VENEZIA Da giorni in conferenza stampa a Marghera il presidente Luca Zaia chiede a gran voce che Trenitalia e il Governo con i suoi DPCM mettano la parola fine al caos trasporti tra corse dimezzate, capienza ridotta del cinquanta per cento, pendolari in protesta e gente appiedata. Nell’Agordino il problema dei treni non sussiste, non c’è la linea ferrata e nemmeno le stazioni. Nell’Agordino c’è la Dolomitibus con gli uffici di Agordo chiusi al pubblico e sui vetri – come segnalato l’altro ieri – indicazioni errate e non aggiornate. Nel bellunese c’è la Dolomitibus che ha fatto arrabbiare sindacati ed Rsu che mercoledi scenderanno in piazza a Belluno con un flash mob come da foto copertina. Nell’Alto Agordino c’è un settore turistico che prova a ripartire in una corsa ad ostacoli, uno di questi è il trasporto pubblico locale.
LA RIFLESSIONE DI MANUEL RONCAT, PRESIDENTE ARABBA FODOM TURISMO
LIVINALLONGO “Dal 13 giugno Arabba prova a fare partire la stagione, con la riapertura delle frontiere alberghi, servizi e appartamenti stanno riaprendo, una partenza con in freno a mano, senza nemmeno la corsa di un autobus. Dolomitibus riparte da e per Arabba da luglio, forse. Invece turismo e trasporto pubblico dovrebbero andare “a braccetto” come in un ballo. L´esempio perfetto sarebbe un tango oppure una baciata. Purtroppo quello che vediamo nella realtà dei fatti è un “lento”, ballato pure male, dove il compagno di ballo ti pesta continuamente i calli”