La tragedia di Falco è una ferita che non si rimarginerà mai, e ogni volta che un elicottero tocca i cavi dell’alta tensione o una teleferica, torna a far male. Una legge sugli ostacoli al volo è stata approvata dalla Regione Veneto sei anni fa, ma tutto è ancora fermo, visto che mancano i decreti attuativi.
Dolomiti Emergency, l’associazione che ha come scopo sostenere e migliorare il modello di soccorso e intervento di emergenza in territorio montano, ha deciso di fare appello alla politica affinché si esca da questa situazione di stallo, alla presenza di diversi parlamentari tra cui l’On. Luca De Carco, l’On. Roger De Menech, l’On. Federico D’Incà e l’On. Marco Osnato della Provincia di Belluno a dimostrare l’interesse trasversale sull’argomento, chiedendo venga promulgata una legge a carattere nazionale. E una delegazione della Onlus è scesa giovedì 29 novembre a Roma: la Camera dei Deputati ha ospitato il convegno dal titolo “Ostacoli al volo”. Relatori Bruno Franchi, presidente Anvs (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo); Fabio Bristot, consigliere nazionale del Cnsas; Augusto D’Alberto, pilota di elicottero.
«Abbiamo deciso di coinvolgere i nostri rappresentanti politici, a partire dai parlamentari bellunesi, in modo unitario, senza considerare colori o partiti. Il tema è infatti trasversale», ha sottolineato Laura Menegus, presidente di Dolomiti Emergency. «L’argomento riveste una grande importanza e quello dell’elisoccorso è un servizio indispensabile per tutti. Tragedie come quella di Rio Gere del 22 agosto 2009 non devono più accadere». «In quella terribile giornata abbiamo perso quattro amici e quattro grandi professionisti. Con il vostro voto potete evitare che eventi simili succedano di nuovo», ha aggiunto rivolgendosi ai parlamentari presenti.
«La sanità e il soccorso, insieme agli altri servizi, rappresentano i prerequisiti per far sì che la gente rimanga a vivere in montagna», ha detto il deputato Roger De Menech, che nella primavera di quest’anno aveva depositato una delle tre proposte di legge per la sicurezza dei mezzi impegnati in attività di antincendio, protezione civile e soccorso sanitario. «Ci troviamo di fronte a una questione trasversale ed è nell’interesse di tutti lavorare in modo congiunto e senza divisioni. Dobbiamo impegnarci affinché la proposta depositata alla Commissione trasporti della Camera possa avere applicazione nelle prossime settimane o mesi».
L’onorevole Luca De Carlo, che è anche consigliere di Dolomiti Emergency, ha ricordato che già in uno dei primi incontri congiunti tra i parlamentari bellunesi era stata individuata tra le priorità la questione degli ostacoli al volo. «Deve esserci il supporto del governo se vogliamo che si arrivi a una concretizzazione», ha messo in risalto. «L’incontro di oggi (giovedì 29 novembre, ndr) è un passaggio fondamentale e serve a far crescere la consapevolezza, non solo tra i partecipanti, ma anche tra coloro che andremo a coinvolgere. Il nostro scopo non è arrivare a una legge “raffazzonata”, che non serve a nessuno, ma che sia utile. Abbiamo la fortuna di avere tutti i parlamentari bellunesi che concordano su questo. E non era scontato. Per noi tutti è un obiettivo da portare a casa in questa legislatura».
Il Professor Franchi, dal canto suo, ha evidenziato le carenze normative in tema di sicurezza del volo. «Non abbiamo ancora un quadro sistemico e, nonostante i numerosi interventi volti a sensibilizzare le istituzioni competenti, non abbiamo ottenuto i risultati sperati», ha evidenziato. «Il compito principale dell’Agenzia è verificare le condizioni di sicurezza. Si parla di ostacoli orizzontali, verticali, lineari. Nel nostro ordinamento ci sono molte definizioni generiche». «Attualmente in Italia la normativa più efficace è quella della Provincia di Bolzano, che dobbiamo prendere a modello», ha aggiunto Franchi.
«Centinaia di elettrodotti, nonostante si trovino in alcune vallate delle Alpi e degli Appennini anche a quote superiori ai 190 metri dal piano di campagna, non sono oggetto di alcuna segnalazione puntuale», ha detto Bristot. «Non sono segnalate neanche molte teleferiche. In Italia solo la Provincia di Bolzano ha una legge (la 1 del 2006) in materia di ostacoli al volo, che ha permesso di catalogare in quattro anni 4200 teleferiche, elettrodotti e tutti gli altri ostacoli, di creare mappe digitalizzate con georeferenziazione di tutti gli elementi acquisiti, offrendo la possibilità di consultare i dati online in tempo reale. I principi di base per la sicurezza erano stati posti anche dalla legge 19/2012 della Regione Veneto, ma in sei anni non sono stati fatti i decreti attuativi per metterla in pratica. Ci sono inoltre tre progetti di legge ora depositati in Parlamento su cui serve convergere in modo trasversale, perché la sicurezza non ha colore alcuno».
Augusto D’Alberto, pilota di elicottero di ‘Babcock Mission Critical Services Italia’, ha rivolto un vero e proprio appello ai parlamentari presenti: «Chi opera in attività di antincendio, protezione civile e soccorso sanitario si trova già di fronte a numerose insidie. Aiutateci a poter lavorare in sicurezza».
In conclusione, Dolomiti Emergency si è resa disponibile a tenere alta l’attenzione sull’argomento, impegnandosi a organizzare un secondo incontro più specifico e a fare da collante tra la parte politica e quella tecnica.