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La recente sentenza della Corte di Cassazione Penale ha vietato l’uso degli autovelox come strumento per finanziare le casse degli Enti Locali, sottolineando che il loro scopo deve essere la prevenzione degli eccessi di velocità. La decisione, che riconosce il reato di truffa, stabilisce che le contravvenzioni elevate con autovelox nascosti per aumentare le entrate comunali sono illegittime. La Corte ha anche legittimato il sequestro degli autovelox coinvolti nel reato. La sentenza rappresenta un passo significativo per proteggere gli automobilisti dai potenziali abusi degli Enti Locali nel rilevare le infrazioni al codice della strada.
Da Rodolfo Pellegrinon di Falcade riceviamo e pubblichiamo
Interessante la motivazione dell’ennesima sentenza della Cassazione Penale in tema di autovelox. Tale decisione interpreta il Codice della Strada nel senso che non sia consentito ai Comuni ed agli Enti Locali di utilizzare gli Autovelox quale strumento volto alla remunerazione economica e alla soddisfazione delle casse degli Enti Locali, piuttosto che alla prevenzione degli eccessi di velocità e dei conseguenti pericoli per gli utenti della strada. Per la Suprema Corte dunque, gli autovelox nascosti non rappresentano uno strumento utile a far moderare la velocità degli automobilisti, ma un mezzo illecito per risanare le casse Comunali; sono dunque illegittime le contravvenzioni elevate con dispositivi occultati più o meno evidentemente agli automobilisti al fine di elevare il il più elevato numero di sanzioni possibile. Potrebbe di prim’occhio fare specie la circostanza che a pronunciarsi in tema di Autovelox sia questa volta la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione e non una Sezione Civile per il controllo di legittimità nel corso di un processo riguardante un ricorso di eccesso di velocità, ebbene, questa volta per pronunciarsi a favore dei vessati automobilisti e riconoscendo il reato di truffa ai danni degli stessi è dovuta intervenire la Giustizia Penale. La Corte di Cassazione, nell’accertare infatti il verificarsi del reato di truffa dovuto all’occultamento dei rilevatori di velocità, ha stabilito inoltre la legittimità del sequestro avente ad oggetto i predetti Autovelox. Tale pronuncia giurisprudenziale apre uno spiraglio nella vita dell’automobilista legittimato ora ad obiettare l’illegittimo e penalmente rilevante occultamento delle apparecchiature utilizzate ai fini di rilevare l’inflazione. A tale pronuncia se ne aggiunge inoltre una più recente della Corte Costituzionale avente ad oggetto l’obbligo di periodica taratura delle apparecchiature. Per gli Autovelox parzialmente visibili o nascosti è previsto il sequestro. I giudici hanno ribadito il rapporto strumentale tra gli Autovelox e il reato di truffa. Gli apparecchi non saranno quindi restituiti ne ai Comuni ne alle Società produttrici. La sentenza inoltre ha nuovamente ricordato che il materiale prodotto dagli apparecchi non in regola, foto e riprese, devono essere trattati solo dal personale di polizia incaricato, vietando l’accesso al personale non autorizzato. Una decisione che rappresenta quindi un ulteriore passo nel disciplinare e vietare gli abusi da parte dei Comuni e degli Enti Locali che fanno spesso uso delle strumentazioni volte al rilievo delle infrazioni del Codice della Strada per risanare i propri bilanci in rosso. Gli automobilisti insomma, non vanno vessati
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