SELVA DI CADORE Dopo il forzato rinvio, dovuto all’emergenza Covid, dell’incontro del 2020, domenica prossima, 5 settembre, si ritroveranno per la 38a volta i pazienti degli anni 1960-70 del reparto «poliomielitici» dell’ex IOE, l’Istituto ortopedico elioterapico di Santa Fosca. Tanti anni sono trascorsi dal loro primo “abbraccio” del 21 agosto 1983 avvenuto a Levico, per iniziativa di Loris Santomaso di Rivamonte e delle «colleghe» Gigliola Baldo di Aldeno e Nora Bertelle di Feltre, ma il tempo non ha esaurito la loro fraterna amicizia nata all’inizio degli anni ’60 lassù, all’ombra del Cernera e al cospetto del Pelmo. È un sentimento solido e sincero quello che li tiene uniti e li fa incontrare ogni anno, con immutato entusiasmo, nei puntuali raduni d’inizio settembre. Un’«agape» fraterna fra gli allora «ragazzi del reparto polio» dell’ex IOE, tenuta viva dalla condivisione di una comune sorte, e che si rinnova come di consueto nella splendida val Fiorentina, che considerano una loro seconda patria. Nel luogo che quasi sessant’anni fa ha visto sorgere, all’interno di un reparto ospedaliero, che li accolse e li curò dagli effetti devastanti della poliomielite (quando purtroppo il vaccino del grande benefattore Sabin ancora non c’era), un profondo senso di solidarietà che si mantiene acceso nonostante gli anni, le crescenti difficoltà fisiche e la perdita ormai di tanti compagni. Come da programma Il loro ritrovo inizierà con la partecipazione alla Messa delle 10.30 nella chiesa di Santa Fosca, durante la quale saranno ricordati tutti gli amici nel frattempo scomparsi, con un particolare pensiero per i mai dimenticati benefattori come il primario professor Giuliano Giuliani, il cappellano don Mario Vallata e suor Venerina Scotti. Il sempre emozionante e gioioso convegno si concluderà, fra gli immancabili nostalgici ricordi dei giorni di gioventù vissuti assieme all’IOE, con il ritrovo conviviale, al rifugio Aquileia di Pescul.
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