BELLUNO Stamane su alcuni organi di stampa del bellunesi (scelti dall’Abvs che ha commissionato un articolo o meglio una pagina) sono comparse alcune note e sollevati alcuni problemi. Già nel pomeriggio la risposta della Ulss che qui sintetizziamo
“Come ogni organizzazione complessa, i fattori da governare sono molteplici e vanno valutati nelle loro insieme -ricorda l’azienda bellunese – nella prima fase dell’emergenza COVID, il fabbisogno di sangue in tutte le strutture sanitarie è calato in quanto era stata ridimensionata l’attività chirurgica, mantenendo solo gli interventi in emergenza e urgenza e per i pazienti oncologici, principalmente per tenere liberi i posti in terapia intensiva per i casi COVID. Nella fase 2, l’attività chirurgica sta gradualmente riprendendo”. Risale al 16 marzo una comunicazione del direttore generale nella quale informava le Associazioni dei donatori di un’eccedenza di sangue a livello nazionale e, quindi, invitandole a donazioni programmate su chiamata. In ragione dell’eccedenza a livello nazionale, la raccolta di sangue a Pieve di Cadore e Agordo è stata sospesa dal 21 marzo. “La riduzione di raccolta di sangue – continua la Ulss1 – ha consentito di non avere alcun scaduto di emazie tra il 1 marzo e il 31 maggio 2020, ottimizzando il sistema ed evitando sprechi”. Stante il mix di criticità in risorse umane di profilo medico e le monitorate necessità per l’autosufficienza locale, regionale e nazionale, permane la sospensione della raccolta dalle articolazioni organizzative di Agordo e Pieve di Cadore fino a nuove soluzioni che l’Azienda sta cercando al fine di consentire ai donatori dell’Agordino e del Cadore di esprimere la propria generosità senza dover recarsi a Belluno. “ Attualmente – conclude l’azienda sanitaria – l’organico medico presente nell’Unità operativa è sottodimensionato rispetto alle esigenze delle attività finora garantire e l’azienda Ulss ha attivato tutte le modalità previste di ricerca del personale, con esiti in verità insoddisfacenti a causa della nota penuria di medici specialisti in questa e in molte altre specialità. L’azienda peraltro promuoverà ogni possibile strumento per superare l’attuale periodo di difficoltà. Non c’è alcuna intenzione da parte dell’Ulss Dolomiti di “trascurare” i donatori di sangue tanto più che gli stessi sono direttamente coinvolti nella gestione del sistema”