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LA NOTIZIA PIU’ ATTUALE
Campeggio Studentesco a Pralongo Annullato
VAL DI ZOLDO Quest’anno il campeggio studentesco a Pralongo non si farà. Le istituzioni scolastiche, secondo il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, non hanno mostrato volontà di proseguire questa tradizione di oltre cinquant’anni. Il Comune non può recuperare la gestione della baita né i beni della scuola necessari per il campeggio. Le ispezioni dell’Ufficio scolastico regionale hanno evidenziato irregolarità amministrative, complicando ulteriormente la situazione. De Pellegrin esprime delusione per la mancanza di sostegno istituzionale e la perdita di una realtà importante per la comunità.
IL DIRITTO DI ESISTERE……SFOGO DI MAMMA
Sono la mamma di un ragazzo di 12 anni che lo scorso anno ha partecipato al Campeggio Studentesco di Pralongo. Nonostante le tante rassicurazioni di alcuni compagni di classe, mio figlio ha affrontato l’esperienza con tante paure, con il timore di non farcela e con l’ansia di dover restare lontano da casa per 15 giorni. Parallelamente, di riflesso, ho vissuto anch’io alcuni momenti difficili pensando alle incognite che una esperienza cosi forte metteva davanti. Ho lasciato mio figlio all’entrata del campeggio, l’ho salutato con un nodo alla gola e dovetti trattenere le lacrime vedendolo allontanarsi con l’istruttore portando con fatica zaino, borsone e chitarra. Il posto lo trovai bello, bellissimo, una struttura di ottimo livello con lo sfondo del Pelmo che svettava fra gli alberi. Dopo alcuni giorni, finalmente la prima telefonata; la attendevo con ansia. Telefonata breve, quasi frettolosa; mi liquidò in fretta dicendomi che doveva completare il servizio mensa e che proprio quella sera doveva collaborare con gli aiuto cuochi per la sistemazione delle pentole e delle stoviglie. Improvvisamente mi resi conto che mio figlio in pochi giorni era cambiato ed era diventato consapevole di un suo ruolo all’interno del campeggio. Nelle telefonate successive (in totale 5 in 15 giorni), mi comunicò che aveva imparato a mangiare di tutto e che gli piaceva anche la minestra di verdura (incredibile). Mi raccontò delle escursioni e del campo mobile proprio ai piedi del Pelmo che avrebbe fatto entro pochi giorni; mi elencò tutte le montagne della valle. Mi disse anche aveva disputato molti tornei e che sperava di vincere la finale di ping pong perchè in paglio c’erano due confezioni di nutella. Mi parlò della tenda, dei racconti dell’assistente prima di prendere sonno, di un suo compagno con importante disabilità e del grande impegno che tutti ci mettevano per renderlo felice. Nell’ultima telefonata confessò di essersi innamorato di una compagna di Treviso. A fine turno sono salita a prenderlo e devo dire di aver visto cose poco immaginabili: l’abbassa bandiera, i ragazzi e ragazze con una mano sul petto che cantavano l’inno di Mameli. I telefoni si riempivano velocemente di contatti e poi tante promesse di ritrovarsi l’anno successivo in campeggio, Molti avevano le lacrime agli occhi nell’ultimo saluto. A casa mio figlio, nonostante un carattere poco espansivo, non finiva di raccontarmi delle sue giornate in campeggio…l’istruttore, i direttori, i compagni di tenda, il cuoco con i due ragazzi (ex campeggiatori) nel ruolo di aiuto cuoco. Mi disse che anche lui avrebbe voluto in seguito far parte dello staff. Mi raccontò di aver compreso finalmente tante cose che sui libri non riusciva ad immaginare. I vari tipi di bosco, le rocce, i fiori e gli animali che vivevano in montagna erano diventati a lui quasi famigliari. In questi giorno dovrò trovare il coraggio di comunicargli che il Campeggio è a rischio e che probabilmente non si farà. Non so come reagirà. Sono sicura che piangerà a dirotto e che percepirà una enorme ingiustizia. Il Campeggio di Pralongo ha diritto di esistere e di continuare a dare importantissime opportunità di crescita comunitaria ai nostri figli. Mi sono resa conto che l’effettiva socializzazione si attua avendo l’opportunità di fare cose con gli altri condividendo il lavoro, la fatica e il gioco. IL LAVORO per una corretta gestione delle