Sono un’appassionata di montagna e amo la provincia di Belluno in tutte le sue peculiarità. Quest’estate ho trascorso diverse notti nei rifugi sparsi nelle nostre Dolomiti e ho constatato con enorme piacere, che arrivano alpinisti da tutto il mondo per percorrere le note Alte Vie. C’erano gruppi di Coreani, Neozelandesi, Australiani, Canadesi e Tedeschi. Un volume enorme di turisti che transitano semi snobbati per la provincia di Belluno. La maggior parte di loro, pernotta in città, per partire la mattina seguente con treno+bus verso il lago di Braies. Dopo numerosi giorni di cammino e con lo zaino carico di ricordi, tornano a Belluno. Una minima parte di loro, arriverà a Belluno dall’unica ferrata aperta sulle 4 esistenti, che consente di raggiungere il Rifugio VII Alpini, poi Case Bortot, in fine Belluno. Altri si fermeranno al Rifugio Sommariva Pramperet e scenderanno verso la Val di Zoldo, e con i mezzi pubblici concluderanno il viaggio. La maggior parte di loro però, opterà per fare l’ultimo timbro al Rifugio Bianchet e scendere a La Stanga…e lì l’amara sorpresa: pochissimi autobus e molti dei quali, sfrecciano davanti alla pensilina, senza fermare!! Da qualche anno, Trenitalia ha un collegamento “freccia link” autobus+treno che da Alleghe porta verso Belluno con le sole fermate intermedie di Cencenighe e Agordo. Trenitalia nello specifico, non fermando a La Stanga, perde mediamente 70/80 passeggeri al giorno: 9:30 circa 20 persone, alle 12 circa 40 persone e alle 17 circa 15 persone Viaggiatori che constateranno sulla loro pelle, i disagi nei collegamenti pubblici, che ogni giorno i bellunesi vivono in prima persona. In quale direzione vuole andare la provincia di Belluno? Oltre al settore dell’occhialeria, c’è molto di più, ma lo si saprà sviluppare?
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