Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune riflessioni “sul campo” di Lucio d’Alberto con una premessa dello stesso “Speriamo che non prendano come capro espiatorio il dipendente di Montebelluna che con il suo comportamento ha permesso di informare correttamente, ma involontariamente ha evidenziato anche gli errori organizzativi”
IL VIAGGIO RACCONTO
In un momento in cui è forte la discussione su quale tracciato dovrà seguire la linea ferroviaria per Cortina, in un momento in cui con tappeto rosso al binario e ritardo incluso, si inaugurano spezzoni di elettrificazione ferroviaria il sistema politico-trenitalia si dimentica di accendere i riflettori sulla quotidianità dei viaggiatori su rotaia in Veneto. 14 giugno è iniziata una quotidianità per pendolari e lavoratori che non ha visto alcun politico o tappeto rosso all’inaugurazione di disservizi. E’ noto, i disservizi sono consolidati per Trenitalia qui in Veneto e quindi non c’è bisogno di cerimonie solenni. Lunedì 14/06/2021 è il primo giorno lavorativo di quest’anno con la linea sospesa causa lavori tra Belluno e Montebelluna (prima era sospesa solo tra Belluno e Feltre). Sono le 5:41 del mattino e dovrebbe esserci il primo treno in partenza per Padova a Montebelluna, ma ahimè è appena arrivato e quindi si parte con circa 15 minuti di ritardo nonostante il tabellone indichi 5 minuti. In questa attesa apprendo da altri viaggiatori che la corriera sostitutiva non era passata nè alla stazione di Santa Giustina Bellunese nè a quella di Cornuda e quindi loro si sono affrettati in macchina per arrivare qui a Montebelluna. Raggiunto Castelfranco Veneto con 17 minuti di ritardo riusciamo ad arrivare a Padova con soli 7 minuti di ritardo. Recuperati 10 minuti in meno di 40 chilometri è questa solo una prestazione tecnica od anche una dimostrazione che l’orario è talmente lasco da permettere formalmente di far arrivare il treno sempre in orario? A tal proposito analizzando l’orario delle corriere sostitutive si può notare che il tratto Cornuda – Montebelluna (8 km o poco più) viene percorso dal bus in 20 minuti, mentre lo stesso tratto in direzione opposta in 12 minuti. Misteri della gravità, della viabilità o programmazione sommaria indipendentemente dalla fascia oraria e/o dall’analisi dei flussi di traffico sulle strade? Martedì 15 giugno Trenitalia-RFI (o meglio Gruppo Ferrovie dello Stato) dimostra ancora una volta le grandi capacità organizzative. Stazione di Montebelluna, ore 5:40 circa sul tabellone è indicato in partenza il treno per Padova dal binario 1, ma arriva un convoglio al binario due. Restiamo tutti perplessi, guardiamo il tabellone e solo noi viaggiatori “scafati” capiamo che si dobbiamo trasferirci al binario 2. All’improvviso un dipendente FS esce dalla stazione e corre verso il binario 2, un viaggiatore confuso gli chiede “è quello il treno per Padova?”, il ferroviere mentre continua la sua corsa risponde “sto andando a chiedere”. Ottenuta l’informazione rientra in stazione e sul tabellone compare il numero 2 per il binario di partenza. Cos’è successo? la centrale operativa di Mestre ha deciso di cambiare binario e si è dimenticata di avvisare il povero operatore della stazione che solerte ha cercato di poter informare accuratamente i viaggiatori? Oppure ieri sera dopo l’ultimo treno si sono dimenticati di spostare gli scambi in modo che il treno potesse “automaticamente” posizionarsi sul primo binario? Problemi di informazione interna a Trenitalia-RFI? Certo è che in quanto ad informazioni al pubblico Trenitalia ha dimostrato grande attenzione per i propri viaggiatori a bordo dei treni nella tratta Padova – Cornuda e viceversa. Infatti due settimane fa, nessun annuncio sulle imminenti interruzioni e cambi di servizio, ma ci ha informato almeno 3 volte a viaggio, con dovizia di particolari, dell’interruzione di una linea in Sicilia (Dittaino – Catania), non si sa mai che mentre dipaniamo il dubbio se dobbiamo aspettare il treno al binario 1 o 2 ci venga voglia di proseguire fino in Trinacria. Proseguire? A chi verrebbe voglia visto che a bordo di questo treno, ETR 360.02, che seppur elettrico non ha le spine per caricare telefonini o computer e poi, alla faccia della sanificazione proclamata dagli audiomessaggi a bordo, è sporco sia per il tipo di tessuti che per la mancanza di pulizia serale e l’inciviltà di chi l’aveva usato probabilmente il giorno prima visto che oggi sono stato il secondo a salire su quella parte di convoglio (vedi foto) appena si sono aperte le porte. Arriverà l’elettrificazione anche sulla Treviso – Belluno, ci saranno altre inaugurazioni e enfatizzazioni, ma sembra proprio che l’atteggiamento in Trenitalia di attenzione per la quotidianità e l’informazione utile (e non di immagine) non arriveranno mai.
Lucio D’Alberto