ROCCA PIETORE Maria Darman, residente a Mestre è proprietaria di un immobile e relative pertinenze in Via Col (foto 1). Nella lettera inviata a Radio Più ci ricorda come nella vicinanze della sua abitazione nel 2013 il Comune di Rocca Pietore, abbia autorizzato la costruzione di una centralina idroelettrica. Detta delibera subordinava la costruzione ad alcune prescrizioni “…vista la stretta vicinanza tra la strada comunale a monte della frazione Col di Rocca in corrispondenza dell’opera di presa dell’impianto e l’alveo del torrente Pettorina, al fine di evitare un possibile scalzamento della strada da parte della corrente, si richiede un prolungamento della scogliera in progetto e la deviazione della stessa verso la strada comunale….. Si dovrà inoltre provvedere ad innalzare la quota di sommità della scogliera… dovrà essere richiesta una nuova autorizzazione qualora sopravvenissero modifiche sostanziali. La Darman afferna che ad oggi – anche dopo gli eventi di Vaia – nessun tipo di scogliera è stato realizzato ( foto 2). Con la tempesta del 2018 l’acqua del torrente, oltre ad arrivare a scorrere lungo la strada comunale ha creato un nuovo letto (foto 3) facendo crollare, prima di riprendere il percorso originario, il muro di sostegno del giardino, il magazzino dell’edificio, portandone via l’intero contenuto oltre al terreno e alla vasca biologica (foto 4). L’abitazione è stata dichiarata inagibile e si sono rese necessarie opere di consolidamento delle fondazioni con un contributo di 13.260,62 la cui liquidazione è subordinata al completamento dei lavori. Il termine per l’esecuzione dei lavori è fissato al 30 settembre 2021, con possibilità di proroga di sei mesi. La nostra ascoltatrice lettrice ricorda: “Sono passati due anni e mezzo e nel tratto di torrente che va dalla centralina alla mia abitazione nessuna scogliera è stata messa in opera (foto 5, dello scorso 11 luglio), il che significa che l’immobile è ancora in pericolo in caso di piena. Le difese arginali, secondo quanto comunicato dal direttore servizi forestali regionali in data 9.7.21, saranno concluse entro l’autunno 2021. Entro il 30 settembre – con la zona ancora in situazione di pericolo – dovrei far rimisurare il terreno, provvedere alle nuove recinzioni e alla ricostruzione di quanto distrutto dalla forza dell’acqua. Certo c’è la possibilità di chiedere la proroga di sei mesi: è risaputo che d’inverno, in montagna non si costruisce. Questa è l’ennesima beffa nei confronti dei cittadini, costretti tra l’altro ad avvalersi dell’opera di professionisti per chiedere il contributo”. In conclusione le domande: l’esecuzione delle opere è stata corretta? la verifica dei lavori di conformità rispetto al progetto è stata puntuale?