DI RENATO BONA
“La notte del 22 agosto 2010 un colpo di fucile interrompe bruscamente la vita di don Francesco Cassol, sacerdote bellunese, in cammino nelle Murge baresi con un gruppo di goumiers. Don Francesco, sacerdote, parroco, scout, goumier, uomo, ha tracciato un percorso indelebile nelle persone che lo hanno conosciuto”. Così si legge nella quarta di copertina del volumetto (piccolo per dimensioni ma grande per contenuti che riguardano una persona-sacerdote autenticamente speciale) “La traccia di don Francesco”, con scritti di don Cassol, curato da Andrea Padoin e Marco Perale e stampato dalla bellunese tipografia Piave nell’agosto 2011, nel primo anniversario del “ritorno di don Francesco alla casa del Padre” e, seconda edizione, nel giugno 2012 in occasione dell’intitolazione della “Casera i Ronch-Bivacco don Francesco Cassol”. Chi stende queste note ha acquisito il libretto in questione visitando il mercatino che Elisa Dalla Rossa (con il ben noto entusiasmo che caratterizza questa ed altre sue iniziative a favore dell’Associazione Yolandre del Madagascar per realizzare il progetto di una scuola dell’infanzia da costruire a favore di bambini di genitori single, progetto nato da un’idea di Gilda, una ragazza malgascia, conosciuta da Elisa in occasione di una vacanza a Nosy Be) ha allestito nell’ex negozio di barbiere della via Rialto nel centro di Belluno. Ed ha così potuto riandare alla tragica notizia di dodici anni fa quando un bracconiere uccise con un colpo di fucile don Francesco Cassol che (insieme ad alcuni giovani stava vivendo un’esperienza di preghiera e cammino nel parco nazionale dell’Alta Murgia) dormiva all’aperto in un sacco a pelo, avendolo scambiato per un cinghiale (e per questo è stato condannato dal Tribunale di Altamura ad un anno e sette mesi di reclusione).
La preziosa pubblicazione (il ricavato dalla vendita sarà devoluto a progetti di carità vicini a don Francesco Cassol), introdotta da Daniele Casanova, responsabile di zona di Agesci Belluno e da Aldo De Menech, commissario di distretto Pse Belluno-Trentino Alto Adige, e presentata dall’allora vescovo di Belluno-Feltre monsignor Giuseppe Andrich, si apre con un’immagine del sacerdote bellunese (nato il 23 luglio 1958, terzo di sei fratelli) in Puglia, alla partenza del suo ultimo Goum il 18 agosto 2010 ed è articolata in questi capitoli: “Amore di Dio”, “Amore”, “Comunità”, “Dono”, “Missione”, “Preghiera”, “Sacerdozio”, “Servizio”, “Conclusione”. Marcvo Perale evidenzia fra lìaltro di don Francesco “Una vocaziuoner alk sdervizio che si è sviluppatys all’interno dello scopiutrismo, dove ha seguito l’intgero itinerarioi dfi formazioner, da lupetto fino a diventare Capo, prima nell’Asci, e poi nell’Agesci (di cui è stato assistente ecclesiastico di zona daL 1985) fino all’ultimo incarico di Assistente del Distretto di BellunO-Trentino Alto Adige dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici Fse). Una vocazione – sottolinea – che ha avuto tra i suoi punti di riferimento costanti San Francesco e Charles de Foucauld”.
Il curriculum del sacerdote tragicamente scomparso ricorda che è stato ordinato sacerdote il 16 aprile 1983 con prima nomina pastorale a Limana quale vicario parrocchiale; nel 1985 divenne vice direttore del Centro di spiritualità “Papa Luciani” di Col Cumano di Santa Giustina; fu anche vice assistente dei Giovani e dell’Azione cattolica ragazzi, assistente diocesano degli universitari, segretario del consiglio presbiterale della Diocesi, insegnante di religione all’istituto magistrale “Renier” di Belluno, vicario episcopale per la pastorale e si occupò dell’organizzazione della Missione per il Giubileo del 2000 in ambito diocesano. Ancora: ha svolto servizio pastorale anche nelle parrocchie di Roe di Sedico e a San Gregorio nelle Alpi: si avvicinò alla comunità terapeutica “Fraternità” di Landris di Sedico di cui divenne animatore e poi presidente; coordinatore degli uffici di Curia e segretario del sinodo diocesano. Risale al 2005 la nomina ad arciprete di Longarone e parroco di Igne ed Ospitale di Cadore oltre che vicario foraneo della Forania di Longarone e di Pieve di Zoldo. Ha collaborato al progetto del “Cammino delle Dolomiti” di cui – era il marzo 2010 – era divenuto coordinatore per gli aspetti legati alla spiritualità. La sua formazione scout lo aveva portato dagli anni Novanta – citiamo ancora Perale – a contatto con la spiritualità del “Goum”, un’esperienza di cammino fisico e spirituale essenziale e comunitario, che guido poi numerose volte in Francia ed in Italia. Fino alla tragica notte del 22 agosto 2012…
NELLE FOTO (riproduzioni da “La traccia di don Francesco” e del depliant dell’Associazione Yolandre): la copertina della pubblicazione curata da Andrea Padoin e Marco Perale; ragazzi del Madagascar per i quali è impegnata l’associazione Yolandre che a Belluno ha quale referente Elisa Dalla Rossa; don Francesco in Puglia alla partenza del suo ultimo Goum il 18 agosto 2010; il giorno della prima comunione; ai tempi del seminario; coi genitori il giorno dell’ordinazione sacerdotale il 16 aprile 1983; don Cassol con una “coccinella” degli Scout d’Europa; Arson di Feltre. Benedizione della Croce eretta dal Masci; 15 agosto 2010: ultima messa al campo scout del Reparto Belluno 3; il monolite eretto sul luogo dove don Francesco è stato ucciso.
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