Vi assicuro che quel papà aveva gli occhi rossi di rabbia, spero non decida mai di andare in quell’ufficio da quel dirigente,
BELLUNO Per il momento i “sudditi” insultano sotto voce, in piazza, al bar, nella redazione di Radio Più (tutti i giorni più volte al giorno) ma cresce di giorno in giorno la rabbia e la protesta monta.
“Avrei voglia di entrare in quell’ufficio – dice a Radio Piu’ un padre di un minorenne già più volte lasciato a piedi – vorrei guardarlo negli occhi quel dirigente e chiedergli perché non cambia lavoro. Che almeno abbia il coraggio di chiedere scusa per i disagi che ci sta creando, per le ulteriori spese che stanno gravando sulla mia famiglia. Ma possibile che la politica pensi solo ai fondi di confine, alla pista da Bob di Cortina, alle gite d’istruzione all’Aquila o in altre parti del Paese da Roma a Canicatti? Abbiamo eletto i nostri sindaci perché ci risolvano i problemi non perché facciano spallucce attendendo il prossimo pranzo di lavoro o organizzino eventi e mostre tra l’altro irraggiungibili grazie al pessimo servizio pubblico bellunese”.
Mezza provincia lasciata a piedi da chi il trasporto pubblico locale lo dovrebbe garantire. Mezza provincia vessata dagli aumenti, famiglie in difficoltà e il silenzio è imbarazzante. Sono 64 le corse che oggi verranno tagliate da Dolomitibus, perché mancano gli autisti necessari a condurre i mezzi, sia sulle tratte urbane del capoluogo che sulle extraurbane. Le zone più colpite dai tagli tanto per cambiare sono quelle del Comelico, del Longaronese, di Zoldo, del Feltrino e dell’Agordino. E anche oggi silenzio totale dalle Istituzioni. Silenzio dagli uffici di Dolomitibus e anche oggi non arriverà nessuna scusa. Chissà se a fine anno sono previsti i “premi” per chi è stato nominato a dirigere quella che era un’eccellenza bellunese e oggi è invece sulla bocca di tutti come esempio da non imitare. Imbarazzante.
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