LETTERA A RADIO PIÙ
LIVINALLONGO In questi giorni ad Arabba, come in altre zone sciistiche, ci sono tanti turisti, anche giornalieri, che parcheggiano le proprie auto per andare a sciare. Dall’altra parte troviamo poi operatori turistici, tra i quali anche i maestri di sci delle Scuole di Arabba, provenienti dal Comune o da Comuni limitrofi che hanno la necessità di parcheggiare le proprie auto per lo svolgimento della propria attività e la conseguente accoglienza turistica. Spesso sentiamo parlare di Arabba come una località turistica strategica e di punta del Comune di Livinallongo, peccato però che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare. Com’è possibile che in una località turistica come Arabba un maestro di sci (come qualsiasi altro operatore), che viene chiamato per fare delle ore di lezione nelle ore centrali della giornata, non abbia la possibilità di avere una zona parcheggi dedicati e sia costretto a parcheggiare “fuori regola” per non arrivare in ritardo o addirittura dover rinunciare alla lezione, con il Sindaco in persona che chiama il vigile urbano per fargli fare la multa? Come è possibile che un maestro debba cercare un parcheggio molto lontano dal campo scuola o che debba pagare abbonamenti molto onerosi con un solo nominativo, quando spesso e volentieri i maestri del posto che sono anche allenatori di altri sci club fuori comune, hanno i pulmini oltre che l’auto privata? (escluso sci club Arabba che ha la gratuità) Com’è possibile che in una località turistica come Arabba i parcheggi abbiano il cartello “parcheggio a pagamento” e il turista sia costretto a cercare invano il parchimetro che in realtà non esiste, perché al momento il Comune ne è sprovvisto? Com’è possibile che in una località turistica come Arabba, siano costretti ad utilizzare lo stadio del ghiaccio come parcheggio? Il Sindaco Grones parla di accoglienza turistica e spopolamento della montagna, ma la realtà dei fatti è un’altra, i giovani sono stufi di vivere in un contesto dove anziché essere aiutati li fa scappare, come in questo caso. Ricordiamoci che a mantenere un territorio e a garantire un prosieguo sono i residenti e i giovani, ma che a forza di essere trattati peggio di chi il territorio lo vive una settimana all’anno, un po’alla volta, sceglieranno di andarsene.
Federico e Ivan
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