di Renato Bona
Nel maggio del 2014 Alessandro Tarantola editore dava alle stampe con la tipografia Sommavilla, pure bellunese (che da qualche mese ha purtroppo cessato l’attività), il libro di Milena Caldart “Donne in prima linea” con testimonianze “dell’identità femminile veneta: bellunesi, vicentine e trevigiane, dall’annessione al ventennio”. Libro che abbiamo trovato e volentieri acquistato nel “mercatino dell’usato” che la benemerita Elisa Dalla Rossa ha allestito temporaneamente nella Piazza delle Erbe di Belluno, con l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere in favore dell’Associazione Yolandre che opera in Madagascar in particolare a sostegno delle famiglie bisognose con bambini. L’autrice (nata a Belluno si è laureata in sociologia alla “Sapienza” di Roma ed ha conseguito il diploma di Operatore comunitario presso la Società italiana per l’organizzazione internazionale; ha lavorato nelle Prefetture di Belluno e Grosseto e quindi, trasferitasi nella Capitale ha avuto prestigiosi incarichi ministeriali fra l’altro dirigendo il Servizio economico, finanziario e gestione del patrimonio della Direzione centrale della Polizia criminale) ha voluto dedicare il libro (merita ricordare che la dott. Caldart ha dato alle stampe anche “Nostalgia del Pra” pure edito da Alessandro Tarantola, “un documento storico ed un ritorno al tempo e alla magia di un passato di quel borgo, raccontato da tre vecchi abitanti) “alle coraggiose e intraprendenti donne che qui rappresentano, attraverso la loro esperienza di vita, alcuni esempi dell’identità femminile veneta ed alle tante altre più note, celebri oppure sconosciute che hanno contribuito a fare l’Italia e alla crescita del Paese” nasce, come si legge nel retro della copertina, dalla scoperta di una scatola di vecchie foto e documenti dai quali affiora l’immagine di una donna – la madre – e la sua vita vissuta durante il regime fascista, una vita segnata da rinunce, ma anche da coraggio ed intraprendenza, caratteri che fanno parte dell’identità della donna veneta”. La ricostruzione della sua vita attraverso ricordi e documenti storici – prosegue la presentazione – ha spinto ad allargare lo sguardo sulle donne del Cadore, dove era nata e vissuta per alcuni anni, e sulla donna veneta in generale. La ricerca delle origini di questi caratteri attraverso una ricognizione storica che inizia dalla antica società paleoveneta fino all’Annessione del Veneto all’Italia, precede alcune storie di donne non sempre note o celebri, vissute tra l’Annessione ed il Ventennio, testimoni di un’identità femminile sedimentata nel tempo anche attraverso la loro esperienza di vita”. Detto che ritorneremo volentieri sul libro della Caldart, in quest’occasione ci limitiamo ad esporne la suddivisione delle tre parti in cui si articola (Alla ricerca dell’identità femminile veneta”; “Storie di donne: i primi passi verso l’emancipazione”; “Donne bellunesi del ventennio”), con i capitoli: “Le origini”; “‘Serenissime’ veneziane”; “La donna nelle Regole e negli Statuti cittadini”; “Dominazione francese e austro-ungarica: il ruolo delle donne”; “Patriote bellunesi”; “Annessione del Veneto al Regno d’Italia: l’emancipazione negata”; “L’emigrazione come problema sociale: ‘le eroine del quotidiano’”; “Venete alla ribalta”; Anna Rech, pioniera feltrina, fondatrice di una città in Brasile”; “Gigia Bandera, pioniera vicentina che ha creato un’impresa in Brasile”; “Ida Pilotto, pedagogista bellunese: la ‘Duse’ dell’educazione”; “Rosina, imprenditrice vicentina nata dal nulla”; “Lena, trevigiana allevatrice di conigli”; “Cos’era la donna?”; “Pierina Boranga, educatrice e fondatrice della scuola Gabelli di Belluno”; “Tina Merlin, giornalista e scrittrice, ‘quella del Vajont’”; “Giovanna Zangrandi, scrittrice, cadorina per scelta”; “Tea Palman, eroica partigiana” (cui è dedicata la copertina del volume – ndr.); “Anna Defferrari, fondatrice dell’Istituto scolastico ‘Lumen’ di Falcade”; “Elsa De Zolt Coppola, scrittrice e poetessa di Campolongo”; “Ettorina, ‘la ragazza di Borgo Garibaldi’”. Ci pare giusto, infine, rammentare che hanno validamente collaborato: Renzo De Luca, Denis Ton, Orietta Cediner, Giovanni Larese, Toni Sirena, Bepi Pellegrinon, Anna Maria De Zolt Giustina, Luca Sedda, Adriana Fattori, Celso Coppola, Amalia De Gasperi.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Donne in prima linea” di Milena Caldart): la copertina, con l’immagine di Tea Palman, eroica partigiana bellunese; l’autrice del volume, Milena Caldart; “serenissime” veneziane che calzano pianelle più alte di un quarto di braccio…; di Catia Mancini “costumi veneziani del 700”; 1848, i primi moti a Venezia in “Risorgimento veneto. Il 1848-49”; il primo congresso delle donne italiane a Roma; donne di Campolongo (Comelico) negli anni Venti (per concessione di Celso Coppola); donna ladina del Cadore (per concessione dell’Unione ladina del Cadore de medo); acrilico su carta di Annamaria De Zolt e Donatella Fiorenzato (per concessione della Libreria Carducci di Santo Stefano di Cadore).
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