Il periodo della caccia è una condanna non solo per gli animali abbattuti, ma per tutti i frequentatori della montagna che si vedono limitati nelle loro attività vista la pericolosità delle armi e gli incidenti che avvengono ogni anno anche tra gli stessi esperti cacciatori. Non bastava…oggi nelle zone dell’agordino dobbiamo preoccuparci del “pericolo arco”? Questo tipo di caccia è consentita in Veneto ma mi pare di ricordare sia vietata nella zona faunistica delle Alpi – e spero di ricordare bene. Certo è che il caso del giovane cervo con il dardo nel collo ci dice che qualcuno si aggira per i nostri boschi giocando con un’arma pericolosissima, che sia un arco o peggio una balestra (quest’ultima proprio vietata per la caccia). Come difendersi? Mentre caccia con armi può essere avvertita per cui si può gridare e segnalare la propria presenza o allontanarsi dagli spari, quella con arco è silenziosa, può succedere di trovarsi anche a pochi metri dalla traiettoria di tiro senza rendersene conto, per cui persone a passeggio, gente che va in bici, fungaioli, cani, tutti sono a rischio. C’è solo da augurarsi che le indagini di chi di competenza abbiano successo immediato. Sapere che in giro per boschi troviamo gente armata di balestra che gioca al tiro al bersaglio su animali e chiunque capiti a tiro, francamente fa spavento, e spero che Radio Più ci terrà informati sull’esito delle indagini.
Iliana Comina
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