast
PUNTATA 06
AUDIO CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 6
Oggi tanti capitoli diversi da raccontare. Innanzitutto ci sono 3 gruppi dalla Spagna nella nostra scuola: due sono carini e simpatici, mentre uno è molestissimo. L’ho ribattezzato il gruppo “degli animali”. Non invidio per niente il loro accompagnatore, se fossero capitati a me mi sarei già sparata. Per qualche motivo poi hanno una mezza ossessione per le nostre ragazze, con cui non perdono occasione per essere dispettosi e maleducati ogni volta che le incrociano. Ho il sospetto che possa essere un tentativo di approccio, ma mi trattengo dal spiegargli che forse non è dei migliori Con i miei invece oggi siamo andati a visitare Bournemouth centro, che dicono abbia la più bella spiaggia d’Inghilterra. Un gran caldo per fortuna! ☺️ La sera invece abbiamo fatto una passeggiata in riva al mare e poi siamo stati sulla ruota panoramica, solo 5 pounds. Hanno riso tutto il tempo! Adoro vedere come si divertono davvero con NIENTE. Non devo spingere, convincere, tirare perché sono già iper motivati per conto loro e dicono di sì a qualsiasi proposta. Una ragazza guardando il tramonto sul mare ha detto “Sembra un quadro di Monet” È molto importante avere un’occhio in più quando si passeggia la sera in riva al mare, perché ci sono i pub. I pub inglesi sono diversi dai bar italiani, perché aprono solo dopo le 17:00 e c’è quasi sempre la sicurezza alle porte che controlla i documenti. È un posto assolutamente vietato ai minorenni, anche solo per metterci piede, perché appena gli inglesi ci entrano si trasformano da English gentleman a ubriaconi violenti e molto “amichevoli”. Davvero Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Al pub si canta con la musica dal vivo, si balla, si beve e dopo una certa ora non è raro scoppino le risse. L’abitudine è spesso cominciare a bere alle 5 del pomeriggio, appena dopo il lavoro, e alle 10 uscire in strada a far casino Mi sa che non è ancora tempo per i ragazzi Boris Johnson si è dimesso e un signore sull’autobus oggi mi ha detto ” Adesso siamo preoccupati che venga eletto qualche nuovo politico che ci vuole riportare in Europa. Speriamo di no perché noi non siamo europei”. La mia famiglia ospitante è della stessa idea. Per oggi è tutto, domani grande giornata: si va a Londra! Good night
PUNTATA 05
AUDIO, CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 5
Oggi mattinata di “tempo perso” al centro commerciale, cioè tempo libero per le compre al Castlepoint Village. Devo ammetterlo, se fosse stato per me io non avrei MAI organizzato un’uscita così perché io detesto i centri commerciali. Poi d’altra parte sono tornata indietro con la mente e ho pensato a quanto quel tempo libero durante le gite mi abbia in realtà insegnato un sacco di cose. Quando finalmente aprivano le gabbie e ci dicevano “Andate dove volete, ci vediamo qui tra 1 ora”, non ci sembrava vero! Senza nessun adulto con il fiato sul collo che ci assillasse di continuo con attività da fare o cose nuove da vedere. Quasi sempre alla fine giravamo a vuoto perché non avevamo idea in realtà di cosa fare, ma in quella noia avevamo la possibilità di esplorare e dare un senso alle cose per conto nostro: chiedere indicazioni, ritrovare l’orientamento, entrare nei negozi che ci piacevano, guardarci intorno, imparare a autoregolarsi. In alcuni casi oserei dire che ho tratto più ispirazione da quei momenti in solitaria più che da tutte le varie visite guidate. In ogni caso non ho comunque resistito dal proporre un contest per gruppi: andate nel supermercato e fate una lista di tutte le differenze che vedete rispetto all’Italia Una fra tutte, gli scaffali infiniti con le taniche di latte. Lo stesso tema del tempo a vuoto direi che vale per sta sera in spiaggia, dove abbiamo fatto un falò e arrostito i marshmellows Anche qui in realtà non ho resistito dal proporre una partita a beach volley Italia-Spagna… Niente, non riesco a farmi gli affari miei. Ad un certo punto però ero un po’ preoccupata perché ho visto tutti i nostri da soli in un angolo, per poi scoprire che in realtà stavano assistendo una ragazza Slovacca. Piangeva perché non riusciva a fare amicizia e l’hanno tirata dentro nel gruppo Agordino. Che altro dire, son sul serio dei bravi ragazzi
