DI RENATO BONA
“Le chiese dell’antica Pieve di Cadola”. E’ il titolo del pregevole volume realizzato dal prof. Flavio Vizzutti per proporre documenti di storia e d’arte della realtà di Ponte nelle Alpi. Lo storico e scrittore (fra l’altro, nel 1995, in riconoscimento dei suoi meriti di studioso, la Presidenza del consiglio dei ministri gli ha attribuito il “Premio della cultura”) lo ha dato alle stampe (Tipografia Piave di Belluno, settembre 1999; referenze fotografiche di Giancarlo De Santi; in copertina: di Cesare Vecellio un particolare di San Girolamo della pala della chiesa arcipretale di Cadola) ad iniziativa delle Parrocchie di Cadola (con don Cesare Vazza), Polpet-Ponte nelle Alpi (don Paolo Cavallini), Col di Cugnan (don Natale Trevisan) e Quantin (don Pietro Bez) e la preziosa collaborazione di mons. Ausilio Da Rif (Archivio vescovile) e dell’araldista Augusto Burlon. Basterebbero le presentazioni dell’arciprete di Cadola, don Cesare Vazza, e dello scomparso sindaco di Ponte nelle Alpi, Vittorio Fregona, per evidenziare lo splendido lavoro del prof. Vizzutti e condividere l’affermazione del primo che: “Una storia millenaria come quella della Pieve di Cadola non era giusto che restasse nascosta negli Archivi, ma aperta a tutti, come un libro, dove leggere e vedere il proprio passato”. Dunque non a caso definiva quello dell’autore “un lavoro preciso e meticoloso che raccoglie il patrimonio storico e artistico dell’antica Pieve di Cadola, che abbracciava, fino al 1948, tutto il territorio pontalpino”. Ancora Vazza: “Queste pagine costituiscono il fulcro della vita religiosa dei nostri paesi. Sono pagine intessute di fede, generosità e solidarietà. Mostrano che la nostra gente, anche nei secoli passati, pur povera, aveva un alto concetto della chiesa e ‘per nulla era intesa a rinunciare al proprio secolare punto di riferimento spirituale e sociale’, come scrive l’autore”. Il sindaco Fregona evidenziava come il volume del prof. Vizzutti “risponde ad un’esigenza di primaria importanza dei nostri tempi: quella della catalogazione e conseguente approfondimento scientifico del patrimonio storico-artistico che è particolarmente accentrato nelle chiese dei nostri paesi e frazioni”. E’ in questo contesto che Vizzutti “ha delineato lo sviluppo storico di ogni edificio cultuale appartenente all’antica Pieve di Cadola” e “con acribia specialistica ne ha poi indagato le più significative opere…” facendo fra l’altro emergere “la forte vitalità spirituale della gente locale che ha voluto, innalzato, ornato questi luoghi di culto concorrendovi tenacemente con tutte le proprie forze”. Dando per scontato che torneremo sull’argomento, resta da dire nell’occasione che il prezioso volume di Flavio Vizzutti (stampa tipografia Piave, settembre 1999) è articolato nei seguenti capitoli: Chiesa arcipretale di Santa Maria del Rosario, di Cadola; Chiesa di San Sebastiano, di Lizzona; di San Michele arcangelo, di Lastreghe; dei Santi Filippo e Giacomo, di Soccher; di San Martino vescovo, di Casan; di San Marco evangelista, di Arsiè; di San Pietro apostolo, di Reveane; Oratorio di Sant’Anna, di Canevoi; Oratorio della Beata Vergine di Castelmonte, ai Mazzucchi; Chiesa parrocchiale di San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria, di Col di Cugnan; di San Tommaso apostolo, di Roncan; di San Silvestro papa, di Cugnan; di San Lorenzo diacono e martire, di Losego; di San Bartolomeo apostolo, di Vich; Parrocchiale di Santa Maria Nascente, di Polpet-Ponte nelle Alpi; Chiesa della Beata Vergine addolorata nominata Nostra Signora, di Vedoja; di Santa Caterina, di Ponte nelle Alpi; di Sant’Andrea in Monte; della Natività di Nostro Signore a Pian di Vedoja; Parrocchiale dei santi Angeli custodi, di Quantin; Chiese scomparse: di Sant’Osvaldo del Rai; di San Giorgio al Castello di Soccher; dei Santi Matteo e Mattia, di Quantin; di San Floriano, di Col; di San Bartolomeo, di Pises; di San Felice, di Polpet; di San Paolo, a La Secca.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Le Chiese dell’antica Pieve di Cadola”): la copertina della pubblicazione; l’autore del volume, prof. Flavio Vizzutti; introduzione del catastico della Chiesa di Cadola, 1783; pilastrino mutilo oggi murato a fianco della vecchia canonica di Cadola; fonte battesimale che ricorda il pievano Sebastiano Salatini e la data di inaugurazione: aprile 1585 nella cappellina dell’arcipretale (copertura lignea dello scultore contemporaneo Valentino Riva di Alleghe); Cesare Vecellio: “Vergine con Bimbo in trono tra i santi Giovanni Battista e Girolamo, arcipretale di Cadola; Nicolò De Stefani: “Vergine con Bimbo tra i santi Lorenzo e Giovanni Battista, Losego, chiesa di San Lorenzo; Anonimo friulano: “Madonna della Salute”, parrocchiale di Polpet-Ponte nelle Alpi; Anonimo: “Santi Matteo e Mattia”, parrocchiale di Quantin; Anonimo: “Sant’Apollonia”, chiesa di Santa Caterina Ponte nelle Alpi; Francesco Frigimelica “il Vecchio”: “Vergine con Bimbo tra i santi Silvestro papa e Giorgio, chiesa di San Silvestro di Cugnan; stesso autore: “Vergine con Bimbo tra i santi Antonio abate e Giovanni Battista, chiesa di San Bartolomeo di Vich; Antonio Bettio: “Vergine con il Bimbo tra i santi Floriano e Giuseppe, parrocchiale di Col di Cugnan; Paolo De Filippi: “Trinità ed i santi Antonio da Padova e Nicolò, parrocchiale di Polpet-Ponte nelle Alpi.