AGORDO Quello che fa arrabbiare in tempi di crisi e non solo è la sempre scarsa attenzione per il “cliente”, soprattutto se il disservizio è imputabile al pubblico e la Dolomitibus è espressione della Provincia di Belluno che ci auguriamo possa richiamarla all’ordine dopo la segnalazione che arriva in redazione non in forma anonima tanto per criticare, ma da chi opera sul campo e i disagi li vede tutti i giorni.
di Sarita Graziani
“Sono Sarita che ad Agordo nel centro La Corte è responsabile del negozio “Dolomitshirt”, vorrei portare all’attenzione degli ascoltatori di Radio Più il disagio che prova chi ha bisogno di spostarsi con i mezzi pubblici e si ritrova con la biglietteria, che, già prima apriva solo poche ore al giorno, ora totalmente chiusa e con indicazioni di rivendite biglietti, sbagliate. Nonostante abbia interrotto la mia collaborazione con Dolomitibus alla fine dello scorso anno, i viaggiatori vengono ancora invitati a venire nel mio negozio da un cartello mai eliminato. Io, a mia volta, devo invitare gli utenti del trasposto pubblico locale a rivolgersi altrove, in piazza ad esempio che e’ dall’altra parte del paese e si ritrovano a girare come trottole alla ricerca di biglietti che a bordo non vengono più venduti, causa disposizioni di sicurezza. Serve chiarezza”.
MERCOLEDI MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DUOMO A BELLUNO
A proposito di TPL (Trasporto Pubblico Locale) non si lamenta solo la signora di Arabba che vorrebbe rivedere i pullman transitare in territorio Fodom, non si lamenta solo Sarita per l’organizzazione discutibile e poco rispettosa del cliente, si lamentano anche i sindacati. La triplice Cgil Cisl e Uil settore trasporti con la Rsu Dolomitibus mercoledi 24 giugno alle 10 scende in piazza Duomo a Belluno.”Da la grande emergenza a la grande bellezza del nostro territorio”: un titolo per l’evento perché nella fase 2 tutto riapre tranne il TPL. Ecco cosa chiedono gli autori della protesta: risorse straordinarie dal Governo e dalla Regione per una ripresa immediata di tutto il servizio, il ritorno al lavoro per tutti gli autisti e il personale del trasporto pubblico locale. “Senza il trasporto – dicono – non ci sono i diritti. Non c’è lavoro, non c’è mobilità. Il nostro territorio merita delle risorse in più per combattere lo spopolamento per continuare a vivere in montagna”