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Vorrei portare il mio contributo in merito alla vicenda accaduta sullo scuolabus a Livinallongo. Sui social, dove è apparsa la notizia, si sono susseguiti molti commenti. Ritengo quindi opportuno fare un po’ di chiarezza. Innanzitutto, è doveroso precisare che si parla di bambini della scuola materna. I punti centrali di questa spiacevole vicenda sono tre: La presenza a bordo di un estintore a polvere chimica, non idoneo per ambienti frequentati da bambini. Che si sia trattato di un semplice “sbuffo”, come riportato nella nota del Sindaco Nagler, o che l’estintore sia stato completamente scaricato, poco cambia: quell’estintore non avrebbe dovuto trovarsi lì. I bambini, infatti, hanno inalato parte del contenuto espulso. I genitori non sono stati informati, né all’arrivo dei bambini alla fermata, né nei giorni successivi all’accaduto. Questo silenzio è inaccettabile. Nessuno dell’amministrazione comunale si è premurato di verificare lo stato di salute dei bambini o di porgere delle scuse ufficiali. Sarebbe bastata una telefonata del Sindaco, o almeno una comunicazione per manifestare l’intenzione di approfondire l’accaduto. Da genitore, trovo estremamente doloroso sentire il primo cittadino affermare: “Abbiamo altre cose importanti a cui pensare”. Qui non si tratta di polemica, ma di sicurezza: parliamo di bambini piccoli, del nostro futuro, in un’epoca in cui la denatalità è già un grave problema. Mi unisco infine alla lettera inviata alla redazione di Radio Più da un altro genitore: perché dobbiamo sempre aspettare che accada il peggio prima di intervenire? A questo proposito, mi chiedo: le cinture di sicurezza ci sono? Sono obbligatorie? Sono utilizzate? Perché in un paese civile, nessuno dovrebbe essere accusato di “eccesso di zelo” quando si parla di sicurezza dei bambini. Concludo con un’ultima, importante riflessione: i bambini sono adeguatamente sorvegliati durante il tragitto?
Un altro genitore, seriamente preoccupato.
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