proprie cose e delle cose comuni. LA FATICA fisica nell’affrontare i sentieri di montagna e quella psicologica per gestire la lontananza da casa. IL GIOCO come momento di gioia. Ho trovato mio figlio trasformato, ricco di idee ed emozioni, grazie soprattutto a tutto il personale, quasi tutti insegnati che con una presenza 24 ore su 24 hanno trasmesso il concetto che il rispetto delle regole è sempre funzionale al benessere di tutti e hanno stimolato in lui l’acquisizione di tante competenze inerenti lo sport della montagna, la conoscenza e rispetto dell’ambiente. Come i bravi alpinisti posso dire che anche lui “ha conquistato la sua cima” tornando a casa più consapevole e sicuro. Non accetto che questa iniziativa venga messa in discussione e trovo quasi offensivo il modo con cui si tenta di liquidare il tutto. IL CAMPEGGIO DEVE CONTINUARE AD ESISTERE, VIVERE E FUNZIONARE……. …..per i nostri figli una mamma amareggiata
ARCHIVIO RADIOPIU
DILLO A RADIO PIU’…IL CAMPEGGIO STUDENTESCO DI PRALONGO
Dal 2018, iscriviamo i nostri figli al Campeggio Studentesco di Pralongo, un’esperienza educativa preziosa. Quest’anno, non riceviamo conferme né risposte. Chiediamo chiarimenti urgenti per partecipare e non deludere i nostri ragazzi.
Buon giorno, siamo tre famiglie di Verona che, dal 2018, iscriviamo i nostri figli e figlie al Campeggio Studentesco di Pralongo. Abbiamo conosciuto l’iniziativa, attraverso una circolare dell’Istituto Comprensivo della Val di Zoldo che la scuola che frequentiamo di Verona ha girato a tutte le famiglie. Abbiamo trovato l’iniziativa molto stimolante, il programma utile, il contesto spiegato in ogni dettaglio. Abbiamo ricevuto ogni rassicurazione con informative chiare e esaustive sul sito dedicato, risposte tempestive alle mail di richiesta informazioni e dettagli completi nel corso dei contatti telefonici. Tutto questo ci ha convinti, tanto che fin dal primo anno di partecipazione abbiamo affidato una delle nostre ragazze (allora la più grande del gruppo) all’iniziativa e la fiducia è stata confermata quando abbiamo conosciuto anche di persona gli insegnanti e i volontari, tanto che negli anni successivi anche amici, amiche e fratelli si sono iscritti. Da allora i veronesi che, di anno in anno, si sono iscritti, sono arrivati a essere fino a sei! Per assicurarci il posto abbiamo sempre partecipato al bando fin dal primo giorno (e dalle prime ore) di apertura delle iscrizioni e i nostri figli e figlie hanno sempre imparato da questa esperienza a conoscere la montagna (molto diversa dalla loro comfort zone cittadina!), a organizzare spazi, attrezzature e oggetti personali, mangiare sano, fare attività motoria e conoscere amici e amiche di altre città, mantenendo durante gli inverni i contatti e le relazioni. Questo per noi non è quindi solo un campeggio, solo una vacanza, ma un vero e proprio vissuto educativo, nel quale sentiamo gli e le adulti coinvolti come forti alleati nella crescita personale e sociale dei nostri figli e figlie, che affidiamo con fiducia a una comunità educante lontana da Verona, ma vicina al nostro sistema valoriale. Quest’anno abbiamo partecipato al bando, come sempre, scegliendo il turno che per ciascuno di noi meglio si coniugasse con gli impegni estivi scolastici e familiari. A tutt’oggi non abbiamo conferma dell’accoglimento della domanda, non riceviamo risposta alle mail che inviamo, non troviamo interlocutori telefonici. Il sito non è aggiornato e siamo preoccupati per questo silenzio. Siamo certi che qualcosa ci sfugga; non possiamo credere che chi da anni organizza questa meravigliosa esperienza, non se ne stia occupando. Sappiamo anche della costituzione di una Associazione a tutela dell’esperienza maturata con questo Campeggio Studentesco e davvero siamo nell’imbarazzo di non sapere se, tra un mese, si svolgerà o meno. Chiediamo a chi ne è titolato con fermezza di riattivare ogni canale utile non solo a metterci nelle condizioni logistiche e organizzative per poter partecipare al Campeggio Studentesco, ma anche a non deludere i nostri ragazzi e ragazze. Grazie, fin da ora, per l’aiuto a mettere chiarezza su questa vicenda e per i riscontri che ci saranno dati.
