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Riceviamo e pubblichiamo
AGORDO Succede tutto in una tranquilla via di Agordo, di quelle che conosciamo per nome e un po’ meno per comunicazioni utili. Una giovane cittadina, armata di pazienza (ma non di parcheggio), segnala con tono serafico una situazione al limite dell’assurdo. Qui, a quanto pare, i lavori in corso sono segreti di stato: nessun avviso, nessun cartello, nessun tamburo per annunciare che, sorpresa, non potrai tornare a casa in auto. E se già parcheggiare è un’odissea, ogni tanto, togliamoci anche l’acqua, perché si sa, un giorno senz’acqua è un giorno di sfide. “Qui molte volte tolgono l’acqua e non lo segnalano”, si lamenta l’ascoltatrice di RADIOPIU, immaginando un piano basato sull’effetto sorpresa. Il risultato? Auto in esilio, rubinetti a volte muti e una comunità che si sente penalizzata dai problemi creati “da pochi a sfavore di molti”. Ironia della sorte, nessuno sembra mai essere informato. Niente bigliettini nelle cassette della posta, zero email, neppure un piccione viaggiatore. “Bastava poco, forse un avviso o una scrollata d’anticipo per prepararsi psicologicamente”. Eppure, la via resiste e Claudio Baglioni continua a cantare ad Agordo, sul Col di Foglia è così. Tra rabbia, ironia e qualche battuta al vicino, si sopravvive. Perché alla fine, quando la strada è bloccata e l’acqua non c’è, resta solo un’unica certezza: qualcuno, da qualche parte, probabilmente non ha ricevuto la mail