di Renato Bona
Don Milani profeta cristiano, Radio Più emittente agordina di cui è anima e direttore Mirko Mezzacasa, ed il pittore Lucio Groja autore dell’“Armonia dei colori”. Sono loro i protagonisti del “Calendario Agordino” edizione 2023, e numero 47, edito dal bollettino parrocchiale bimestrale “Echi di Agordo” della Pieve arcidiaconale agordina di Santa Maria Assunta”, compilato da Loris Santomaso (collaborazione di Maria Rosa Salmaso, Roberta e Chiara Grigoletto; referenze fotografiche: Agordo foto di Luigi Cadorin, Bepi Pellegrinon; raccolta Loris Santomaso, Radio Più; composizione e impaginazione dello stesso Santomaso e di Moreno Arnoldo; stampa Grafiche Castaldi Agordo) e accompagnato dagli auguri dell’arcidiacono monsignor Ceare Larese (direttore editoriale), di Santomaso (direttore responsabile), don Virginio, don Bruno e dei diaconi. Il “Calendario Agordino” – si può leggere nell’ultima pagina – trova nuovamente ispirazione dai diversi anniversari che “in questi tempi segnano la vita delle nostre comunità religiose e civili, richiamando alla memoria persone ed eventi della nostra storia più o meno recente, ha sollecitato al compilatore anzitutto il ricordo, ormai lontano, degli anni giovanili che hanno segnato in profondo la sua esistenza come quella, crede, di tanti altri”. Ed ecco, dai famosi anni ‘60 fortemente caratterizzati dalla contestazione studentesca, a volte in modo violento ma sempre con motivazioni non solo ideali sollecitate dalla rivendicazione di un mondo più giusto, di una società, scuola in primis, senza discriminazioni, che ripudia la guerra e chiede a gran voce che i potenti della terra operino per la pace”. E’ in questo contesto che emerge la figura di un sacerdote scomodo, di un profeta del nostro tempo: don Lorenzo Milani (19234-1967), il priore di Barbiana, il maestro degli umili, autore con i suoi ragazzi della piccola scuola sperduta sul Mugello della celebre ‘Lettera a una professoressa”. Del quale Santomaso sottolinea che “A cento anni dalla sua nascita ‘lo straordinario prete degli ultimi, tante volte rievocato, ma spesso frainteso, non smette di interrogarci”. Tocca quindi a quella che definisce “una bella realtà nel campo dell’informnzione agordina, che qualcuno non a torto ha definito una delle tre ‘eccellenze’ della vallata assieme allo storico istituto minerario ‘Follador’ e alla Luxottica di Del Vecchio: Radio Più, l’emittente agordina di Mirko Mezzacasa. E ricorda: era il 25 giugno del 1983 quando un gruppo di Amici, accogliendo il desiderio di novità di tanti agordini, da piazza San Rocco di Taibon “lanciò nell’etere il primo vagito” in seguito raccolto, cresciuto e diventato adulto dal vulcanico Mirko, imponendosi come importante aggregazione di voci capaci di produrre idee e informazioni immediate in un territorio, fra l’altro spesso al centro di calamità naturali. Ma anche sempre vicino ai significativi momenti religiosi della nostra comunità che gli è sinceramente grata”. E conclude, ottima ciliegina sulla pregevole torta-calendario, scrivendo che “Viene spontaneo andare col pensiero ai 1400 metri di Somor di Falcade, il villaggio alpino tristemente famoso per le 11 vittime dell’alluvione del 1966, dove però oggi vive in ‘felice eremitaggio’ Lucio Groja, bravo quanto discreto pittore veneziano. Un artista che dal 2003 ha sentito il bisogno di ‘un attracco verso lidi sconosciuti ma sicuri’ e, come Paris Bordon, ha lasciato il frastuono della città per rifugiarsi nei silenzi alpestri al cospetto di Civetta e Focobòn. Qui – scrive ancora il valente compilatore del Calendario – ha riscoperto una più serena voglia di vivere, nuovi contatti con persone e la natura che ‘senza dimenticare la lezione del neo-realismo’, gli hanno fatto trasfondere sulla tela la forza vitale del suo sentimento, certificando – come notiamo nelle opere riportate in questo Calendario – che dipingere la montagna non è solo romanticismo, ma forte emozione.
NELLE FOTO: copertina del Calendario 2023 Agordino”; il compilatore Loris Santomaso; le dodici pagine, una per mese, e quella speciale riservata a don Milani il “profeta cristiano”.
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