Riceviamo, sottoscriviamo e pubblichiamo.
Oramai esasperato da notizie, commenti ma soprattutto da dichiarazioni che mi lasciano estremamente perplesso vorrei veramente capire come stanno le cose nella realtà. L’oggetto è il problema che si protrae già da troppi anni relativo alla pericolosità della 203 Agordina a causa dei frequenti attraversamenti di animali selvatici, cervi in particolare. Gli incidenti con gli ungulati sono all’ordine del giorno e purtroppo si iniziano a contare anche le vittime. La gravità della situazione soprattutto in alcuni tratti è stata da tempo messa in evidenza, oserei dire da qualche anno. Eppure sui giornali si sono lette di recente le dichiarazioni dei vertici del Parco che dicono di “iniziare a ragionare sul problema” e di “avere ben poche idee su una possibile soluzione”. Io mi chiedo se questi signori ritengono i cittadini stupidi e chiusi nelle loro vallate anguste come secoli fa! Vorrei ricordare agli amministratori che i cittadini che vivono in provincia di Belluno da qualche tempo hanno imparato a girare il mondo e nelle vicine Francia, Austria, Germania, Slovenia e Croazia – solo per fare qualche esempio vicino a noi – notano sempre più spesso come questi paesi moderni abbiano trovato una felice convivenza fra animali selvatici e strade che attraversano boschi e foreste. Da tempo sono in uso i sovrappassi o ponti per animali selvatici, in base alla morfologia del territorio a volte capita di incontrare anche i sottopassi. Opere strategiche atte a ridurre gli incidenti di questo tipo garantendo la sicurezza di animali e utenti della strada. Non servono grandi idee innovative, come la fantomatica sperimentazione con quei paletti bianchi, la quale non è mai stato dato a sapere se abbia funzionato o meno, o come volesse funzionare nell’uso pratico. Evidentemente non ha mai funzionato e i risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti, ma sono comunque non-risultati che hanno avuto un costo. Al di là delle arrampicate sugli specchi che si sono lette sarebbe ora di portare i cittadini a conoscenza di alcuni dettagli non trascurabili: A chi dovrebbe essere affidato il compito di cercare di risolvere il problema? Ente Parco, Veneto Strade, comune di Sedico, alcuni di questi o tutti? Risponde a verità che fino ad oggi chi di dovere non si è ancora attivato per trovare una soluzione? Ultimo quesito molto importante: perché anziché fare esperimenti non ci si decide semplicemente a copiare dagli altri realizzano due sovrappassi prima e dopo la curva dell’autovelox? Credo non servano grandi doti ingegneristiche per capire che questa soluzione semplice e poco impattante potrebbe garantire per gli anni avvenire sicurezza per automobilisti e animali, nonché dare un esempio di un Parco che funziona e che ha a cuore la propria fauna.
LETTERA FIRMATA
POTESSE SERVIRE ECCO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA CHE CHIARISCE COME ALTROVE LE IDEE SIANO PIUTTOSTO CHIARE, TUTT’ALTRO CHE POCHE E BEN CONFUSE