Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Sono uno di quei cittadini che ancora crede profondamente nella Democrazia e nelle sue Istituzioni. Anche per questo, domenica prossima andrò a votare, nonostante trovi i quesiti referendari piuttosto complicati e il tema non mi appassioni particolarmente. Credo, tuttavia, vada onorata con la partecipazione ciascuna occasione in cui abbiamo il diritto di esprimere la propria opinione. Il Referendum è un istituto giuridico dall’alta valenza democratica, proprio perché tramite questo strumento viene garantita la partecipazione diretta alla vita politica del paese, considerata un “diritto inviolabile” dalla Costituzione della Repubblica. Ecco, ciò premesso, sarebbe però opportuno che la stessa Repubblica, che garantisce questo diritto ai propri cittadini, si facesse garante della volontà popolare espressa tramite lo strumento referendario: un Referendum, tanto più se di natura costituzionale, non è un sondaggio a cui si può semplicemente decidere se dare peso o meno. La storia, come del resto la drammatica situazione internazionale, ci insegnano che l’autodeterminazione dei popoli è una cosa seria e non va né ignorata né soffocata. Pertanto, se crediamo veramente nella Democrazia, dobbiamo crederci fino in fondo, e soprattutto devono crederci un primis le Istituzioni dello Stato. Se la Costituzione è il pilastro su cui è fondata la nostra Repubblica, non può valere ed essere applicata a giorni alterni, o vale sempre (e non solo quando fa comodo), altrimenti prima o poi il pilastro cede e allora sarà troppo tardi.
Denni Dorigo_livinallongo del col di lana