PUNTATA 04
AUDIO, CLAUDIA SOPPELSA GIORNO 4
Oggi giornata tennis+bowling+partitone a UNO Nel pomeriggio invece, mentre i ragazzi erano a lezione, il direttore della scuola ha portato noi insegnanti in un antico villaggio di streghe non per bruciarci ma per discutere del programma didattico e per farci provare gli scones con il black tea Lovely Questo mi ha fatto ricordare che con il nostro gruppo dobbiamo ancora andare in una vera tea room e andare provare il fish and chips…Occorre rimediare!! Le altre insegnanti, che viaggiano da tanti anni, hanno fatto presente quanto buona sia la qualità della scuola dove ci troviamo, sia per accoglienza che per organizzazione. Ed effettivamente Paul, il direttore, alle 10 di sera era ancora attivo per accompagnare personalmente a casa in macchina gli studenti dal bowling. È una di quelle piccole eccellenze a conduzione familiare che puntano a farti sentire 100% a casa e coccolato. Mentre eravamo nella tea room sia Paul che la cameriera ci fanno presente che c’è un’importante diatriba tra Cornovaglia e Dorset su come mangiare gli scones (tipo la diatriba italiana tra “arancini/arancine” o “pastin/pastim”): nel Dorset va rigorosamente PRIMA la panna e POI la marmellata e in Cornovaglia viceversa. A ribadire qual’è la scuola di pensiero del Dorset, dove ci troviamo, c’è anche un’anziana signora che si avvicina al nostro tavolo per spiegarcelo una TERZA VOLTA.Al di là dell’esempio sciocco, mi ha fatto sorridere perché mi è sembrata una buona metafora che riassume bene il tipo di mentalità inglese: c’è una procedura giusta (la loro) per fare le cose con un certo ordine e va seguita quella, punto.Anyway, ieri primo tentativo di fuga messo a segno (e subito sgamato) dei ragazzi… Meno male, stavo iniziando a preoccuparmi! Bravi!
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AUDIO, CLAUDIA SOPPELSA, GIORNO 3
” Le sensazioni sono già mezze verità” diceva Audrey Hepburn. Sono passati solo due giorni e mezzo, ma qui sembra già sia passate settimane per me (forse non solo per me). E di conseguenza le sensazioni e le emozioni cominciano ad uscire per quello che sono, a volte belle e a volte meno belle. Mi piace immaginare questo viaggio come uno spazio dove ognuno può essere quello che è, dove sto ad assistere da fuori allo spettacolo che i ragazzi mettono in scena e io intervengo solo in caso di pericolo o bisogno. Anche se non è facile trattenersi dalla tentazione di intervenire sempre! Noi in quanto montanari veniamo da una cultura che promuove il sacrificio, la resistenza, la resilienza, la responsabilità. Dire a qualcuno “Quello lì è un grande lavoratore!” è un gran bel complimento. Mostrare le proprie debolezze in pubblico al contrario non è ritenuta una cosa bella, perciò si tende a trattenere. Il problema è che a lungo andare il rischio è quello di implodere. Ricordo in Spagna (ma in Sud Italia e nel sud del mondo in generale) invece era abbastanza comune vedere persone piangere per strada, non c’era nulla di cui vergognarsi. Auguro al nostro gruppo in questi giorni di lasciar fluire tutte le emozioni e le sensazioni a pieno per quello che sono: gioia, allegria, nostalgia, tristezza, rabbia, divertimento, paura, serenità, sicurezza, frustrazione, noia saranno le nostre compagne e maestre di questa esperienza
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AUDIO, CLAUDIA SOPPELSA, GIORNO 2
