DOLOMITIBUS esempio emblematico di come i cittadini possano sentirsi abbandonati dalle istituzioni locali quando affrontano sfide importanti. È giunto il momento che le autorità locali ascoltino le voci dei cittadini e si impegnino in azioni concrete per difendere i loro diritti e migliorare i servizi di trasporto pubblico locale. Il silenzio e la mancanza di azione non sono più accettabili.
Nelle incantevoli Dolomiti, un’ombra minacciosa si è abbattuta sul servizio di trasporto pubblico locale, rappresentata dall’azienda TPL. Mentre la popolazione locale si trova a fronteggiare aumenti tariffari e servizi penalizzanti, sembra che il silenzio abbia avvolto coloro che sono stati eletti per difendere i diritti dei cittadini. Le proteste e le segnalazioni relative a DOLOMITIBUS sono ormai diventate all’ordine del giorno. Gli utenti, stanchi di subire le conseguenze di politiche aziendali poco chiare e spesso onerose, chiedono a gran voce azioni concrete da parte delle istituzioni locali. Tuttavia, sembra che tali richieste cadano spesso nel vuoto. Le segnalazioni riguardano principalmente due aspetti: Aumenti Tariffari: I cittadini si sono visti costretti ad affrontare aumenti delle tariffe dei trasporti pubblici, questi incrementi stanno mettendo a dura prova il bilancio delle famiglie locali, che si sentono penalizzate da tali decisioni. Servizi Inadeguati: Oltre agli aumenti tariffari, i cittadini lamentano la diminuzione della qualità dei servizi offerti da DOLOMITIBUS. Ritardi, cancellazioni e vetture affollate sono diventati una costante, causando notevoli disagi nella vita quotidiana degli utenti.
Le elezioni locali portano sempre speranze di un cambiamento positivo, con molti candidati promettendo di affrontare i problemi con determinazione. Tuttavia, una volta eletti, sembra che queste promesse siano state dimenticate o ignorate. Le sporadiche dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti eletti sembrano spesso limitarsi a comunicati di banalità, privi di azioni concrete. La mancanza di iniziative tangibili per difendere i diritti dei cittadini lascia un vuoto di insoddisfazione e frustrazione tra la popolazione locale. La situazione richiede urgentemente una presa di posizione decisa da parte delle istituzioni locali e dei rappresentanti eletti. È fondamentale che coloro che sono stati eletti per servire gli interessi dei cittadini assumano un ruolo attivo nella risoluzione di questa questione.
Mirko Mezzacasa
DOLOMITIBUS, immancabili segnalazioni, proteste, richieste di dimissioni. Tutto inutile, l’azienda TPL fa quello che vuole tra il silenzio di chi è stato eletto per difendere i diritti dei cittadini, vessati da aumenti e penalizzati nei servizi. Ogni tanto qualcuno spara comunicati di banalità, ma posizioni concrete e azioni concrete a difesa dei “sudditi” nessuno!
DA OGGI SALTA LA FERMATA A SAN CIPRIANO DI TAIBON PER
TAIBON Dalle 8 di oggi e fino alle 18 del 18 ottobre, e comunque fino al termine dei lavori, la fermata Dolomitibus di San Cipriano a Taibon Agordino sarà soppressa. Questo per lavori di manutenzione straordinaria della rete fognaria. Il Comune di Taibon ha disposto il divieto di accesso e sosta su parte della Piazza San Cipriano in prossimità dell’incrocio con via Paris Bordone. Ometteranno il transito per Taibon: Linea 2 AGORDO – FALCADE – LE FRATE, la linea 3 AGORDO – CAPRILE – ARABBA e la linea 8 AGORDO – SAN TOMASO PIAN MOLIN. Le fermate alternative utilizzabile sono Bries e Ronc De Bos. Per quanto riguarda la linea 7 VILLANOVA – AGORDO – LA VALLE percorso e fermate saranno regolari.
