Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera firmata.
Cara Radio Più da diversi giorni vi seguo sulla vicenda dell’area Dolomitibus, dal primo annuncio di parecchi giorni fa a quello di questa mattina. Mi sono proprio chiesto se ci voleva tanto ad intervenire e come avessero fatto, gli autisti in primis a non rendersi conto del buio. Per questo alcune considerazioni. Vien da ridere se non fosse che realmente c’è da piangere. Se questi sono i risultati delle gestioni “in loco” e dell’autonomia, meglio che ci sia Venezia o Roma a dare una occhiata ogni tanto, perchè l’Agordino e aree limitrofe, non possono sempre sperare che ci sia Radio Più che fa da megafono alle segnalazioni degli ascoltatori. Se poi gli stessi responsabili banalizzano dicendo che bastava semplicemente sollevare un interruttore, allora anche per le istituzioni predisposte ai controlli c’è da pensare, perché non è l’albero di Natale, ma ne va della sicurezza degli utenti. Fosse stato l’albero di Natale spento, forse si sarebbero levate più voci scandalizzate. Poi, ci si abitua ai lampioni spenti e pian piano non ci si ricorda nemmeno più che un tempo erano accesi.
foto archivio non attinente la notizia