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L’OPINIONE, DI Andrea De Bortoli, Segretario di Azione
STANZE PANORAMICHE IN QUOTA Pare che antropizzare la montagna sempre più in alto sia l’unico antidoto allo spopolamento o al garantire reddito alle genti di montagna, ma credo che qualcuno stia favoleggiando oltre misura e abusando della pazienza altrui. Un commento laconico quello di Andrea De Bortoli, Segretario provinciale di Azione, che nutre più di qualche dubbio sulla proposta di legge che il Consiglio regionale si appresta ad approvare in assemblea sulle cosiddette “stanze panoramiche”. Credo che – prosegue De Bortoli- alcuni gestori di rifugi alpini abbiano perso di vista qual’è la loro funzione originaria in contesti molto fragili come le nostre Dolomiti. Evidentemente qualcuno intrattiene buoni uffici ai piani alti di Regione Veneto, visto che la Giunta regionale pare aver confezionato una proposta di legge ad hoc. Qualcuno, in una esasperata e bulimica ricerca di esperienzialità fine a sé stessa, prova a far passare per stolto chi invece crede che non vi sia nulla di virtuoso nel regalare a pochi “eletti” beni pubblici da cui deriveranno ingenti profitti privati. Questa proposta, che contiene al suo interno parole spesso pericolose come “deroga”, non è certo amica della montagna e potrebbe aprire la strada a possibili e successive deroghe che snatureranno il senso stesso e il rapporto intimo che l’uomo dovrebbe avere con l’ambiente montano. Strano che finora nulla abbia avuto da dire la Soprintendenza, che spesso blocca attività ben più utili ed essenziali per le genti di montagna, mentre non stupisce affatto il continuo silenzio della Fondazione Dolomiti Unesco. In conclusione De Bortoli chiede: ci troveremo presto nel bellunese a commentare un episodio simile a quello avvenuto sul Catinaccio con il rifugio Santner? Resisterà ancora, seppur flebile, il concetto di limite o presto varrà tutto, in ragione di uno sviluppo e un turismo “innovativo” (sic) che finiscono solamente per svilire la montagna e la dimensione etica degli affari