RADIO PIU’ Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal dottor Enzo Bozza, medico di base a Vodo di Cadore
Il comunicato stampa dell’assessorato alla Sanità della Regione di questi giorni, risponde all’iniziativa di un comitato di cittadini che attraverso un manifesto pubblico lamenta l’effetto dei tagli alla sanità dell’amministrazione Zaia, nel territorio Cadore-Agordino. La risposta a nome dell’assessore è di quelle recise, puntuali e un tantino accusatoria, perché si mette l’accento sulla volontà complottista ed elettorale dell’iniziativa cittadina di protesta, come al solito, la politica. La questione, invece, è un’altra. Vorrei suggerire gentilmente all’assessore che prima di snocciolare le solite cifre che dovrebbero accontentare tutti con le statistiche tanto care alla politica, di quelle che ricordava Trilussa con i suoi versi sulla statistica per la quale abbiamo tre polli in due quindi un pollo e mezzo a testa, mentre nella realtà uno ha due polli e l’altro neanche uno, sarebbe importante prendere atto del fatto che esiste un comitato cittadino che lamenta un problema, pertanto si tratta di un problema percepito dalla gente. Se un gruppo nutrito di persone lamenta un problema di assistenza tanto da promuovere un comitato cittadino e affigge manifesti per informare la popolazione del luogo, allora il problema esiste, e prima di giudicarlo tendenzioso e propagandistico dal punto di vista elettorale, bisognerebbe, quantomeno chiedersi e chiedere perché la gente ha questa percezione, anche perché è gente del posto che vive la realtà del Cadore e dell’Agordino sulla propria pelle, tutti i giorni. Forse la realtà a Venezia appare un po’diversa, soprattutto se valutata a tavolino con le cifre alla mano. Il gentile suggerimento all’assessore è lo stesso che avevo proposto qualche mese fa: venite a vedere, parlate con gli amministratori locali, toccate con mano perché valutare un problema sanitario con le sole cifre, allontana parecchio dalla realtà: se la medicina fosse fatta solo di numeri, potremmo, allora sostituire tutto il personale sanitario con i computer e i protocolli automatizzati. Con le cifre si fanno i ponti e le strade, con le persone la questione è diversa, Prima di bollare una iniziativa popolare come faziosa e tendenziosa, il politico di turno dovrebbe incontrare la gente e chiedere e chiedersi perché la realtà percepita sull’assistenza sanitaria non corrisponde a quanto descritto dalle cifre. È il caso che a Venezia ricordino che la la realtà montana è molto diversa da qualsiasi altra realtà cittadina. La viabilità stradale tra queste montagne e le intemperie dell’inverno, come la massiccia presenza di turisti stagionale, potrebbero proporre scenari da film come smaltire un ictus imbottigliati nel traffico dell’Alemagna o partorire tra i baranci assistiti dai caprioli. Capisco che a Venezia possa sembrare inverosimile ma la storia è la stessa: la visione della montagna di chi è in vacanza non è mai la visione di chi ci abita. Provare per credere, venite ad abitare in Cadore e poi mi direte se Belluno vi sembrerà così vicina. Saluti dai monti all’assessore.