RADIO PIU’ Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Silvano Savio all’articolo di Gianni Santomaso sulle considerazioni di Moreno De Val riguardante villeggianti e seconde case
Non ha torto l’amico Moreno de Val, sindaco di San Tomaso, quando dice che se non ci fossero stati i foresti ad acquistare molte case avremmo il territorio disseminato di ruderi. Ogni territorio agordino ha però delle peculiarità e la pianificazione urbanistica che per molti comuni è andata verso la realizzazione di condomini non ha dato buoni frutti, soprattutto ha favorito un disordinato consumo del suolo senza una pianificazione residenziale. Il problema di fondo, come ho rimarcato nel mio post, sta nella mancata possibilità dei montanari di vivere La montagna, rispetto a chi vive IN montagna. Molte, troppe norme prodotte da gente che la montagna non la vive, o meglio la vive dietro una scrivania esprimendo congetture molto spesso legate ad una forma speculativa del denaro e non ad una vera economia di un territorio. Intanto i dati tecnici ci dicono che la montagna si sta spopolando, la montagna sta morendo e che a recuperare una generazione perduta ci vorranno 25 anni, se partiamo adesso. Dalla pianura salgono a comperare le nostre case ed i nostri giovani se ne vanno, non serve essere dei geni per capire che qualcosa qui non va! I finti residenti stanno determinando un importante mancato introito per quanto riguarda l’ICI per esempio e penso che con dei controlli a campione sui consumi elettrici e lo smaltimento dei rifiuti si possa capire che quelle case vengono abitate pochi giorni l’anno, con evidente danno erariale ai danni dei comuni. A suo tempo a Falcade avevamo portato avanti la proposta del progetto sulla residenzialità ideata e posta in essere con indiscusso successo a Sovramonte. Il progetto prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto da attingere dai fondi di confine che nel caso specifico ammonta a 40 mila Euro su una spesa di 100 mila per la ristrutturazione della casa di abitazione da parte di coppie giovani; considerando i vantaggi fiscali del 55% o 65% per interventi edilizi, la giovane coppia dovrà sostenere una spesa reale di soli 20 mila Euro su 100. Mettendo in atto questa idea a livello di Unione Montana i contributi potranno essere calibrati sulla base delle criticità residenziali dei vari comuni. Ben vengano quindi dalla pianura ad abitare La montagna, abbiamo bisogno di giovani coppie che salgano in modo stabile a costituire dei veri nuclei famigliari, che riempiano di bambini le nostre scuole e che amino il nostro territorio. Tutto il resto viene da se.