AGORDO Le lamentele, soprattutto le riflessioni di chi al territorio è legato sono continue. Nell’occhio del ciclone la Dolomitibus perché nonostante le restrizioni covid19 siamo ormai un lontano ricordo, anche in seguito alle ordinanze della Regione, la situazione è ancora lontana dall’essere tornata nella normalità. Quanto scrive Celeste ne è solo l’ultima prova.
Scrivo questa lamentela e denuncia di una situazione che sta portando molti danni all’Agordino (parlo di Agordino perché personalmente conosco la situazione di questo territorio ma potrei sicuramente dire Bellunese in generale) con la speranza di far riflettere chi di dovere. Quello di cui vorrei parlare è la mancanza di un adeguato servizio di trasporto pubblico a causa dei tagli alle corse di Dolomitibus. In questo periodo si è molto parlato della difficoltà di movimento dei residenti e dei lavoratori dovuta a questi tagli. Io personalmente sono due anni che pago l’abbonamento e usufruisco dell’autobus per lavoro e non avere questo servizio è un enorme disagio per tutti. Ma il turismo e l’economia del nostro territorio come ne risentono? Ieri, domenica 5 luglio, ho assistito ad una cosa che mi ha fatto riflettere e indignare. Ero all’ufficio turistico di Agordo con Alice, che lì ci lavora, ed è entrato un ragazzo austriaco chiedendo se sapevamo dirgli gli orari delle corriere per Belluno. Alice gli ha risposto che non ci sono corriere che vanno a Belluno e gli ha suggerito di prendere un taxi ma il ragazzo ha spiegato che il costo per lui era troppo alto, essendo da solo. Il ragazzo visibilmente stanco (abbiamo poi scoperto che era appena rientrato a piedi dal rifugio Carestiato dopo aver percorso l’Alta Via n.1) e con un’espressione delusa e affranta ha chiesto se poteva avere almeno un foglio dove scrivere “Belluno” per poter fare autostop. Alice mi ha poi spiegato che si trova spesso in questa situazione e mi ha detto che sicuramente non sarebbe stata l’unica persona in quella stessa giornata ad entrare ponendo la stessa domanda. Io mi chiedo: in un territorio che vive di turismo, a cosa può portare questa situazione? Vi sembra giusto che l’unica alternativa di un turista che non ha la possibilità di pagare un taxi (30 km non costano poco) sia l’autostop? Sicuramente inizierà a diffondersi la notizia che l’Agordino non è appetibile per il turismo dato che non offre adeguatamente uno dei servizi più importanti: il trasporto pubblico. I comuni, le associazioni, i commercianti, gli albergatori e tutti gli operatori del settore turistico fanno di tutto per portare turismo, per promuovere questo territorio stupendo e farlo vivere. Ma dove portano tutti questi sforzi se poi ci scontriamo con queste situazioni? Allora poi non lamentiamoci se altre realtà (non faccio nomi ma abbiamo tutti capito a cosa mi riferisco) hanno più fortuna e più turismo di noi, pur avendo le stesse bellezze.
Celeste Paganin