di RENATO BONA
La Diocesi di Belluno-Feltre guidata dal vescovo monsignor Renato Marangoni ha registrato negli ultimi tempi tre lutti e ricordato il primo anniversario della scomparsa del vescovo Pietro Brollo che era succeduto a monsignor Maffeo Ducoli. Nella chiesa parrocchiale di Soranzen nella mattinata di ieri, lunedì 4 gennaio, sono state celebrate le esequie di don Vinicio Marcon (il giorno prima, domenica, nel pomeriggio era stato recitato il rosario di suffragio nella chiesa di Cesiomaggiore). Il sacerdote – lo si può leggere nel sito chiesabellunofeltre.it – era stato ricoverato nell’ospedale di Santa Maria del Prato, a Feltre, alla metà dello scorso mese, per sintomi evidenti di coronavirus; dopo aver fatto registrate un confortante miglioramento, le sue condizioni si sono aggravate ed è mancato nella serata di martedì 29 dicembre, all’età di 79 anni. Nativo della frazione Spagnoi di Gosaldo (7 marzo 1941), quinto figlio di Giuseppe e Maria, dopo le elementari aveva lavorato come “caregheta” cioè impagliatore di sedie quindi aveva intrapreso la via del sacerdozio e si era dedicato a studi umanistici e teologici nel Seminario Gregoriano di Belluno e il 31 maggio 1969 venne ordinato presbitero nella Cattedrale. Dal luglio di quell’anno e fino al 26 settembre era stato quindi vicario cooperatore a Livinallongo del Col di Lana, divenendo poi parroco di Laste fino al giugno 1981. Trasferito a Vallada Agordina fu parroco fino al 18 settembre 1993 quando l’allora vescovo Maffeo Ducoli lo scelse quale segretario. Accompagnò ed assistette il presule nella quiescenza in terra veronese per oltre tre lustri fino alla scomparsa di Ducoli il 28 agosto 2012. Svolse varie mansioni collaborando con la parrocchia scaligera anche, all’occorrenza, sostituendo i parroci, e con l’incarico di notaio del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto. Rientrato nell’ambito della Diocesi di Belluno-Feltre si inserì nelle realtà parrocchiali di Soranzen e di Cesiomaggiore, collaborando col parroco don Andrea Piccolin e “facendosi apprezzare per il suo carattere gioviale e spontaneo, accolto da tutti come uno di famiglia, anche dai giovani come se fosse uno di loro…”. Sullo stesso sito, a firma di don Renzo Sperti, parroco di Farra d’Alpago e Santa Croce al Lago, sotto il titolo “La luminosità di un volto sorridente” si può leggere un ricordo, un anno dopo la scomparsa il 5 dicembre 2019, di monsignor Pietro Brollo, che fu vescovo di Belluno-Feltre dal 3 marzo 1996 al 6 gennaio 2001. Don Sperti scrive fra l’altro: “Tra i ricordi personali che conservo con particolare riconoscenza verso il vescovo Brollo, c’è il momento in cui egli annunciò ufficialmente il suo trasferimento alla diocesi di Udine. Riuniti in rappresentanza del presbiterio diocesano nel salone del vescovado di Belluno, tutti eravamo ormai a conoscenza della decisione arrivata da Roma. A mezzogiorno il Vescovo si presentò con un foglio in mano. Ci augurò buongiorno, ma il suo sorriso non era quello consueto. Finito di leggere il breve testo con il quale dava notizia della sua nuova destinazione, alzò gli occhi. Erano colmi di lacrime che gli rigavano il volto, ostinatamente sorridente. Non erano certo lacrime di gioia e allargò le braccia chiedendo scusa di presentarsi in quel modo inusuale. Verranno, disse, i giorni della gioia, ma intanto oggi è il giorno delle lacrime…”. Spazio telematico anche per Luciano De Marco del quale si ricorda che per circa vent’anni fu occupato negli uffici della Curia di Belluno, mancato sabato 7 novembre, all’età di 89 anni, molto attivo nel Movimento dei Focolari. Di lui erano apprezzati il tratto mite, paziente e discreto e la competenza, precisione e disponibilità con le quali ha svolto fedelmente, ogni giorno, il suo incarico. Si era invece spento il 16 settembre scorso nell’ospedale di Feltre, all’età di 87 anni, don Flavio Del Longo, nativo di Valle, che per 21 anni fu parroco a Tai e Nebbiù di Cadore. Era ospite della Casa Kolbe di Pedavena dove si era ritirato per motivi di salute. Le esequie sono state celebrate nella chiesa pievanale di Valle di Cadore e la salma è stata poi tumulata nel cimitero di Nebbiù. Era stato ordinato presbitero in Cattedrale a Belluno il 3 luglio 1960 con don Attilio Giacobbi, don Sergio Sacco e don Rinaldo Sommacal insieme ai quali aveva tagliato felicemente il traguardo dei sessant’anni di sacerdozio. Gli incarichi: cooperatore a Calalzo nel 1960-61 quindi a Canale d’Agordo (1961-62), vicario a Limana (1962-64), a Pieve di Cadore (1964-66): poi, fino al 1978 parroco nella comelicese Costalta prima del trasferimento a Lamosano, in Alpago, dal 1978 al 1992, e poi a Tai di Cadore dove rimase per 21 anni, fino al 2013; dal 1997 al 2013 curò anche la comunità di Nebbiù. Lasciò ovunque un carissimo ricordo.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre.it): la Cattedrale di Belluno; don Vinicio Marcon; il vescovo Pietro Brollo; Luciano De Marco; don Flavio Del Longo.