Famiglia Cavarzere, Valeria e Giovanni genitori di Emma e Francesco
Famiglia Diodato, Giuliana e Davide, genitori di Cesare
Famiglia Zamboni, Martina e Federico genitori di Viola
(foto: Corriere Delle Alpi)
SECONDO CONTRIBUTO
Riceviamo e pubblichiamo
Siamo 5 famiglie di Padova i cui figli frequentano, chi da più anni chi da meno, il campeggio studentesco di Pralongo, organizzato dall’Istituto Comprensivo d i Val di Zoldo, ma il gruppo di Padova è storicamente un gruppo ben più ampio. Ogni anno, il giorno della pre iscrizione, siamo tutti pronti alle 8 di mattina davanti al computer per compilare il format dell’iscrizione il prima possibile, perché i nostri ragazzi ci tengono tantissimo. Per tutto l’anno aspettano di poter rivedere i lo ro amici che abitano in altre città come Verona, Feltre, Belluno, Venezia. Amicizie sane che si sono create in un contesto sano! In questa società liquida dove tutto deve essere veloce, superficiale ed effimero, questa di Pralongo è un’esperienza solida, vera, che resta indelebile nella memoria. Bambini e ragazzi che a volte non sanno nemmeno cos’è un prato, hanno la possibilità di vivere a diretto contatto con la natura, cosa che permette loro di conoscere le proprie abilità e i propri limiti; di vivere a contatto con relazioni reali e non virtuali (mediate da schermi), cosa che permette loro di conoscere e confrontarsi col proprio carattere e con la propria identità in formazione. Imparano a gestirsi e ad organizzarsi sotto la guida sicura ma discreta di adulti che ci mettono attenzione e passione, persone che si sono unite in Associazione per tutelare al meglio questa attività. Ci troviamo ora in questa situazione incredibile in cui tutto questo è stato bloccato senza una spiegazione. Da un mese e mezzo non abbiamo nessuna notizia, il 3 Aprile abbiamo inviato la pre iscrizione, non sappiamo se i nostri figli sono stati presi e soprattutto non sappiamo se il campeggio avrà luogo. Ci si chiede perché non possiamo avere un interlocutore. Qualcuno che ci spieghi cosa sta succedendo e che non ci lasci così sospesi. Al di là degli aspetti organizzativi che comunque pesano molto (sappiamo quanto sia difficile organizzare le estati dei figli quando i genitori lavorano) ci chiediamo perché un’esperienza che dal nostro punto di vista ha solo del buono per i ragazzi, debba essere bloccata dopo così tanti anni. Chiediamo di rompere il silenzio, di dare una risposta certa sull’attivazione del campeggio studentesco, di aprire una comunicazione che permetta la possibilità organizzativa di partecipare, rispondendo così alle tante aspettative dei ragazzi e delle loro famiglie. Grazie per l’aiuto che ci verrà fornito a fare chiarezza e per i riscontri che ci saranno dati.
Famiglia Canton
Famiglia Sartori
Famiglia Magazzù
Famiglia Saccuman
Famiglia Cogotti
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