REDAZIONE Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune considerazioni di Susy Dan, già consigliere comunale di Falcade, che parla degli eventi che hanno e stanno colpendo il nostro territorio e della pista da bob a Cortina.
La tempesta Vaia. Il bostrico. Ora gli incendi. Una sequenza di disastri che, in un breve lasso di tempo, si è abbattuta su un territorio fragile e sempre più “marginale”, povero di risorse, di opportunità di lavoro, di infrastrutture e di servizi che consentano di continuare a vivere in montagna. La pandemia da Covid-19 ha infierito su un’economia già debole e su un tessuto sociale impoverito da uno spopolamento che sembra impossibile arginare. La guerra in Ucraina, di cui nessuno è in grado di prevedere l’evoluzione, comporterà, comunque vada, un costo altissimo. Per il paese, per le aziende, per le famiglie. In questo contesto trovo insensato che si confermi, come recentemente si è fatto, che la pista da bob per le Olimpiadi di Cortina-Milano del 2026 si farà. Un’opera che costerà circa 60 milioni di euro, per discipline nobilissime (servirà anche per slittino e skeleton) ma che contano poche centinaia di praticanti e prevedibilmente destinata, come avvenuto per Torino 2006, ad essere usata per qualche tempo e poi chiusa per gli altissimi costi di gestione e di manutenzione. Credo che di ben altre opere ci sarebbe necessità, di ben altri investimenti, di ben altra e autentica attenzione ai bisogni dei cittadini e del territorio. Ma, è questo il ritornello, “mancano le risorse”… Perché non dirottare allora su Cesana Torinese le gare di bob, slittino e skeleton, ripristinando, con costi ben più contenuti, la pista di Torino 2006 e disputare a Cortina le gare di sci alpinismo, disciplina che è in grande espansione e nella quale l’Italia è una delle nazioni leader e che proprio in quell’occasione, in uno degli scenari più belli al mondo, farebbe il suo debutto olimpico? Si recupererebbero risorse preziose da investire più utilmente. Non ne soffrirebbe lo spirito olimpico, dato che sono comunque diverse le località che, tra Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige si dividono i vari eventi. Non ne soffrirebbe Cortina. Ne beneficerebbero i cittadini. Certo, ritornare su decisioni già prese, risolutamente e orgogliosamente sostenute, non è facile. Servirebbe un gesto di coraggio, di responsabilità. Forse anche di umiltà. C’è ancora, credo, il tempo di compierlo. Basta volerlo…
Susy Dan
Falcade
*****