*****
Carissimo Direttore, leggo la ridda di segnalazioni che arrivano a Radio Più di automobilisti indignati, e giustamente, per la situazione di pericolo e insicurezza, sulla Regionale 203 Agordina. Premesso che tutte le irregolarità vanno sanzionate, senza scusanti (e questo lo dico per non essere frainteso più avanti!), penso che alcune problematiche, evidenti a tutti gli auto-pendolari, andrebbero sottolineate. Da 30 anni percorro la tratta per lavoro al mattino verso Sud e al pomeriggio, a vario orario, di ritorno verso Nord, e ne ho ob torto collo seguito le evoluzioni in peggio del traffico. Anche io ho visto molteplici volte numeri da autodromo o, addirittura pochi mesi fa, una sfida al buio da brivido con sorpassi e controsorpassi, anche in curva. E di solito sono dediti a questo arrogante comportamento conduttori di auto rombanti, spinte da quantità di cavalli inauditi per una strada normale, con annesso senso di onnipotenza e di “te la faccio vedere io!”. I problemi grossi generalmente si vedono al mattino, mentre i pomeriggi la situazione è più scorrevole, salvi i cervi di Candaten che razzolano ancora indisturbati senza che nessuno si preoccupi minimamente di risolvere il problema, preso atto dell’inutilità dei pali ad ultrasuoni al limite del ridicolo e delle siepi fin dall’inizio “bucate” ovunque. Quali allora i problemi? Un primo problema è la presenza frequente di auto o mezzi pesanti o molto ingombranti, che procedono a velocità lenta, molto sotto quello che è il limite di velocità del tratto relativo. Questo comporta incolonnamenti importanti e, umanamente, capisco che qualcuno, spazientito, esegua un sorpasso vietato. Spesso, a causa del mancato rispetto della distanza di sicurezza, non si riesce a sorpassare in queste situazioni nemmeno dove è concesso. Anche a me è capitato di sorpassare in un tratto a 90 Km/h rettilineo con linea continua un’auto che procedeva a 50 Km/h, perché snervato, prontamente “beccato”, , ahimé, da una volante, sanzionato, riconoscendo l’errore e pagando per la mia violazione. Il secondo problema è che purtroppo la situazione si è aggravata nel tempo, per la decisione di Veneto Strade di ridurre i tratti a linea tratteggiata sempre di più, per rispettare le regole dei nuovi codici della strada, ma anche, come ammesso tanti anni fa da un suo Dirigente, per ridurre eventuali contenziosi, in caso di incidenti. Fatto sta che oggi da Agordo al rettilineo della Pissa è rimasto solo un minimo rettilineo con linea tratteggiata dopo il ponte della Val Clusa, quindi 7 Km di linea continua su tratti, i più, a 90 Km/h. Proprio recentemente in questo senso si è aggravata la restrizione dal Mas a Belluno, dove due rettilinei tratteggiati, con la nuova asfaltatura sono divenuti “linea continua”. Questo comporta che dal Peron a Belluno, per circa 11 Km non si può più sorpassare. E’ quindi chiaro che incolonnamenti inevitabili (auto lente e camion, tutt’altro che rare) chiamano sorpassi, anche se illeciti. Ora tutti ci si attenderebbe che i veicoli lenti, notata la coda, accostassero per poi ripartire, facilitando il deflusso. Su un tratto a 90 Km orari andare a 40-50 Km/h rappresenta un intralcio al traffico, che, a ben ricordare, configurerebbe la violazione dell’articolo 141 del codice della strada, soprattutto a fronte di evidenti interminabili code: ” Il conducente non deve circolare a velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione”. Sarebbe interessante chiedere alle forze dell’ Ordine a quando risale l’ultima contestazione sulla Regionale Agordina per questo tipo di violazione! Quindi, concludendo, condannando senza se e senza ma i “numeri” da autodromo denunciati in questi giorni, forse sarebbe bene che, per chi lavora e non va a passeggio, ci fosse la maggiore attenzione possibile per rendere il traffico fluido come da caratteristiche della strada, senza indurre, inesorabilmente, fluidificazioni “fai da te”, illecite, pericolose, ma spesso comprensibili.
Lettera firmata
*********