AGORDO Proprio un anno fa come oggi, nella zona di Brugnach, la situazione era assai complessa dovuta al fatto che un semplice torrentello che solitamente risulta sempre a secco, in occasioni eccezionali sa dimostrare la sua importanza ragione per cui non è da sottovalutare. Nella zona qualche anno prima, la comunità montana aveva svolto degli interventi per deviare un torrente che solitamente scarica in una presa intubata sotterranea, che attraversa Luxottica e va a scaricare nel Cordevole. L’opera si è dimostrata parzialmente efficace solo dopo l’intervento da parte di volontari che hanno ripulito la griglia in parte ostruita da rami e fogliame, che ha permesso di limitare il flusso d’acqua verso Luxottica deviandolo verso Brugnach, per poi confluire nel torrente Bisoliga. La quantità d’acqua che confluiva da questa nuova tubazione sommata al torrente proveniente da sopra la frazione di Brugnach di Agordo era consistente, ma la capienza del tubo comunque era sufficiente per smaltire l’acqua che copiosamente continuava a scendere. I problemi sono sopraggiunti nella mattinata del 28 ottobre verso le ore 08:00. Il terreno era ormai inzuppato e non assorbiva più acqua, da sopra scendeva acqua e fango misto a fogliame, rami secchi che si depositavano nel greto del torrente, sottovalutato proprio per la sua calma apparente. Tutto questo materiale ha iniziato a muoversi metro dopo metro, accumulandosi in quantità tali che arrivando in prossimità dell’imbocco della tubazione creava una diga cosi compatta da ostruire il suo imbocco. In quelle ore chiamare Enti Pubblici o Vigili del Fuoco sarebbe stato quasi inutile, in quanto impegnati ormai su più fronti anche con condizioni più gravi. A questo di nostra iniziativa, seppur pochi ma con tanta buona volontà ci siamo rimboccati le maniche per ripristinare il corretto deflusso di questo torrente che sempre più impetuoso iniziava a preoccupare tutti noi delle case limitrofe. Esondando tutta l’acqua si sarebbe aggiunta ad altri cosi d’acqua che da lì a poche ore avrebbero allagato tutta la parte adiacente ad un stabilimento e le relative abitazioni limitrofi. Visto il continuo scendere di materiale e fango che si accumulava, abbiamo deciso di chiedere supporto ad una ditta del posto che con prontezza ci ha portato in loco un escavatore, che ci ha permesso di tenere libero l’alveo e la griglia di accesso alla tubazione al fine di permettere il normale deflusso verso la Bisoliga. Tutta la giornata di domenica 28 ottobre in due persone a turno abbiamo mantenuto libera la griglia, grazie a questo escavatore che ci ha permesso di lavorare con continuità per evitare l’esondazione. Un utile aiuto è stato dato da un faro posizionato su un deposito dell’ANAS gentilmente lasciato acceso da uno tecnico, permettendoci di lavorare in maggiore sicurezza. Sempre nella mattinata di domenica avevamo allestito provvisoriamente delle paratie artificiali in prossimità delle abitazioni per evitare allagamenti, intervento dimostratosi efficace in quanto tutta l’acqua che esondava si riversava proprio verso di esse per poi, in parte riprendere il canale di scolo verso la Bisoliga, e in parte riversarsi verso la parte posteriore di Luxottica. La notte fra il 28 ed il 29 la situazione è rimasta stabile in quanto le precipitazioni si sono ridotte grazie al fatto che la sera verso le 22 la luna ha fatto il suo dovere. (La signora anziana del posto, ci rassicurava dicendo che verso sera si sarebbe alzata la luna e le precipitazioni sarebbero diminuite, noi eravamo quasi increduli, ma come al solito l’esperienza delle persone anziane ha sempre ragione, e così è stato) La mattina del 29 ottobre verso le 6 ha iniziato nuovamente a piovere, la situazione in quel momento si presentava già critica ed ho voluto fare un sopraluogo salendo con difficoltà a monte delle abitazioni per capire la situazione. Proprio circa 150 metri sopra le abitazioni una frana di modeste dimensioni aveva invaso parzialmente il greto del torrente, deviando in parte il flusso d’acqua. Ancora più a monte, sempre in corrispondenza del versante che scende dal Larion, un altro torrente devia verso la Bisoliga, ma la deviazione se trascurata potrebbe portare ad una esondazione verso le abitazioni, con una notevole portata d’acqua che andrebbe a saturare il