DI TIZIANO DE COL
LA VALLE In questi giorni ricorrono i quattro anni dalla tempesta Vaia che tanti danni ha arrecato sulla montagna Veneta e in Agordino. Giustamente vengono ricordati i massicci interventi di ripristino e messa in sicurezza di alvei e boschi realizzati in questi quattro anni dagli enti preposti coordinati dalla Regione Veneto, ma è anche giusto far risaltare i luoghi dove i danni sono stati più contenuti in quanto presenti poderose opere di mitigazione del rischio realizzate negli anni precedenti a Vaia dalla Regione del Veneto Qui portiamo il caso di un intervento che tenne impegnati i Servizi Forestali Regionali per due anni e che vide la stretta collaborazione dell’ allora Amministrazione Comunale di La Valle ed i Servizi Forestali Regionali. Erano gli anni a metà decennio 2000 – 2010 e il cantiere era sul Torrente Ru, affluente del Bordina, nei pressi di Malga Foca. Il Comune mise a disposizione i larici per l’intervento, tagliati in zona ed i Servizi Forestali Regionali lo realizzarono. La zona in questione era collassata durante l’ Alluvione del 1966 (provocando un sovralluvionamento importante con l’esondazione del Bordina che distrusse le aree prative a monte di Conaggia – tutt’ora chiamate La Boa – ed interrò la parte a monte della frazione con circa 1 metro di sedimenti) e negli anni seguenti l’ allora Corpo Forestale dello Stato (non esistevano ancora le Regioni) compose una squadra di operai forestali che alloggiava nelle pertinenze di Malga Foca e realizzò le prime grandi arce in legname per contenere erosione e frane sui versanti.Un poderoso lavoro che però fu messo duramente alla prova dagli eventi alluvionali dei primi anni 2000, nella fattispecie il più intenso nel 2002 e che, data anche l’età delle opere, provocò lo scalzamento al piede delle grandi arce con il successivo sifonamento e collasso delle strutture. Si agì quindi tempestivamente e le nuove arce fecero molto bene il loro dovere nel corso dell’evento alluvionale del 2012 e poi nel 2018 con Vaia. Le fotografie allegate (Archivio Tiziano De Col) sono divise in due serie: La prima serie rappresenta le vecchie arce prima della loro ricostruzione e la seconda serie rappresenta le nuove arce a fine lavori. Quella parte di territorio Lavallese non ha particolarmente sofferto durante Vaia dal punto di vista idrogeologico pur essendo terreno ad alta pendenza e bassissima coesione. Quanto sopra per dimostrare che anche dopo anni dalla realizzazione di opere di contenimento bisogna sempre vigilare sulla loro funzionalità in previsione di eventi anche più forti e complessi di quelli che causarono il danno a seguito del quale le opere furono costruite; siano opere in legname che in calcestruzzo. In prossimi articoli prenderemo in considerazione altre opere di difesa idrogeologica realizzate a La Valle dalla Regione Veneto nel decennio 2004 – 2014 e che hanno contribuito a contenere o evitare maggior danni nel corso della tempesta Vaia. Prenderemo anche in considerazione la situazione idrogeologica attuale (dopo Vaia) di alcuni torrenti e valli Lavallesi dove certamente necessitano di attenzione da parte degli Enti preposti.
GALLERIA FOTOGRAFICA, le vecchie arce sul torrente Ru a La Valle Agordina, realizzate dopo l’alluvione del 1966
GALLERIA FOTOGRAFIA, le nuove arce realizzate dai Servizi Forestali Regionali a metà degli anni 2000 – 2010
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