DILLO A RADIO PIU’… ” Giornata terribile, In 18 giorni di scuola i miei figli hanno avuto problemi 5 volte. Oggi il presidente della Regione si recherà a Longarone; sarebbe bello provasse ad andarci in autobus, ma vedo che preferisce il bob”
Luigi
Ieri lunedì 3 Ottobre: alle 6:50 ricevo messaggio da mia figlia : mi avvisa che, causa impossibilità di apertura porte, la corriera che avrebbe dovuto portarla a scuola non riusciva a partire. Risultato: arrivo a scuola in ritardo alle 10;30 è la volta di mio padre che mi scrive che la corriera Agordo – Lambroi (che avrebbe dovuto partire alle 10 e che non risultava tra quelle cancellate per la giornata) era ancora ferma. Telefono a Dolomiti bus che mi conferma che la corriera è tra quelle garantite ma che non la “vedono”. Riescono a reperire un’autista e la corriera parte con circa 40 minuti di ritardo. alle 12:40 ancora mia figlia al rientro da scuola mi informa che l’autobus si è fermato al Peron causa problemi meccanici. Circa mezz’ora di ritardo. Diciamo che il 30% delle volte non sarebbero potuti andare o tornare da scuola se noi non avessimo tamponato. 30% significa secondo me che il diritto allo studio è negato. La situazione, anche a causa della curva demografica, è destinata a peggiorare in futuro. Io avrei alcune proposte: 1) da Rivamonte partono alle 6:05 meno di 10 ragazzi; idem da La Valle e ,credo, da altre piccole località. E necessaria una corriera da 50 posti? non si potrebbero utilizzare dei van che non richiedano la patente C ? in questo modo forse potrebbe essere più semplice trovare gli autisti. 2) Credo che le scuole dovrebbero prendere atto della situazione e pensare di ripristinare la didattica a distanza. In alcune parti del mondo, tipo il Canada, dove la densità di popolazione è bassa e le condizioni invernali possono essere estreme, lo fanno da anni. Noi abbiamo la condizione dei trasporti estrema, tanto vale prenderne atto e provare a tamponare. Non sarebbe giusto perdere dei giorni di scuola a causa dei trasporti. 3) Non c’è scritto da nessuna parte che scuole e fabbriche debbano cominciare alla stessa ora; si potrebbe provare, magari con un periodo di test , a far anticipare di 15 minuti l’inizio di una e posticipare di 15 minuti l’inizio nell’altra. Questo potrebbe liberare autobus, autisti e ridurre il picco di traffico. 4) Forse c’è spazio per una migliore razionalizzazione dei trasporti; i miei figli prendono la corriera a Rivamonte alle 6:05 ed alle 6:20 circa sono ad Agordo. Questa corriera, visto che comunque parte alle 6:05, potrebbe andare a prendere forse i ragazzi di La Valle (partenza attuale ore 6:38) e poi scendere nuovamente ad Agordo. In questo modo i ragazzi starebbero 10-15 minuti in più al caldo, e si libererebbe un autista. Sarebbe bello capire che sistema utilizza Dolomiti bus per la razionalizzazione delle risorse; esistono dei programmi di AI, abbastanza comuni, che, sulla base delle “costrizioni” , generano la migliore allocazione delle risorse.
DILLO A RADIO PIU’… DOLOMITIBUS! ADESSO LASCIAMO A PIEDI ANCHE I MINORI…”
REDAZIONE Non passa giorno che la nostra redazione non sia interessata dai disservizi del trasporto pubblico locale, purtroppo l’unico che abbiamo in provincia. Situazione preoccupante, al pari di altri problemi che in questo periodo stanno mettendo in ombra quello che è un grande problema per le famiglie, per i lavoratori, per la sicurezza dei minori.
Ci scrive Daniela, Oggi manca la corsa delle 13 sulla linea 7 Agordo_La Valle, così nostro figlio che frequenta le medie ad Agordo non potrà tornare a casa al termine delle lezioni. Spesse volte manca anche la corsa La Valle_Agordo delle 7.30 ma Dolomitibus non speri che ci faremo l’abitudine… la misura è colma. Il servizio lascia a desiderare ormai lo sa una provincia intera, come sa quanto sono aumentati gli abbonamenti. Ogni volta dobbiamo ricorrere all’aiuto di conoscenti, ma i dirigenti della Dolomitibus si rendono conto che rimangono minori a piedi nonostante siano in regola con i tiket di viaggio? E’ ora di finirla e risolvere una situazione anomale e preoccupante