Oggi visita al borgo medievale di Christchurch e soprattutto…Shopping libero al mercato locale. Le prime impressioni dei ragazzi sulla loro prima notte in famiglia si riassumono in: moquette, giardini enormi, cibo scadente e lavandini piccoli. Basicamente la vita all’inglese riassunta in 4 parole chiave 🇬🇧 Prevedo che torneranno un bel po’ dimagriti da questo viaggio. Ma questa mattina alla domanda ” Allora, come sono i vostri compagni di stanza?” appare una risposta un po’ anomala. ” Io sono in stanza con un ragazzo spagnolo, ma sono tranquilla”. Ho spinto tanto perché i ragazzi si separassero e provassero a stare con altri compagni di stanza stranieri, ma in ogni caso il regolamento prevede che maschi e femmine restino separati. Di fronte alla mia rimostranza però il direttore della scuola, con un po’ di imbarazzo, risponde: ” Erm, in realtà non c’è nessun errore. Il fatto è che Nico in realtà È una ragazza, solo che vuole essere chiamata da uomo”. MERAVIGLIOSO!! Ci era già capitata la stessa cosa durante la corrispondenza con le ragazze australiane. A prescindere dalle proprie opinioni sul tema, non dobbiamo dimenticare infatti che in molti Paesi il rapporto con la propria sessualità è molto più aperto e libero fin da adolescenti rispetto all’Italia e di sicuro di più rispetto all’Agordino. In particolare in Spagna, dove ho vissuto per tre anni, questo era un aspetto molto evidente con cui dover entrare in confidenza. Per i nostri ragazzi italiani, seppur giovani e soprattutto se provenienti da piccole realtà, 13 anni sono spesso ancora troppo pochi per sentirsi a proprio agio su certi argomenti. Ma anche l’incontro con lo “scioccante” e con il “discomfort” è pur sempre un aspetto di crescita importante con cui familiarizzare. P.S. La cosa più strana vista oggi al mercato? La gelateria per cani, “Un dolcetto ghiacciato che fa scodinzolare” dice l’insegna
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AUDIO, CLAUDIA SOPPELSA, GIORNO 1
Questa storia comincia con la mia orticaria di ieri sera causata dal caldo, pancia e schiena piena di bolle. Non esattamente un ottimo inizio! Vengo infatti da 2 settimane di lavoro all’Asilo nel Bosco a Roma, dove la temperatura media era di 40 gradi all’ombra. Così ho la peggiore delle idee: comincio a cercare su Google un’auto cura, che però dice più o meno così “Prendete subito gli antistaminici oppure se la malattia si aggrava finirete al pronto soccorso”… AO, ma io domani devo accompagnare i miei 14 ragazzi in Inghilterra! E la farmacia di domenica è chiusa!! Che scherziamo? In ogni caso, dopo una nottata popolata di incubi da ospedale, la mattina dopo è già tutto sparito. Dopo il saluto ai genitori in aeroporto a Venezia, qualcuno quasi quasi con gli occhi lucidi, la partenza è serena e puntuale. È vero, a qualcuno viene un po’ di agitazione e minaccia di non voler più partire, qualcun’altro ha la nausea… Ma dopo tutto hanno solo 13 anni e questo è il più lungo periodo da soli lontano da casa che abbiano mai fatto! Qualcuno mi tempesta di domande perché non ha nemmeno mai preso l’aereo (anzi, la maggioranza di loro non l’ha mai preso): ma il passaporto dove lo metto? Ma ci saranno altri controlli? Perché la sicurezza mi ha fermato? Ma se non mi tolgo i braccialetti al check-in che mi fanno? Mi fanno tenerezza alcuni sguardi persi e disorientati quando vengono lasciati nelle mani delle loro famiglie ospitanti e cerco di immedesimarmi nel mio primo viaggio. Altri sono invece spavaldi e noncuranti, come solo un adolescente sa essere. Ma dopo già le prime ore con loro la mia prima impressione è: ” Questi ragazzi sono troppo bravi, troppo ordinati, troppo organizzati. Vi prego combinate qualcosa da poter raccontare! “. Spero di non dovermi ricredere Good night!
L’INGLESE NELL’AGORDINO, ARCHIVIO RADIOPIU
di Gianni Santomaso
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