BELLUNO Nel capitolo riservato all’Amministrazione provinciale, il libro “La Provincia di Belluno in regime fascista”, edito nell’aprile 1934 per i tipi dello stabilimento tipografico Panfilo Castaldi di Feltre, a cura della Regia Prefettura e della Federazione provinciale fascista di Belluno, spazio è dedicato ad interventi che hanno riguardato l’Agordino. Il lavoro del vice prefetto Carlo Riva sottolinea “anche la visione panoramica di quanto l’Amministrazione provinciale ha fatto nel primo decennio dalla Marcia su Roma, che iniziò la rinnovazione ‘ab imis fundamentis’ della vita sociale e politica italiana, presenta notevole interesse e potrà dare un’idea sufficientemente esatta del modo onde la Provincia, investita dallo Stato Fascista di un’autorità nuova e di più vasto contenuto, ha saputo essere fedele esecutrice degli ordini del Duce”. Vediamo quanto è stato fatto: Ponticello in muratura e sistemazione stradale a Roncolin, presso Cernadoi (Pieve di Livinallongo) lungo la Caprile-Collaz-Cernadoi, spesa di 22.000 lire, anno X. Esisteva un manufatto in legno a luce ampia, costruito dall’Autorità militare durante la guerra (1916) e quindi in condizioni pessime. Con economia notevole, venne ricostruito in muratura di pietrame, riducendone la luce. Ponte in legno di rio Scuro, presso Collaz (Pieve di Livinallongo), lungo la stessa strada, spesa di 50.000 lire, anno IX. “Questa ardita opera venne totalmente ricostruita, pezzo per pezzo, mantenendo quasi sempre il transito, e restringendo la luce rispetto a quella del manufatto vecchio da metri 37 a 24. Anche questo ponte, come quello indicato in precedenza, era stato eseguito dall’Autorità militare durante la guerra, che, per le esigenze del momento, non poté impiegare legname adatto e stagionato. Le vecchie membrature erano quindi addirittura infracidite e gravi furono le difficoltà incontrate per eseguire i lavori a transito aperto. Ad esempio, le capriate vennero montate in cantiere e poi messe in opera varandole e adattandole all’impalcato sovrastante”. Sistemazione della frana sotto Selva, strada Caprile-Forcella Staulanza-Zoldo, con costruzione di drenaggi, muri di sostegno, canali superficiali di raccolta, spesa di 20.000 lire, anni IX e X. Le acque sotterranee avevano provocato uno scorrimento di falda che interessava, in tre punti, la strada, per cui era urgente provvedere a togliere il pericolo. Sistemazione della strada tra Pegazzù e Caprile, a valle e a monte, con opere di difesa dal torrente Fiorentina, spesa di 25.000 lire, anno X. Rialzo e sistemazione della Agordo-Caprile a Santa Maria delle Grazie e difesa in gabbioni sul Cordevole (Alleghe), lunghezza del nuovo tronco 1400 metri, spesa 140.000 lire, anno V. Nel libro si legge che “Ad ogni piccola morbida del Cordevole, il tronco in parola veniva sommerso dalle acque, tanto che il transito doveva subire arresti e difficoltà. La nuova strada venne ricostruita allo scopo di avere un franco di almeno 70 centimetri sulle massime piene, migliorando poi l’andamento planimetrico ed altimetrico. Ponte sul torrente Zunaia ad Alleghe, con spalle e pila in muratura, due travate metalliche di 13,50 metri di luce ciascuna. Strada Agordo-Caprile, spesa di 125.000 lire, anno VII. Il vecchio ponte era costituito da 7 luci di oltre 7 metri l’una, con pile e spalle in muratura e travate in legno, e si presentava con notevole obliquità rispetto all’asse della valle. Anche questa opera era stata eseguita nel 1915-16 in periodo di guerra. Il nuovo manufatto, che presenta una linea semplice ma elegante, venne spostato più a monte rispetto a quello preesistente e studiato per un carico di 18 tonnellate ma colla possibilità di essere rapidamente rinforzato fino a raddoppiare la sua portata. Anche i due accessi vennero migliorati. Allargamento e sistemazioni stradali alla Chiusa di Listolade (Taibon) lungo la Agordo-Caprile, spesa di 15.000 lire, anno VIII. Rettifica stradale a Ronch de Bos (Taibon) lungo la stessa strada, con costruzione di muri di sostegno e controriva, spesa di 50.000 lire, anno VIII. Rettifica stradale a Toccol, fra Agordo e Le Ville, con la costruzione di un ponticello obliquo, lunghezza 700 metri, spesa di 160.000 lire, anno VII. La vecchia strada attualmente usata ancora dai soli abitanti del luogo, che da Agordo attraversa i villaggi detti Le Ville, specialmente a Parech e Prompicai, si trova nelle condizioni più infelici per le curve strettissime lungo le quali è preclusa ogni visibilità dai fabbricati che la fiancheggiano, con sezioni assolutamente insufficienti al libero incrociarsi dei veicoli, con pendenze e contropendenze accentuate che, specialmente durante l’inverno, per la neve e il ghiaccio, ostacolano sensibilmente ogni genere di traffico. La località era nota a tutti come la più pericolosa della zona, Il nuovo tronco venne studiato invece al di fuori dei villaggi, scorre quasi orizzontale, con curve ampie e larghezza di sei metri, ed ha valorizzato fortemente quali aree fabbricabili i terreni che la fiancheggiano. L’elenco si conclude citando la regolarizzazione dell’alveo del Ru de Molin (Sedico, strada provinciale Agordina) con costruzione di una briglia in calcestruzzo, spesa di 10.000 lire, anno IX e con il contributo per la ferrovia Bribano-Mas-Agordo pagato dalla Provincia alla Società anonima industriale e ferroviaria, di 600.000 lire, oltre alla cessione gratuita di sede stradale, anni I e II, e si ricorda che “Per facilitare l’esecuzione di quest’opera da tanti anni propugnata dagli abitanti della zona Agordina, la Provincia contribuì con il pagamento della somma necessaria per ricostruire i ponti della Muda e dei Castei e a completare opere stradali o per mantenere in 5 metri e mezzo la larghezza minima della provinciale”.
NELLE FOTO (Riproduzioni dal libro “La Provincia di Belluno in regime fascista): ponticello in muratura a Roncolin sulla Caprile-Collaz-Cernadoi; rialzo e sistemazione della strada a Santa Maria delle Grazie; Ponte sullo Zunaia ad Alleghe; rettifica stradale a Toccol di Agordo; Ponte dei Castei sulla provinciale Belluno-Agordo; la copertina del libro stampato nel 1934 da Castaldi di Feltre.