Riceviamo, e volentieri pubblichiamo.
di Donato Sieff
Capita sempre più spesso che le persone prendano carta e penna solo per lamentarsi dei disservizi, del malcostume di alcuni settori della pubblica amministrazione o di certi bizantinismi contro i quali, nel bene e nel male, un normale cittadino si scontra quando deve fare una qualsiasi pratica. Io rischio di essere controcorrente in quanto queste mie righe vogliono essere cariche solo di un sincero ringraziamento. Il mese scorso ho perso mio Padre e ha passato i suoi ultimi giorni su questo mondo presso il nosocomio di Agordo. Nonostante qualcuno, perfino in quei momenti così duri per un figlio abbia avuto il coraggio di dire a me e alla mia famiglia “Speriamo te lo curino bene”, io mi sento di dire solo GRAZIE perché nel “nostro” ospedale ho trovato professionalità e tanta umanità già a partire dal personale infermieristico del pronto soccorso. Mio padre è stato poi accolto amorevolmente, curato egregiamente e seguito in maniera encomiabile dal reparto di medicina dove ho avuto la fortuna di interfacciarmi con persone che svolgevano il loro lavoro come una missione. Abbiamo in mano, noi della comunità agordina, un piccolo ma preziosissimo diamante ma ce ne rendiamo conto solo nel momento del bisogno perché normalmente arriviamo a snobbarlo e, colpevolmente e passivamente, quasi a denigrarlo. E non solo tutto ciò non è giusto, ma è quasi masochistico. Il mio oltre ad essere un ringraziamento pubblico verso l’ospedale di Agordo, falcidiato da tagli e ridimensionamenti, vuole essere anche uno sprone per tutti noi a combattere nel nostro piccolo per non perdere quello che abbiamo, dandolo per scontato. In tutte le forme e in tutte le occasioni che abbiamo.
______