tutto, esondando ed allagando la zona sottostante. A questo punto mi sono preoccupato di stabilizzare maggiormente l’argine apportando a mano ulteriori massi a sostegno di esso. Sceso a valle non ho detto nulla della frana per non preoccupare ulteriormente le famiglie sottostati, ma mi sono precipitato in comune a chiedere supporto per avere a disposizione un escavatore più grande di quello che già stavamo usando. Viste le condizioni meteo era necessario intervenire per liberare l’alveo 80 metri più a monte, che in prossimità di un avvallamento, aveva depositato una quantità di materiale tale da ostruire eventuali altre colate di fango deviando il flusso e andando a scaricare il tutto dietro alle attuali abitazioni. Mi è stato risposto dal comune che il mezzo non sarebbe stato disponibile se non prima delle 14 di lunedì 29, ma ho comunque dato conferma in quanto risultava necessario tale intervento. Verso le 14 è arrivato il mezzo dal Cadore a bordo di un camion di De Pra e dopo averlo scaricato, ho provveduto personalmente ad accompagnare il mezzo con relativo autista ad intervenire sulla massa fangosa, per liberare il greto e creare un argine per evitarne l’esondazione verso le abitazioni. Abbiamo fatto giusto a tempo di eseguire l’intervento e riportarci a valle in sicurezza che dopo nemmeno un’ora, è scesa un’altra frana portando a valle circa una ventina di metri cubi di materiale misto a rami massi e fango. Ormai eravamo allo stremo e anche con l’escavatore abbiamo dovuto abbandonare la zona di lavoro prima di farci investire dal materiale. A quel punto ho avvisato i responsabili dello stabilimento sottostante che la situazione era fuori controllo: non riuscivamo più a liberare l’imbocco della tubazione dal materiale e l’acqua aveva iniziato a scendere da tutte le parti ed in particolare verso il retro di Luxottica, dove in poco tempo la strada che porta alla Biomassa risultava intransitabile, in quanto il livello dell’acqua raggiungeva quasi il metro a causa dell’ostruzione dei tombini anch’essi saturi di materiale. Prontamente da Luxottica è stato inviato in loco un escavatore che era a loro disposizione il quale in breve tempo ha permesso di deviare il flusso dell’acqua verso il torrente Bisoliga, evitando ulteriore afflusso di acqua verso lo stabilimento sottostante e scongiurando il peggio. Verso le 18:00 del 29 ottobre ormai la situazione era assai critica in quanto anche la corrente elettrica era venuta a mancare, i telefoni in parte non avevano più segnale. Si sentiva lo scroscio della pioggia che batteva sui tetti spinta da raffiche di vento mai sentite prima d’ora, a sua volta gli alberi più grandi cadevano a terra ed altri venivano spezzati come grissini creando dei rumori indescrivibili e il buio amplificava anche la paura. Verso le 18:30 ho fatto uscire di casa tutta la mia famiglia, i rumori che provenivano dal bosco fra pioggia acqua e vento mi facevano temere il peggio Ho chiesto ospitalità ai vicini e per le successive 2 ore, ascoltavo i rumori e speravo solo di non subire ulteriori danni alla casa. In quel breve tempo, se così posso definirlo, l’orologio sembrava fermo, guardavo dalla finestra anche se il buio non permetteva di capire cosa stesse succedendo, si vedevano si e no i lampeggianti blu e arancioni dei pochi mezzi che ancora avevano il coraggio di circolare. Stando in silenzio speravo sempre nel detto della saggia vicina che in quel momento era lì con noi a ribadire il concetto della luna, ma dalla mia bocca non usciva una parola, la mia mente si sforzava di sperare al meglio e ad un certo punto per sdrammatizzare ho detto ‘’scusate delle mie ciacole’’ tradotto, scusate se parlo troppo. La saggia Signora aveva avuto ragione di nuovo, verso le 21 il tempo è cambiato, e visto l’affievolirsi della perturbazione mi sono precipitato a casa a vedere la situazione che fortunatamente era rimasta stabile ed invariata a parte un torrente d’acqua ormai calmo che scorreva a ridosso della casa. La stessa notte ho portato tutta la mia famiglia a casa di mia suocera che la ritenevo più sicura, risvegliandomi poi l’indomani, dopo poche ore di sonno per iniziare la giornata e valutare le prime cose da fare per tornare al più presto alla normalità. Devo ringraziare tutti coloro che mi hanno dato una mano e devo dire sono stati tanti.