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REDAZIONE I ciclisti agordini lamentano la mancanza di ciclabili e Bike Park nell’Agordino, soprattutto per la sicurezza dei bambini, rischiando la vita attraversando gallerie al buio. Nonostante il potenziale economico legato al turismo ciclistico, la zona è in ritardo rispetto ad altre località come la Val di Fassa e l’Alta Badia. Si chiede un intervento urgente da parte dei sindaci per risolvere la situazione.
Scrivo a nome di gran parte dei ciclisti agordini. Purtroppo, ci troviamo in una situazione veramente imbarazzante e penosa nell’Agordino per quanto riguarda il settore delle due ruote. Non abbiamo ciclabili, non abbiamo un Bike Park, ma la cosa più grave riguarda il discorso della bicicletta legato ai bambini. Fare sport è un diritto per tutti e praticare attività sportiva senza rischiare la vita attraversando gallerie con macchine che sfrecciano a 100 all’ora con i piccoli al seguito è veramente scandaloso nel 2024. Un esempio è Cencenighe-Canale d’Agordo: la ciclabile è impraticabile e si è costretti a passare in galleria al buio per un ponte che, secondo il sindaco di Vallada, doveva essere ripristinato già due anni fa, ma ad oggi è ancora chiuso. Un altro esempio è Cencenighe Avoscan: la strada è chiusa e si è obbligati a passare sulla strada statale con le macchine appresso e sempre con la paura di essere investiti. È chiaro che l’Agordino non mostri interesse per le bici, ma arrivare a un punto così morto non lo pensava nessuno. Ogni volta che cerchiamo una ciclabile o un Bike Park, dobbiamo percorrere chilometri dai nostri vicini in Val di Fassa e Alta Badia, dove sono avanti anni luce per quanto riguarda le biciclette. Qui da noi, invece, siamo fermi al palo e ci chiediamo il motivo, considerando l’indotto economico che generano per tutti gli impiantisti, i rifugi e tutte le attività che vivono grazie allo sci in inverno e potrebbero beneficiare delle bici in estate. Un esempio è la zona di Andalo e Molveno, che già il 20 di questo mese apre le danze, oppure la zona di Solden in Austria, che sfrutta gli impianti durante tutta l’estate per le bici. Parlando con loro, ci dicono che lavorano di più in estate grazie alle biciclette rispetto ai camminatori e agli escursionisti. Ci chiediamo perché i nostri sindaci non intervengano per risolvere questa situazione. Anzi, vengono fatte pubblicità ingannevoli della zona con menzioni di bike park e ciclabili. È un peccato perché le nostre zone sono meravigliose, ma la maggior parte non viene sfruttata come dovrebbe! Il turismo legato alle due ruote è diffuso ovunque, basterebbe copiare, ma qui neanche quello sembriamo capaci di fare!!