REDAZIONE Anche oggi riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione sul trasporto pubblico locale, Dolomitibus in particolare, che dovrebbe essere un fiore all’occhiello in questa provincia anche in virtù di chi ha preceduto gli amministratori unici, delegati, o amministratori con delega al TPL. Come è possibile che le critiche siano quotidiane, che manchino le risposte, che ci sia quasi un menefreghismo verso chi paga regolarmente l’abbonamento ad inizio mese? E’ questo il rispetto per il cliente e per il cittadino bellunese soprattutto quello che vive le zone più svantaggiate dove la parola del politico di turno è “spopolamento”. Appunto, parole.
LA LETTERA
Scrivo sempre riguardo al problema Dolomiti bus con riferimento alle “non corse” nei giorni feriali sulla tratta Belluno stazione – Falcade e viceversa. Contattata via mail Dolomitibus ho sentito la solita risposta: mancanza di personale causa nuove disposizioni covid e poco afflusso di persone che percorrono la tratta. Ma come sia fa a non garantire almeno una corsa a meta’ giornata (giorni feriali) che salga e scenda da Falcade a Belluno. Qui vivono persone, anziani e non, automuniti ma anche no e poi ci sono i turisti. Possibile che non possa essere garantito almeno un minimo di trasporto pubblico locale nei giorni feriali? Nelle altre città e province venete è parzialmente garantito. Non lo trovo corretto.
lettera firmata